sabato 16 aprile 2011

AIAS. E SCISMA SIA!



 PISTOIA. Come era prevedibile, l’assemblea di stamattina all’auditorium si è chiusa come da copione.
Non ci sarà più un’Aias bardelliana, ma al suo posto, come una Fenice, dalle sue ceneri è risorta quell’entità di cui abbiamo parlato per mesi e che ora ha anche un nome: Pistoiese per la Riabilitazione, un’associazione che, con il correre del tempo, potrà anche cambiare  dizione, ma che stamattina, con una serie di votazioni plebiscitarie tranne in un caso o due, si è sostituita alla precedente realtà che è stata al centro di un anno di polemiche e silenzi, alternatamente. E di veleni.
La mattinata è iniziata poco dopo le 10,30 e si è conclusa verso mezzogiorno. Il programma di marcia è stato perfettamente rispettato. Giorgio Federighi ha preso il timone in entrata e ha ceduto la barca a Marco Gori, quale presidente dell’assemblea, e a Luca Gori, quale segretario della seduta.
Una cronistoria dei fatti. Rapida. Poi questa assemblea straordinaria in seconda convocazione, dopo una breve introduzione dei provvedimenti da adottare tenuta da una persona dello staff, la signora Scardigli, ha iniziato a votare le modifiche dello statuto della nuova entità pistoiese. Un’entità che, risorta dalla precedente e legittimata ad esistere in quanto diversa, se pure epigona della precedente medesima, subentra in tutto e per tutto alle attività e alle prerogative dell’antica Aias: proprietà, possessi, servizi, contratti e convenzioni con l’Asl. Almeno così si è detto. E reinsediandosi dov’era prima la madre, diffida immediatamente Bagnale a farsi passare per legale rappresentante o comunque rappresentante sotto qualsiasi forma pensabile di ciò che… non c’è ormai più.
Dunque se scisma si prevedeva, scisma è stato, perché dal nuovo statuto emerge che questa Pistoiese per la Riabilitazione non fa più parte della famiglia dell’Aias nazionale. Un altro motivo, così, di crisi, di scontro e di ulteriore stallo della situazione.
Di crisi e di scontro anche in relazione al fatto che con il vecchio gruppo dirigente, che con la delibera di oggi, non appena sarà pubblicata, risale in cattedra e inizia di nuovo a svolgere le stesse funzioni di prima, l’Aias nazionale sarà chiamata ai danni e ai risarcimenti per quanti ce ne possano essere stati finora in dipendenza della – come è stato più volte sottolineato in assemblea – inattività, inefficienza e incapacità ‘strumentale’ di Bagnale.
E la direzione riportata sul trono, ha tempo due mesi per risistemare definitivamente le cose – cariche, incombenze e altro – e per dare anche vita ad un nuovo organismo: quello del probiviri che dovranno svolgere la funzione di calmieri delle conflittualità in tutte le direzioni e in ogni circostanza.
Sterzata prevista e prevedibile, quindi. L’essenziale era liberarsi di un Bagnale qui e di Lo Trovato là. E la nuova entità lo ha potuto fare anche grazie al sostegno dell’Agenzia Nazionale delle Onlus (leggi Zamagni) che per ben due volte ha attestato che il commissariamento di Pistoia era illegittimo.
I lavori si sono aperti con una presenza di 264 soci – di persona o per delega – e si sono chiusi con 279. Ma nella nuova associazione cambierà anche il sistema di votare: si voterà con il criterio del 50% più uno, tranne che in rarissimi casi, per i quali, magari rimandiamo ai prossimi giorni, quanto pubblicheremo i documenti dell’assemblea.
Qualsiasi commento è prematuro, ora che – come è stato detto dal tavolo della presidenza, le cose sono tornate nelle mani naturali da cui erano stati sottratte: gli assistiti, le famiglie, i dipendenti. Perché su questo cenno polemico la voce è stata appuntata come se la gestione commissariale avesse modificato sostanzialmente tutti gli assetti. E ancor meglio sarà ora che (ha suggerito la signora Scardigli) non avremo più l’Aias nazionale sulle nostre teste e – ha sottolineato – sui nostri patrimoni.
Di altro non è stato detto se non il già saputo. Di polemiche non ne sono state sollevate in più. È stata un’assemblea plebiscitaria, ma al tempo stesso leggermente in sordina, che si è conclusa con una notizia per così dire familiare e domestica: il 29-30 aprile prossimi, nell’ambito del memorial Giampaolo Bardelli, che si svolge ogni anno sotto la direzione di Renzo Bardelli, ex-sindaco di Pistoia e fervente ciclista (presente peraltro all’assemblea), Luigi Egidio sarà premiato per l’attività quarantennale dell’Aias oggi non-più-Aias: «E fortunatamente – ha sottolineato con forza Federighi –, se si pensa a che razza di gente compone l’Aias nazionale: gente che ha il coraggio di espellere collaboratori preziosi come Laura Corrieri».
Dunque, dopo che tutto è stato azzerato al di là dell’azzeramento nazionale, tutto sembra tornare nella pace e nel silenzio composto di prima. Ora che anche il collegio dei revisori si è ripreso, senza complimenti, la propria fetta di potere – anche se continuiamo a chiederci da quale atto ufficiale risulti che esso sia stato confermato e, quindi, se sia legittimato a svolgere le funzioni che si è arrogato…

Insomma, sarà davvero tutto finito?

Cliccare sulle immagini per ingrandirle.
[Sabato 16 aprile 2011 - 12:33]

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