PISTOIA. Ci giunge e pubblichiamo il seguente comunicato.
Cari amici, vi inoltro un breve articolo che squarcia il velo dell’ipocrisia che da molti anni aleggia intorno i servizi educativi del comune: non solo sono i più costosi, per quanto riguarda la corresponsione pubblica, ma sono anche quelli che drenano le maggiori risorse dirette degli utenti. Vi prego, quindi, di porre la notizia con il risalto dovuto. Grazie.
Alessio Bartolomei
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Caro Blogger,
i numeri hanno il pregio di fare chiarezza e di disvelare le piccole bugie o i luoghi comuni. Lunedì scorso Il Sole 24 Ore – con il titolo esemplificativo “le tasse occulte dei Comuni” – ha pubblicato una classifica sui costi a carico delle famiglie per i servizi comunali nel 2010, sulla base dei dati trasmessi al Siope dagli stessi enti locali. Ne viene fuori che il Comune di Pistoia è quinto, in Italia, per il costo pro-capite degli Asili Nido e addirittura secondo per quello delle mense. Quei dati sono un’ulteriore dimostrazione della parabola di contraddizioni che hanno caratterizzato il mandato amministrativo del Sindaco Berti.
Il Sindaco è passato dalla enfatizzazione degli asili nido pubblici come unico baluardo di qualità a dover prendere atto dell’insostenibilità dei costi di quei servizi per il bilancio comunale, rincorrendo così, in modo affrettato e non programmato, il soccorso degli asili privati, anche con qualche clamoroso e notissimo scivolone.
Per tentare una giustificazione di questo ridimensionamento degli asili pubblici ci hanno raccontato che il Comune è per il privato, ma soprattutto per quello no profit, come se le cooperative sociali non lavorassero – come è giusto – per guadagnare e distribuire vantaggi (anche se non sottoforma di distribuzione di utili) ai propri soci.
Dopo la necessaria capitolazione al privato, oggi Berti capitola anche di fronte ai dati che ci dicono come il Comune di Pistoia, per i servizi educativi, consuma una massa ingente di risorse di bilancio, ma, allo stesso tempo, carica sui cittadini, per quei servizi, costi che sono fra i più elevati d’Italia.
È chiaro che non è vera neppure la storiella che il Comune di Pistoia, nonostante i tagli del governo, non ha aumentato le tariffe di quei servizi per benevolenza sociale, poiché i dati ci dicono chiaramente che non è possibile farlo, perché le tasche dei cittadini sono già drenate abbondantemente e ben oltre la media nazionale.
Allora suggeriamo più moderazione, più sobrietà e meno peana, togliendosi quell’odioso vizio di autoincensarsi limitandosi a leggere solo una parte dei dati, quelli che più comodano per far apparire bello ciò che non è tale e speciale ciò che è semplicemente dovuto.
Alessio Bartolomei
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[Giovedì 14 aprile 2011]
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