lunedì 11 aprile 2011

SANITÀ, SANTITÀ, MIRACOLI, BARDELLI E AIAS


PISTOIA. Le osservazioni di Bartolomei (Fli) sulle incompatibilità di Berti e Mazzieri in relazione al tema della sanità oggi in discussione in consiglio comunale, hanno evidentemente stimolato uno dei nostri lettori a tornare – con altre, ma non estranee considerazioni – sul tema dell’Aias.
Ecco la mail che abbiamo ricevuto ieri pomeriggio.
* * *


Caro blogger,
ho visto il post sulla sanità pistoiese in discussione in consiglio comunale di oggi.
A me più di un uccellino ha sussurrato che il precedente post di p.d.p. (vedilo, n.d.r.) abbia colto in pieno nel segno.
Anzi, mi si dice – ed è davvero il colmo – che i tupamaros di Bardelli (e dunque non il legale rappresentante dell’Aias Pistoia onlus...) abbiano sollecitato con tanto di lettera a Scarafuggi il “congelamento” (sotto forma di proroga provvisoria per un mese) della convenzione tra Aias e Asl.
E tutto questo al solo scopo di impedire che, con il rinnovo del contratto triennale, appaia chiara a tutti una verità che Bardelli sta cercando di nascondere con tutte le sue forze: e cioè che l’Aias non va avanti per i suoi “miracoli”, ma per le normali capacità gestionali della sua struttura e, soprattutto, grazie al denaro pubblico puntualmente riversato nelle sue casse per pagare i relativi servizi.
Qui sta – a ben vedere – il punto di crisi della mitologia bardelliana: l’assistenza non arriva alle famiglie dei ragazzi disabili “per grazia ricevuta” del Bardelli, ma per le rette che tutta la comunità paga con le proprie tasse.
È una verità parecchio scomoda per il Bardelli, che, a molti mesi dall’insediamento del commissario, non riesce a scorgere all’orizzonte nemmeno una nuvoletta, rispetto al diluvio universale che sta predicendo – da vero tele-profeta inascoltato – da così tanto tempo.
Ecco allora che Luigi Egidio deve inventarsi qualcosa, qualche rovinosa catastrofe da agitare come uno spaventapasseri: la convenzione con l’Asl non viene rinnovata!
Peccato però che sia lui a volere – anzi ad implorare, a quel che si dice – il mancato rinnovo, con buona pace del “diritto alla tranquillità per il futuro” per assistiti, lavoratori, ecc.
Già, perché le novità non sembrano essere finite qui: pare che il Bardelli punti all’apocalisse, costi quel che costi, pur di ritornare in sella a qualcosa che maneggi i 6/7 milioni di euro annui dell’Aias...
Dell’Aias... o anche di altro. L’importante è che ci siano i quattrini.
Chissà, viene da chiedersi, se saranno felici i lavoratori e i sindacati.
Chissà che ne pensano gli assistiti e le loro famiglie.
Chissà come saranno felici, Rossi e Scarafuggi, di assecondare le manovre del Bardelli, specialmente considerando i vantaggi erariali di certe manovre.
A Firenze, quando si parla di bassa cucina, c’è un detto sfrontato, ma sicuramente espressivo: è facile fare i finocchi col culo degli altri...
Sono solo alcune riflessioni e ipotesi con il caffè accanto.
Ma penso che dovrebbero pensarci bene sia i politici locali che quelli della Regione Toscana.
Grazie per la cortese attenzione.
Lettera firmata
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 11 aprile 2011]

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