giovedì 11 luglio 2013

QUEL GRAN PASTICCIO DI ‘CIP & CIOP’ CON CHI DICE «LO AVEVO DETTO» E CHI GIURA «NON È AFFATTO VERO»


di FELICE DE MATTEIS

Nella contraddittorietà dei testi ci sarà un giudice che rinvia qualcuno a giudizio per falsa testimonianza o questo succede solo nei processi contro il Berlusca?

PISTOIA. Qualcuno mi ha fatto osservare che il blog non ha minimamente toccato lo scandalo – ché tale è – del Cip & Ciop, quell’asilo un “poco diverso” dagli altri assurto a notorietà nazionale per le violenze che si perpetravano, sembra, sui bambini.
Soprattutto l’aspetto di responsabilità penale degli attori lascia alquanto perplessi perché il Comune di Pistoia, che aveva il controllo e la responsabilità sul corretto funzionamento educativo dell’istituto, sembra essere stato “omaggiato” e divenuto esso stesso, il Comune, parte lesa nel processo. Al contempo una sola funzionaria, responsabile del servizio educativo sembra essere rimasta in balia dei “marosi” di questa vicenda: perché la “capa” era andata, per pura coincidenza, in pensione appena, appena in tempo.

Questo argomento non si presta ad interpretazioni maliziose; qui il Diritto, inteso nella sua nobile accezione, deve fare la sua parte. E farla bene. Chi ha sbagliato paghi. Eventualmente anche chi ha avuto la ventura di ritrovarsi provvidenzialmente in pensione al tempo giusto ed al momento giusto.
Sulla cronaca locale, infatti, leggiamo che nell’udienza di inizio settimana, l’allora responsabile dell’Ufficio Istruzione del Comune, Annalia Galardini, andata in pensione, dichiara di non avere mai parlato con una signora che denunciava certi “accadimenti”.
Una delle due parti, o mente o è reticente.
In un recente processo andato a sentenza e riguardante un certo “puttaniere”, le testimoni, più di trenta, che hanno affermato ciò che non piaceva a “quella” corte, e cioè che in quella proprietà privata i festini erano regolari (!), sono state segnalate per una incriminazione di falsa testimonianza.
Ci auguriamo che lo stesso avvenga per questa deposizione che non lascia scampo: o la dott.ssa Galardini o la sua antagonista non la “cantano giusta”. Faranno anche loro la fine delle Rubettyne? Siamo curiosi, soprattutto pensando che , e ci ripetiamo, una sola funzionaria comunale si intenderebbe far passare come l’unica responsabile del fatto. Il Comune non sapeva nulla, la Dirigente apicale del settore, idem, e addirittura il Comune ha “la faccia” di farsi rappresentare come parte lesa, avendo trovato un avvocato con la sua faccia. E che comunque svolge la sua professione di avvocato e che sicuramente non disdegna la vile pecunia oltre al lustro nazionale di una platea di lettori che probabilmente, prima o poi, la indurranno a ripresentarsi a qualche elezione politica e “rifarsi” politicamente “trombare” come le è già democraticamente accaduto.
Ma , a prescindere, la cosa comunque non torna: tornerebbe ancora meno se poi venissimo a scoprire che la dirigente pensionata continua a lavorare o ha lavorato, già in pensione, per il Comune di Pistoia attraverso consulenze esterne e che quindi per lei non esiste la presunzione di innocenza ma addirittura la certezza.
La dareste voi una consulenza esterna, se non altro per “riguardo istituzionale”, a persona che comunque ha comandato un settore della pubblica amministrazione attualmente nella bufera?
Stai a vedere che ci abbiamo preso! Amico del blog, il giudizio è ancora in corso presso il Tribunale di Genova: come suol dirsi, aspettiamo. La fiducia la lasciamo a lei. Se colpe verranno accertate, che siano “equamente spartite” anche per i pensionati.
Grazie per la segnalazione, ci staremo dietro.

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[Giovedì 11 luglio 2013 | 10:31 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. certe cose vengono fuori solo quando il figlio è figlio di ...
    questa la Giustizia in Italia!

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