sabato 9 febbraio 2013

GORBI PER LA FAMIGLIA


PISTOIA. Nel nostro Paese la famiglia ha confermato sul campo di essere insostituibile capitale sociale, incessante generatore di bene comune e preziosa risorsa di coesione sociale e di solidarietà, nonostante la recente crisi globale che ha colpito l’Italia in modo particolare. 
Troppo lunga è però la crisi, troppo deboli i sostegni alla famiglia da parte della società e della politica: così molti nuclei familiari, quasi “sotto attacco”, rischiano oggi di logorarsi definitivamente.
Occorre quindi che la società, la politica, il sistema economico costruiscano una nuova Alleanza con la famiglia, per promuoverla e sostenerla, per valorizzarla non solo come ammortizzatore sociale, ma soprattutto come motore di sviluppo e di ripresa, e come irrinunciabile luogo di mediazione e di scambio di solidarietà tra i sessi e le generazioni. È in gioco la tenuta complessiva del nostro sistema sociale.

Al Paese servono urgenti e innovative politiche familiari, capaci di valorizzare la famiglia con una concreta e coerente attuazione del principio di sussidiarietà: politiche promozionali, sostegno alla qualità relazionale dei nuclei familiari’, ascolto, promozione e collaborazione con l’associazionismo familiare.
Per questo ho aderito all’iniziativa del Forum delle Associazioni Familiari, sottoscrivendo la piattaforma con la quale dichiaro di volermi impegnare per i sette “Sì alla Famiglia”.
La piattaforma costituisce la mia bussola per la costruzione di un’Italia più “a misura di famiglia”, quindi più umana, solidale, capace di restituire fiducia e speranza al nostro Paese.
I miei sette “Sì alla Famiglia”:
CITTADINANZA DELLA FAMIGLIA
Coraggioso investimento su chi genera il capitale umano e sociale del nostro Paese.
L’art. 31 della Costituzione impegna la Repubblica ad agevolare “con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”.
CENTRALITÀ DELLA FAMIGLIA PER LO SVILUPPO
- “Fattore Famiglia” per applicare il principio dell’equità fiscale secondo la capacità contributiva, quindi misurando in modo appropriato i carichi familiari.
In Italia manca un punto di Pil alle politiche per la famiglia rispetto alla media europea. 
Chiediamo che nel prossimo quinquennio “un punto di Pil in più per la famiglia” attraverso la costituzione di un Fondo permanente per la famiglia.
- Valutazione di impatto familiare (VIF) introduzione di modelli sperimentali di VIF a livello nazionale, regionale e locale, su cui costruire un sistematico osservatorio.
- Piano nazionale per la famiglia. Chiediamo che quanto indicato nel Piano divenga obiettivo operativo e concreta azione amministrativa.
SOSTEGNO A VITA, NATALITÀ E FAMIGLIE GIOVANI
Sostegni economici alla maternità e servizi di sostegno per l’armonizzazione famiglia-lavoro, per rilanciare la natalità nel nostro Paese ed uscire dall’inverno demografico che l’ha colpito, consentendo ai coniugi di avere il numero di figli desiderato.
- Tutela della vita, dal concepimento fino al suo termine naturale, esercitando una decisa preferenza per la nascita.
- Welfare plurale e coordinato, sussidiario e solidale, che metta al centro la persona e la famiglia.
PIÙ LAVORO, IN ARMONIA CON CURA E RELAZIONI
- Piano straordinario di sostegno al lavoro dei giovani
- Piano straordinario di sostegno alla condizione lavorativa e familiare delle donne, ruolo chiave per i servizi di sostegno alla conciliazione famiglia – lavoro.
UN PAESE SUSSIDIARIO, SOLIDALE, ACCOGLIENTE
- Sostegno alle persone fragili e non autosufficienti, all’interno delle loro reti familiari, in modo da costruire percorsi comunitari e domiciliari di sostegno alle funzioni di cura. Strategico in questo è un finanziamento stabile e congruo del Fondo per la non autosufficienza;
- Contrasto alla povertà, che sempre più spesso si qualifica come “povertà familiare”.
- Integrazione interculturale con priorità assoluta per il tema della cittadinanza per minori nati in Italia da genitori stranieri.
LIBERTÀ DI EDUCARE NELLA SCUOLA PER TUTTI
- Alleanza tra famiglia, scuola e tutti gli altri attori sociali
- Nuovi sistemi di partecipazione e autogoverno delle istituzioni scolastiche
- Politiche di reale parità, che non si contrappongono al sistema a gestione statale: unica è la scuola pubblica, e la diversità di enti gestori è ricchezza e valore per tutti.
- Promozione dell’offerta formativa in età prescolare
- Sostegno alla formazione tecnico-professionale.
- Rafforzamento delle attività di sostegno all’integrazione dei minori disabili;
- Gestione sempre più appropriata della presenza di alunni provenienti da altri Paesi.
UN’EUROPA CHE RICONOSCE E PROMUOVE LA FAMIGLIA
Riconoscere la famiglia e le associazioni familiari quali soggetti di cittadinanza attiva a livello europeo, promuovendone le specifiche funzioni sociali, alla luce dei principi della parità morale e giuridica fra i sessi e della solidarietà fra le generazioni. 
Federico Gorbi 
Candidato Alla Camera Dei Deputati
Lista Udc
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 9 febbraio 2013 | 16:43 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. si vabbè,la famiglia e bla bla bla,per carità la penso come lei tranne solo sul fattore nascite che insomma vanno regolarizzate,perchè poi mica li campa la chiesa i figli!detto questo sarebbe invece interessante sapere dove li si trovano sti soldi, io qualche idea ce l'avrei, tipo andare in tasca ai radicali e le loro eresie sulle carceri, le carceri non devono costare così tanto,dice che stanno male i carcerati? e mica deve essere un albergo! semmai li si mettano a lavorare al riordino delle strade senza venir pagati con un bel rotwailer adibito a motivarli! d'altronde trovo ridicolo aver eccessivo rispetto per chi mina la sicurezza dell'onesta popolazione,poi si potrebbe cominciare a tassare la chiesa perchè è ridicolo che goda di certi benefici, in fondo la chiesa stessa va vista come una realtà alla stregua delle altre ed in virtù di questo va tassata, stessa cosa banche ed affini, x finire alla faccia del vaticano si riapre i bordelli come fanno nelle altre realtà evolute europee,anche perchè la prostituta almeno sarebbe libera di scegliersela la sua vita e non sfruttata come adesso da orridi negrieri che nessuno punisce,inoltre si incasserebbe una vagonata di denaro tutti gli anni(altro che IMU) e si ridurrebbe di molto la casistica delle malattie sessuali,insomma sarebbe l'ora di spogliarsi di questi pesi clericali che appunto sono soltanto pesi per una società evoluta, indi bene per la famiglia, ma vanno trovati i soldi e in cu-lo alla chiesa che di certo a livello economico è un peso che siamo stanchi di sostenere!

    RispondiElimina

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.