di Mauro Banchini [*]
Anche a Pistoia una giornata per riflettere su religiosi e religiose – Cosa fanno e dove sono i 175 tra monache, suore e frati
PISTOIA. “Il mondo ha bisogno della vostra testimonianza, fedele e gioiosa: lo richiedono tante situazioni di smarrimento che pure sono attraversate anche da una domanda su Dio, per quanto possa sembrare tacitata o rimossa”. Lo scrivono i vescovi italiani alle persone, uomini e donne, “consacrate” a Dio: le religiose e i religiosi per i quali, nel giorno dedicato alla “Presentazione del Signore”, il 2 febbraio, la Chiesa celebra una specifica Giornata mondiale: quella, appunto, dedicata alla “vita consacrata”.
In diocesi di Pistoia la celebrazione presieduta dal vescovo Mansueto Bianchi è stata anticipata di un giorno: dal sabato 2 (giornata popolarmente conosciuta con il termine “Candelora” per ricordare la tradizionale benedizione delle candele, simbolo di Cristo che “illumina il mondo”) a venerdì 1 febbraio. Alle ore 18 di questo venerdì, in Battistero e poi in Cattedrale, mons. Bianchi presiede la benedizione delle candele, la processione verso la Cattedrale e la Santa Messa in Cattedrale.
Sono 175, in tutta la diocesi, le persone totalmente consacrate a Dio, frati e suore: persone che, in base a una “chiamata” vocazionale certo forte, hanno fatto i tradizionali voti (obbedienza, castità, povertà). 21 sono i maschi e 154 le femmine. I dati li fornisce don Luca Carlesi, vicario episcopale per la vita consacrata, che ha indirizzato una lettera ai consacrati sottolineando fra l’altro, l’importanza che “la luce della preghiera può avere soprattutto in un tempo di grave crisi morale come quello attraversato”.
L’età media è decisamente elevata ma non mancano segnali in controtendenza: diverse le presenze giovani e non mancano i tentativi di raccontare la bellezza, oggi certo assai controcorrente, di una vita basata sul totale abbandono a Dio: una vita che punta le sue carte soprattutto sulla preghiera, ma che non esclude attività (di lavoro per il mantenimento dell’Istituto e di servizio per l’intera comunità) in genere assai impegnative. Non mancano, fra i religiosi e le religiose pistoiesi, attività di artigianato (dalla produzione di marmellate alla realizzazione di icone) così come non mancano, anzi sono la carta fondativa di molte presenze nell’intera diocesi, i servizi educativi e socio-assistenziali, a Pistoia e dintorni, gli istituti religiosi maschili: i Domenicani, i Cappuccini, i Minori Conventuali, i Servi di Maria, i Passionisti, i Preti del Sacro Cuore di Gesù di Betharram, la Comunità Apostolica di Gerusalemme.
Assai più articolata la presenza degli Istituti religiosi femminili. C’è innanzitutto la distinzione fra monasteri e conventi: nei primi (a Pistoia sono tre: le Benedettine Cassinesi, le Clarisse, le Salesiane) si pratica la clausura mentre nei conventi (a Pistoia sono 30) la consacrazione delle suore (a Pistoia sono presenti 15 Istituti religiosi femminili) vive in forme diverse.
L’annuario diocesano è la fonte per un cammino fra i 15 Istituti religiosi femminili presenti a Pistoia: Ancelle del Sacro Cuore di Lugo (Cutigliano, Ferruccia, Montemurlo), Discepole del Cuore di Gesù (Oste Montemurlo), Domenicane Ancelle del Signore (Popiglio e Pistoia), Domenicane Unione San Tommaso D’Aquino (Pistoia), Figlie di Sant’Anna (Pistoia), Francescane Minime del Sacro Cuore (Poggio a Caiano, Pistoia, Limite sull’Arno), Francescane di San Piero a Ponti (Sambuca Pistoiese), Immacolatine di Alessandria (Pistoia), Mantellate (Pistoia, Quarrata, Seano, Casalguidi, San Piero Agliana, Treppio), Piccole sorelle dell’Incarnazione (Poggio a Caiano), Serve del Signore (Pistoia), Sorelle Clarisse di Bethania (Casore del Monte), Stabilite nella carità di Gesù Buono Pastore (San Michele Agliana), Stimmatine (Carmignano), Suore francescane di poveri (Pistoia).
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[Venerdì 1 febbraio 2013 | 17:34 - © Quarrata/news]
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