di ALESSANDRO ROMITI
Considerazioni di alcuni compagni di
scuola sul gesto del parroco di San Bartolomeo, da domani nuovo arciprete del
Duomo di Pistoia
AGLIANA-PISTOIA. Orgoglio, senso di appartenenza e speranza, questi i
sentimenti che hanno pervaso il nostro animo quando abbiamo letto del gesto di
don Luca Carlesi nel post
sul recente scandalo dei titoli fresh in Fondazione Cassa di Risparmio,
ovvero sul depauperamento di ben 8 milioni di €, dissoltisi come “acqua al
sole” grazie alla piissima speculazione operata dalla dirigenza: speculazione
delle pubbliche risorse (cioè di quattrini
nostri) assicurate
dalla Fondazione.
NOTICINA EXTRAVAGANTE
DALL’INIZIO del
mese di dicembre, come abbiamo scritto, è cambiato l’addetto stampa della
Curia pistoiese.
Lasciateci
dire che si vede e si sente, dato che non arrivano più dispacci o notizie da
parte dell’ufficio Comunicazioni sociali, neppure per cose importanti come la
nuova dignità di don Carlesi.
Q/n
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Del resto è pacifico capire come siano
facili – soprattutto per noi compagni di scuola di don Luca, che d’alta finanza non capiamo un tubo –,
quando si praticano certi “affari”, le minacce di una forte perdita, proprio
considerando la vulnerabilità dei mercati finanziari e dei titoli in essi
scambiati, imprevedibili perché assoggettati alle fluttuazioni nella infernale
giostra della globalizzazione.
Ebbene, noi, suoi compagni aglianesi di
classe ’62, siamo davvero orgogliosi di Luca, che si è allontanato dalla
votazione sulla oscura vicenda dei fresh,
così palesando, almeno in parte, il dissenso della Curia, e quindi della Chiesa, su quell’acquisto rivelatosi infausto.
Qualche giorno fa la sacra lettura invitava
a dire agli smarriti di cuore: «Coraggio, non temete! Ecco il
vostro dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a
salvaguardavi».
Il prete così deve essere: indipendente
dai poteri forti, locali, nazionali e transazionali. E deve difendere la gente semplice
e comune dagli sperperi, dalle minacce e dalle vessazioni di lobbies, corporazioni e, se del caso, Fondazioni,
pur sempre espressione dei poteri politici locali (Mps docet) e del
peso, non bello, dello stercus diaboli, il denaro come mammona
che il Vangelo aborrisce e rifugge.
È vero che una votazione di esplicito dissenso,
per dare un segnale di una Chiesa più espressamente evangelica e più
dichiaratamente francescana, sarebbe stata più appropriata e utile, come fece
Gesù nel rovesciare i banchi nel tempio:
ma si sarebbe potuto chiedere un gesto così dirompente, all’improvviso, a un semplice
prete di città? E comunque, beninteso, anche un ritiro e una fuga dalla
votazione sono già un piccolo passo avanti per la Chiesa pistoiese.
Accontentiamoci dunque di ciò che, per
ora, ci riapre alla speranza. A quella che si riillumina su una provincia
intera avvolta da scandali e diffusi esempi di mala politica e malversazione.
Don Luca lo ricordi quando, da domani, premiato
e investito solennemente da parte del Vescovo Mansueto, dovrà esercitare le importanti
funzioni di nuovo
arciprete di San Zeno.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 31 dicembre 2013 | 17:10 - © Quarrata/news]
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