di LORENZO CRISTOFANI
PISTOIA. Sabato 21 dicembre, dalle 16 in poi, nella Sala Maggiore
del Palazzo Comunale, si è tenuta la cerimonia di presentazione del settimo
volume della collana di studi storici del Novecento della Fondazione Banche di
Pistoia e Vignole-Montagna Pistoiese e l’omonima mostra, ospitata nelle Sale
Affrescate, sotto il loggiato del Comune, dal titolo Pistoia. L’anima del luogo. A 100 anni dalla “Mostra di Bianco e Nero”.
L’esposizione raccoglie opere
provenienti da collezioni private e realizzate dai principali artisti dei primi
cinquant’anni del secolo breve, molti dei quali ottennero importanti
apprezzamenti e riconoscimenti a livello nazionale.
La Fondazione intende promuovere per
davvero il patrimonio culturale del territorio, hanno evidenziato il presidente
Franco Benesperi e la direttrice dell’Istituto di storia locale della
Fondazione, Emanuela Galli, perché il territorio si nutra della propria storia
e della memoria consapevole offerta anche ai giovani.
La Fondazione ha già pubblicato
importanti volumi (vedere qui)
sulla storia novecentesca e sulle trasformazioni economiche e sociali nel
passaggio dalla civiltà agricola a quella urbana e industriale. Tutte le
pubblicazioni si contraddistinguono anche per l’apparato iconografico e cercano
di rispondere alla sempre più devitalizzante globalizzazione del presente.
Nel libro-catalogo e nella mostra si può
leggere l’interpretazione della campagna, dei luoghi del vivere e del paesaggio
rurale che i vari artisti hanno dato seguendo la loro personale poetica del
linguaggio.
Nella copertina del libro, edito da
Settegiorni Editore, è ripresa un’acquaforte di Francesco Chiappelli,
appartenente al collezionista Mario Lucarelli, che insieme ad altri ha reso
possibile l’allestimento della mostra. Si notano l’abside e la torre campanaria
di San Bartolomeo, oltre quella che oggi è via dei Baroni; il punto d’osservazione
è verosimilmente dall’Arcadia e inquadra perfettamente parte di quella cinta mistica che per secoli
caratterizzò la città degli orti.
Pare anche di notare la goricina di Candeglia, nell’acquaforte, attraversata da
un ameno ponticello di servizio.
È la stessa che oggi, con funzione di
fogna-canale, confina con il giardino della famiglia Carnicelli e di essa
presto torneremo a parlare.
La mostra rimarrà fruibile fino al 2
febbraio 2014 e non si può nascondere che per i pistoiesi rappresenti, al pari
del volume, un pregevole regalo.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Giovanni Landi.
[Giovedì 26 dicembre 2013 | 17:11 - © Quarrata/news]
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