sabato 21 dicembre 2013

UNIMISE: «MA È VERO CHE L’INGEGNER VONO SI È DIMESSO O STA PER FARLO?»


Seguendo le voci che trapelano dalla ‘fortezza della solitudine’

AGLIANA. Verrebbe voglia di dire vizi privati e pubbliche virtù, ma c’è il rischio che la vicepresidente Ilaria Signori si convinca a presentare una nuova querela: in primo luogo perché sembra non conoscere l’articolo 21 della Costituzione e i principi della libertà di stampa; in secondo perché ascolta fin troppo un Presidentissimo, suo capo, che s’è attaccato alla poltrona del fare del bene a tutti, come (direbbe il Verga) un’ostrica al suo scoglio – o una patella, forse, o meglio un dattero di mare, di quelli che scavano un buco nello scoglio e vanno tolti solo con mazzuolo e scalpello.
Tutto questo è premessa per fare una domanda diretta proprio ai due massimi vertici della Misericordia di Agliana: Artioli e Vice-Signori.
A loro vogliamo domandare – ma forse non ci risponderanno né ci risponderà l’addetto stampa della Mise, pomposamente annunciato mesi fa e, finora, sempre muto – se è vero che l’ingegner Giovanni Vono, manovratore dell’Unimise S.r.l., macchina dei soldi della Misericordia di Agliana, abbia già dato le dimissioni (come ci riferiscono da più parti) o le stia dando e, se le sta dando, perché le dà.
Se non è vero, non importa che i vertici della Misericordia ricorrano ancora ai loro legali per nuove minacce da presentare al luogotenente Antonio Cataldo: basterà (glielo spieghi avv. Signori, per favore…) una semplice richiesta di rettifica come accade nei Paesi civili, di cui, con solare evidenza, da anni quest’Italia non fa più parte – e per attrazione neppure Agliana.
Di fatto questo si dice e su questo, come testata giornalistica, chiediamo lumi: pur se c’è il rischio che la risposta non sia verace, proprio come furono mendaci e mai rettificate le notizie che riguardarono la perdita dell’accordo con l’Asl 3 circa medici dell’extra moenia in ambulatorio, spariti, appunto dalla sede del Presidentissimo, ma non certo per spending review (vedi qui se non ricordi bene).
È chiaro e giustificato che, se nessuno risponde, c’è forse materia da nascondere?
Un’ultima notazione. Sui 5mila euro donati roboantemente a don Paolo e alla sua PortAperta.
Rapido calcolo della serva a problemino: quante offerte da 5mila euro potevano essere fatte dalla Misericordia di Artioli se il Presidentissimo non avesse dovuto pagare più o meno 500mila euro di danni per le cause andate male con i Mangoni?
Provi a rispondere Corrado. Come direttore di banca dovrebbe arrivarci facilmente.
E non si arrabbi: stiamo parlando non di fichi secchi, ma di cause perse e di accordi sottoscritti dinanzi a un Tribunale della Repubblica: e la verità può essere offensiva?
Buona Natale, ma solo ai volontari – unici a lavorare a gratis per la collettività.
e.b.
[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Sabato 21 dicembre 2013 | 20:33 - © Quarrata/news]

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