28 dicembre 2013 ore 21:30 al Moderno
di Agliana – Di e con Aldo Gentileschi, Riccardo Goretti, Armando Sanna,
Pasquale Scalzi In collaborazione e con il contributo di Fondazione Teatro
Metastasio, Fonderia Cultart, Spazio Culturale La Gualchiera
AGLIANA. Qvinta è l’occasione d’incontro di quattro (3+1) follie. Tre Teatrificio, Un Omino, quattro siamo noi e lei è la quinta. Una vera quinta. Di quelle solite. Di quelle solide. Con le cantinelle segate precise, la scroscia dietro tenuta ferma con i sacchi di sabbia, e la stoffa nera, pesante, polverosa, sempre un po’ strappata. Ma solo poco. Da lontano non si vede.
Da lontano non si vede che i quattro personaggi soffrono, da lontano fanno
ridere. Si agitano, s’incontrano, si scontrano, si lasciano e si rincontrano.
Entrano ed escono dalla quinta. Entrano in quinta (e dunque escono dalla
scena), escono dalla quinta (e quindi entrano in scena). Ogni entrata è anche
un’uscita. The way out is the way in. Solo da questa vita non c’è uscita. O
meglio, un’uscita c’è, ma non piace a nessuno ricordarsi quale sia. Per questo
i personaggi soffrono. AGLIANA. Qvinta è l’occasione d’incontro di quattro (3+1) follie. Tre Teatrificio, Un Omino, quattro siamo noi e lei è la quinta. Una vera quinta. Di quelle solite. Di quelle solide. Con le cantinelle segate precise, la scroscia dietro tenuta ferma con i sacchi di sabbia, e la stoffa nera, pesante, polverosa, sempre un po’ strappata. Ma solo poco. Da lontano non si vede.
Non vi preoccupate, da lontano non si vede. Da lontano si ride, in Qvinta, eccome. La comicità che abbiamo cercato è quella del limite, lo stesso limite che c’è tra l’essere dentro e fuori la scena, quando non sai se sei personaggio o no. Una Qvinta come un buco nero che asciuga e condensa in se tutto lo spazio teatrale e tutta la scrittura scenica di parole e azioni, una Qvinta dotata di leggi fisiche tutte sue e a noi oscure. Entrare e uscire: da luoghi, pensieri, azioni, sentimenti, dalla vita delle persone, da noi stessi, dalla scena, da un personaggio, dalla vita…
Cari spettatori,
Lo spettacolo è il frutto dell’incontro-scontro tra il Teatrificio Esse e Riccardo Goretti, tra la figura e la prosa, tra il gesto e la parola, tra diverse individualità che si sforzano di fondersi, di capirsi, di parlarsi, di arrivare a una sintesi che sia una nascita imprevista, leggera, folle. Ma è anche l’incontro-scontro tra le nostre ferree e incoscienti volontà e gli ostacoli che sempre più incontriamo nello svolgere il nostro lavoro di attori. Ostacoli che però abbiamo deciso di trasformare in opportunità, in occasione, nell’ennesima possibilità di resistenza alle contingenze avverse, di testimonianza, di esistenza, attraverso la scenografia minima di una Qvinta e la nostra arte ingegnosa per come sanno essere ingegnosi gli artigiani. A ben vedere dunque lo spettacolo è il frutto della vita stessa, della nostra come delle vostre. |
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[Giovedì 26 dicembre 2013 | 17:48 - © Quarrata/news]
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