sabato 28 dicembre 2013

BUON 2014! ANALISI TRAGICA DELL’OPERATO DI UNA PESUDOSINISTRA CHE HA ROVINATO IL PAESE

Giorgio Napolitano

di Fabrizio Geri [*]

Napolitano, il Ministro dell’interno che preferì secretare la verità sulle discariche della ‘terra dei fuochi’ I contributi della famiglia Riva a Bersani & C. E si parla pure di ‘green economy’

PISTOIA. Si avvicina il volgere dell’anno e con esso alcune riflessioni.
Forse il 31/12 molti italiani ascolteranno a reti unificate il vibrante monito fotocopia di se stesso almeno da sette anni del Presidente Napolitano, un signore che nella sua vita non ha mai lavorato neanche un giorno, e che ora ci spiega che dobbiamo fare dei sacrifici.
Io continuerò invece ad ascoltare le grida di rabbia che vengono della terra dei fuochi, il triangolo della morte campano dove per anni sono stati interrati illecitamente rifiuti tossici della peggiore specie.

Continuano a morire migliaia di persone in quell’area, mentre gli americani hanno il divieto di permanenza per più di un tot di tempo e di usare l’acqua. Un ecocidio, disastro biologico e sanitario, gravoso anche in termini di spesa sanitaria sui contribuenti; peccato che nel ’97, quando Schiavone, il camorrista pentito, rivelò in audizione alla Camera il traffico di rifiuti nocivi, l’allora ministro dell’interno Napolitano preferì secretare le dichiarazioni e non attivare gli interventi di bonifica e messa in sicurezza del caso. Annullando così il diritto alla salute costituzionalmente riconosciuto ad ogni persona e avallando, assieme agli allora ministri e autorità informate dei fatti, un reato contro la popolazione.
Esorto i vari comitati per i diritti a rivolgersi agli organi italiani e alla Corte europea dei diritti dell’uomo perché sia resa giustizia alle vittime di un delitto che non ha, per gli effetti manifestatisi, niente da invidiare a quelli commessi durante le guerre e per i quali sono stati condotti processi proprio per crimini di guerra.
Pier Luigi Bersani
Gli imputati non siano solo i ministri e gli apparati dello Stato che negli anni Novanta violarono, secretando tutte le allarmanti rivelazioni, il diritto alla salute: si aggiungano gli attuali politici, smascherati da Report, coinvolti nell’altra terra dei fuochi, l’Ilva di Taranto.
La trasmissione della Gabanelli ha divulgato i contributi che la famiglia Riva versava trasversalmente a politici strategici, evidenziando per esempio che Bersani, e altri come lui, prendevano, da più società del gruppo Riva, la cifra di 49mila euro, per la quale non c’è l’obbligo di dichiarazione.
Sistematicamente poi tutti i governi hanno chiuso occhi orecchie e cervello per mantenere nella maggiore acciaieria d’Europa situazioni fuori norma responsabili del disastro sanitario. Oggi nel raggio di 20 km da Taranto c’è il divieto di pascolo per gli animali, con migliaia di capi abbattuti per gli inquinanti assorbiti, con danno all’economia e al lavoro onesto e green.
E pensare che in Francia e Germania, Paesi dove la salute non viene monetizzata e il diritto al lavoro non può escludere quello alla salute, la stessa famiglia Riva, nelle acciaierie, si è adeguata a istallare filtri e depuratori! Solo in Italia, del resto, esiste una politica intimidita e asservita, che sposta i dirigenti pubblici quando fanno il loro dovere negando autorizzazioni che non possono essere rilasciate, vedi il dott. Romandini della Provincia di Taranto (ve lo ricordate l’arch. Zita…, rimosso da Rossi?).
Solo in Italia esiste un sedicente sindacato, penso alla Cgil, che non difende più il diritto al lavoro e la qualità della vita degli associati ma solo, forse, i pensionati e i benefit acquisiti dai propri dirigenti.
Sinceramente auspico che anche la magistratura, in generale, si attivi autonomamente su simili disgrazie nazionali, sviluppando quella sensibilità sui reati sanitari che esiste in Europa; anche a livello locale su inquinamento e dintorni ci sarebbe qualcosa da dire e di cui parlare, forse più serio e preoccupante, con tutto il rispetto, dei commenti da bar sulla luminaria che anche per il Presidente del Tribunale di Pistoia sono diventati questioni per cui uscire sulle prime pagine dei giornali.
Terra dei fuochi
Concludo con uno sfogo politico, pensando alle dichiarazioni del ministro Orlando, quello che a fianco dell’Ilva ha autorizzato per decreto un discarica di rifiuti nocivi che le autorità locali non avevano permesso, respingendo le indebite pressioni e minacce dei politici tarantini.
Ebbene, questo ministro ha affermato che ci sono i cambiamenti climatici e bisogna agire di conseguenza! Benvenuto, ma dov’era, sulla luna, quando noi Verdi, quindici anni fa, lo denunciavamo e gli antenati del Pd ci facevano le pernacchie, bollandoci come catastrofisti, non votabili, inaffidabili e da mettere da parte nel governo del territorio?
Ecco, oggi che loro hanno governato e rilasciato le più assurde autorizzazioni edilizie, allagando di cemento, asfalto e centri commerciali aree a rischio idraulico, ci troviamo tutti gli anni, in autunno, a piangere per le vittime e i danni milionari delle zone colpite da eventi che di eccezionale hanno ben poco.
Ilva - Taranto
Asciugate le lacrime e il fango, questa pseudo sinistra degli slogan sulla green economy e sulla messa in sicurezza del territorio, se ne torna serenamente alla carica con le più assurde opere inutili e dannose (Tav in Valsusa, Orte-Mestre, raddoppio Fi-Mare, city del commercio…) rigorosamente pagate con i soldi pubblici e a solo beneficio delle lobby degli speculatori e finti imprenditori che finanziano il sistema marcio delle larghe intese che ha sfasciato il Paese.
Buon 2014 pistoiesi! E vedete di attivarvi sul serio anche voi, nel vostro piccolo, perché si possa uscire da questa spirale di degrado morale e ambientale.
Siamo tutti sulla stessa barca, la Terra, e abbiamo solo quella!
[*] – Cittadino del mondo
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[Sabato 28 dicembre 2013 | 18:42 - © Quarrata/news]

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