Giorgio Napolitano |
di Fabrizio Geri [*]
Napolitano, il Ministro dell’interno
che preferì secretare la verità sulle discariche della ‘terra dei fuochi’ – I contributi della famiglia Riva a Bersani & C. – E si parla pure di ‘green economy’
PISTOIA. Si avvicina il volgere dell’anno e con esso alcune
riflessioni.
Forse il 31/12 molti italiani
ascolteranno a reti unificate il vibrante monito fotocopia di se stesso almeno
da sette anni del Presidente Napolitano, un signore che nella sua vita non ha
mai lavorato neanche un giorno, e che ora ci spiega che dobbiamo fare dei
sacrifici.
Io continuerò invece ad ascoltare le
grida di rabbia che vengono della terra dei fuochi, il triangolo della
morte campano dove per anni sono stati interrati illecitamente rifiuti tossici
della peggiore specie.
Continuano a morire migliaia di persone
in quell’area, mentre gli americani hanno il divieto di permanenza per più di
un tot di tempo e di usare l’acqua. Un ecocidio, disastro biologico e
sanitario, gravoso anche in termini di spesa sanitaria sui contribuenti;
peccato che nel ’97, quando Schiavone, il camorrista pentito, rivelò in
audizione alla Camera il traffico di rifiuti nocivi, l’allora ministro dell’interno
Napolitano preferì secretare le dichiarazioni e non attivare gli interventi di
bonifica e messa in sicurezza del caso. Annullando così il diritto alla salute
costituzionalmente riconosciuto ad ogni persona e avallando, assieme agli
allora ministri e autorità informate dei fatti, un reato contro la popolazione.
Esorto i vari comitati per i diritti a
rivolgersi agli organi italiani e alla Corte europea dei diritti dell’uomo
perché sia resa giustizia alle vittime di un delitto che non ha, per gli
effetti manifestatisi, niente da invidiare a quelli commessi durante le guerre
e per i quali sono stati condotti processi proprio per crimini di guerra.
Pier Luigi Bersani |
Gli imputati non siano solo i ministri
e gli apparati dello Stato che negli anni Novanta violarono, secretando tutte
le allarmanti rivelazioni, il diritto alla salute: si aggiungano gli attuali
politici, smascherati da Report, coinvolti nell’altra terra dei
fuochi, l’Ilva di Taranto.
La trasmissione della Gabanelli ha
divulgato i contributi che la famiglia Riva versava trasversalmente a politici
strategici, evidenziando per esempio che Bersani, e altri come lui, prendevano,
da più società del gruppo Riva, la cifra di 49mila euro, per la quale non c’è l’obbligo
di dichiarazione.
Sistematicamente poi tutti i governi
hanno chiuso occhi orecchie e cervello per mantenere nella maggiore acciaieria
d’Europa situazioni fuori norma responsabili del disastro sanitario. Oggi nel
raggio di 20 km da Taranto c’è il divieto di pascolo per gli animali, con
migliaia di capi abbattuti per gli inquinanti assorbiti, con danno all’economia
e al lavoro onesto e green.
E pensare che in Francia e Germania, Paesi
dove la salute non viene monetizzata e il diritto al lavoro non può escludere
quello alla salute, la stessa famiglia Riva, nelle acciaierie, si è adeguata a
istallare filtri e depuratori! Solo in Italia, del resto, esiste una politica
intimidita e asservita, che sposta i dirigenti pubblici quando fanno il loro
dovere negando autorizzazioni che non possono essere rilasciate, vedi il dott.
Romandini della Provincia di Taranto (ve lo ricordate l’arch. Zita…, rimosso da
Rossi?).
Solo in Italia esiste un sedicente
sindacato, penso alla Cgil, che non difende più il diritto al lavoro e la
qualità della vita degli associati ma solo, forse, i pensionati e i benefit
acquisiti dai propri dirigenti.
Sinceramente auspico che anche la
magistratura, in generale, si attivi autonomamente su simili disgrazie
nazionali, sviluppando quella sensibilità sui reati sanitari che esiste in
Europa; anche a livello locale su inquinamento e dintorni ci sarebbe qualcosa
da dire e di cui parlare, forse più serio e preoccupante, con tutto il
rispetto, dei commenti da bar sulla luminaria che anche per il Presidente del Tribunale
di Pistoia sono diventati questioni per cui uscire sulle prime pagine dei
giornali.
Terra dei fuochi |
Concludo con uno sfogo politico,
pensando alle dichiarazioni del ministro Orlando, quello che a fianco dell’Ilva
ha autorizzato per decreto un discarica di rifiuti nocivi che le autorità
locali non avevano permesso, respingendo le indebite pressioni e minacce dei
politici tarantini.
Ebbene, questo ministro ha affermato
che ci sono i cambiamenti climatici e bisogna agire di conseguenza! Benvenuto,
ma dov’era, sulla luna, quando noi Verdi, quindici anni fa, lo denunciavamo e
gli antenati del Pd ci facevano le pernacchie, bollandoci come catastrofisti,
non votabili, inaffidabili e da mettere da parte nel governo del territorio?
Ecco, oggi che loro hanno governato e
rilasciato le più assurde autorizzazioni edilizie, allagando di cemento,
asfalto e centri commerciali aree a rischio idraulico, ci troviamo tutti gli
anni, in autunno, a piangere per le vittime e i danni milionari delle zone
colpite da eventi che di eccezionale hanno ben poco.
Ilva - Taranto |
Asciugate le lacrime e il fango, questa
pseudo sinistra degli slogan sulla green economy e sulla messa in
sicurezza del territorio, se ne torna serenamente alla carica con le più
assurde opere inutili e dannose (Tav in Valsusa, Orte-Mestre, raddoppio
Fi-Mare, city del commercio…) rigorosamente pagate con i soldi pubblici e a
solo beneficio delle lobby degli speculatori e finti imprenditori che
finanziano il sistema marcio delle larghe intese che ha sfasciato il Paese.
Buon 2014 pistoiesi! E vedete di
attivarvi sul serio anche voi, nel vostro piccolo, perché si possa uscire da
questa spirale di degrado morale e ambientale.
Siamo tutti sulla stessa barca, la
Terra, e abbiamo solo quella!
[*]
– Cittadino del mondo
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[Sabato 28 dicembre 2013 | 18:42 - © Quarrata/news]
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