sabato 21 dicembre 2013

INCENERIMENTO E RISCHIO SALUTE: QUELLO CHE NON VI DICONO GLI AMMINISTRATORI SULLE POLVERI FINI


di ALESSANDRO ROMITI

Sforamenti a raffica all’inceneritore di Montale e silenzi strumentali da ‘basso profilo’

MONTALE-PIANA. Ci risiamo: alta pressione, calma di vento e inversione termica con aumento vertiginoso delle polveri fini nell’aria.
Il Sindaco di Montale, Scatragli (vaso di coccio, in mezzo a vasi di ferro, a causa della centralina di misurazione) ritira fuori le medesime rifritte ordinanze sindacali per la riduzione delle temperature e la proibizione degli incendi degli arbusti, pur sapendo (ma lo sanno anche gli altri Sindaci del circondario) che ciò è un puro palliativo, utile solo a giustificarsi per gli obblighi di legge e per evitare rogne giudiziarie.

Nessuno fa caso a quel che accade davvero e, soprattutto, tutti la buttano solo sulla probabilità e non – com’è – sulla certezza della nocività di certi sforamenti dell’inceneritore di Montale: e sostengono che tutte le lagnanze del mondo non sono ipotesi sufficiente a giustificare la chiusura dell’impianto del Cis. Insomma: dobbiamo respirare l’irrespirabile e pregare il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe che ci assista.
Per il dott. Coppi l’inceneritore da sì un contributo, ma non certo significativo; anzi, forse trascurabile e perciò è quindi meglio incenerire e smaltire i rifiuti, non abbia a succedere che alla fine la “toppa è peggio del buco” (n.d.r.)!
Il panorama si è però recentemente complicato da quando lo “Iarc” (Agenzia internazionale sulla ricerca del cancro) ha stabilito che il particolato fine è causa non solo di ictus, infarti e asma bronchiale, ma anche di sviluppo di malattie tumorali, soprattutto ai polmoni.
Ciò detto, sbalorditiva la maglia nera conquistata lo scorso 19 dicembre dal Comune di Montale che, nell’amena località rurale di Stazione – e con la linea ferroviaria servita da treni elettrici e non a vapore, come nell’800! – ha superato anche l’area metropolitana di Prato!
Si noti che il limite è stato sforato non di tre microgrammi, ma di tre volte il valore limite, dato che 147 è molto vicino a 150 che è quasi il triplo del limite di sicurezza stabilito dall’Oms (Organizzazione Mondiale Sanità).
La situazione dell’aria è monitorata, appunto da Arpat, sul link istituzionale.
Certo, se tutti continuano a mantenere un basso profilo su questi terribili aspetti, finirà che i cittadini della Piana se lo ritroveranno nel basso fondoschiena grazie alle sante istituzioni patrie!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 21 dicembre 2013 | 09:26 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Alessandro, volevo lasciare questo commento al tuo articolo, ma purtroppo non sono ci sono riuscito, mi puoi dare indicazioni per l’inserimento del campo dati richiesti dal blog sotto l’articolo rilascia commento? Bisogna prima registrarsi?
    Saluti
    Piero Messineo

    Il CIS, le Istituzioni, coloro che sono preposti al controllo come ARPAT e ASL, come ben sappiamo, tendono sempre a minimizzare quanto denunciato da anni dai vari comitati contro l’inceneritore, formato da cittadini, i quali non si sono uniti per farsi propaganda o perché non avessero niente di meglio da fare, ma lo hanno fatto e lo fanno per tutelare le persone, specialmente le famiglie che vivono nel territorio interessato circostante all’inceneritore.
    Mi sento di dire che, le “denunce” dei comitati sono frutto di un costante lavoro e di impegno degli stessi, e non fatte a caso, solo per creare disturbo agli amministratori di turno, come qualcuno sostiene; sono invece questi ultimi, ipocritamente, a considerarli di disturbo, quando in realtà
    proprio loro hanno il dovere e la responsabilità di dare risposte approfondite e certe alle tante domande rappresentate dai cittadini, attraverso i comitati.
    Detto questo, come cittadino e lettore dei tanti articoli “denuncia” sulla possibilità che gli inceneritori possano essere la causa di malattie mortali nel lungo periodo, e ciò vuol dire anche 20-30 anni, come affermato da tanti medici, che hanno fatto studi specifici sul caso, mi chiedo:
    “Quali sono le ricadute sulla salute delle persone che vivono appunto sul territorio circostante all’inceneritore di Montale?”.
    Ci tengo a dire che 10 anni fa, proprio perché ho rispetto della mia vita ho smesso di fumare, senza avere certezze se questo avesse apportato benefici alla mia persona, o avrebbe scongiurato la possibilità farmi insorgere temibili malattie, e con grande sacrificio ho smesso, anche se nel dubbio.
    Per quanto riguarda l’ Incenerimento dei rifiuti, proprio perché riposte certe ancora non ce ne sono, posso io come ho fatto allora, smettere di respirare un aria di cui non conosco la nocività?
    Mi farebbe piacere leggere il parere di altri.

    Messineo Piero
    cittadino e membro del comitato di controllo di gestione inceneritore di Montale.

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