di LUIGI SCARDIGLI
In una Sala Maggiore gremita le parole del Sindaco che però dimentica
qualche piccolo particolare ‘made in Pistoia’...
PISTOIA. Era quello che desideravano sentirsi dire, i presenti,
stamani, in Sala Maggiore per gli auguri natalizi e i saluti di fine anno del
Sindaco Bertinelli: nulla! E così è stato.
Un’ora e più di una serie di
chiacchiere recitate alla perfezione con tanto di pause teatrali e accenti
fiabeschi, ma senza alcun peso, se non quello, intrasportabile, della retorica,
in cui la politica di questa città sta finendo di cadere, inesorabilmente,
senza ricordare che meno di una settimana fa, la nostra Provincia è stata
retrocessa all’ultimo posto delle dieci toscane e che, nella lista delle città
italiane, contendiamo ormai il non certo invidiabile scettro degli ultimi.
La Sala Maggiore, però, dove alle ore
12 è stato fissato l’incontro augurale con il Sindaco, era stracolma.
Le prime file delle due ali della
platea, nonostante a Bertinelli prema specificare il controsenso delle diseguaglianze,
erano ‘indemocraticamente’ riservate alle autorità, quelle che si sono da tempo
assicurate pensioni e vecchiaie da sogno.
Nella seconda, oltre a vecchi comunisti
convertitisi, nel tempo, a tutto quello che potesse assicurar loro la
conservazione dell’autorità e non solo, le prebende e un impercettibile
fancazzismo, Lido Scarpetti, un renziano dell’ultim’ora che non avrei mai detto,
che ha preceduto Samuele a doppia mandata, undici anni or sono, e che sa così
bene la storiella degli auguri di Natale, che preferisce cercare sul telefonino
qualche chat meno scontata. L’ultimo predecessore di Bertinelli, invece, Renzo
Berti, non c’era.
Lungo la mensa degli oratori, la scorta
comunale degli assessori, utili solo se si fora, altrimenti sorridono
imbalsamati, anche se non dovranno dir nulla. L’unica che avrebbe avuto sicuramente
qualcosa da dire e il muso lungo, in questa circostanza, forse anche per un
marcato laicismo, sarebbe stata Ginevra Lombardi: per fortuna è risultata un’esodata
e, in nome di un’austerity che ha dato i suoi frutti, non c’è più! Così non
rompe.
La relazione di Bertinelli è partita da
lontano, da questo anno difficilissimo nato (malissimo) sotto il segno di Monti
e finito (ancor peggio) sotto quello di Letta. Nel mezzo, una sfilza di
proclami autoreferenziali, come se Pistoia fosse davvero un campione
idealtipico di provincia bella e buona e funzionale, fingendo di non ricordare
i dissidi, aspri e forse irrisolvibili, con quelli dell’area ex Pallavicini, o
con quelli che non vogliono il parcheggio sotterraneo a San Bartolomeo.
Ha parlato, il Sindaco, del grande
futuro delle linee ferrate, dimenticando forse, che lo stesso ebbe a dire, vent’anni
fa, Scarpetti e che da allora nulla è cambiato, se non l’improvvisa scoperta di
un disservizio da terzo mondo fatto dal Presidente della Regione, Rossi, anche
lui un campione della retorica d’aria fritta, con tutti i disastri della sanità
che s’è tirato dietro dai 420 milioni di buco di Massa in giù.
Il Sindaco ha ringraziato i vivaisti e
la Chiesa cattolica, due fulcri indispensabili per l’economia e la serenità di
questa città; e ha ringraziato e salutato con orgoglio il nuovo plesso
ospedaliero: oggi era uno di quei giorni che il San Jacopo porta farina al
mulino, anche se lui, da consigliere, in altri tempi, mi pare avesse votato
contro quell’obbrobrio: e con tutte le forze. Ma la politica è anche questo:
mettersi la giubba alla rovescia.
Ha speso parole per tutto e per tutti,
il Sindaco, rinnovando l’esortazione alla collettività pistoiese ad indossare
quell’unica maglia che è la sola via affinché la città possa passare il guado e
riprendersi gli antichi splendori. Ha anche ricordato la pagina buia di appaltopoli, Bertinelli, gli sforzi del
Comune per lenire la piaga della povertà e l’assicurazione del diritto alla
casa (gli sfratti fioccano a ritmo impressionante), anche per la comunità dei
rom, che aspettano nei tuguri o a bordo di vetture che costano oltre 100.000
euro. Ha anche ricordato i rischi di una Breda che pare stia entrando nel
tunnel della vendita al miglior offerente, visto che quelli che l’hanno gestita
fino ad ora – e la hanno venduta a Napoli: ma questo non si dice in casa
Pd – hanno fatto più danni della grandine. Amianto compreso.
Sul capitolo della Breda, Bertinelli,
poteva cogliere l’occasione per ricordare la figura, meravigliosa, di Marco
Vettori, morto nel marzo di quest’anno di mesotelioma, e approfittare della
dolorosa circostanza per ribadire, con la forza delle parole che non gli
difetta, la battaglia senza tregua che Pistoia non ha mai fatto, ma che avrebbe
fatto meglio a fare in nome della giustizia e dei lavoratori. Ma forse era inutile
svegliare il can che dorme.
Ma forse non lo ha fatto perché fra i
presenti in Sala Maggiore, non c’era Luigi Bardelli, che di cancro ai polmoni,
scatenato dall’amianto, non ne ha mai voluto sentir parlare…
Del resto, di tutto non si poteva mica
ricordare, il Sindaco, stamani!
Peccato. Peccato davvero, ma tanti
auguri a tutti.
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Foto di Luigi Scardigli.
[Sabato 21 dicembre 2013 | 17:12 - © Quarrata/news]
Dice che i partecipanti, da tutta la Toscana, a un recente incontro di cattolici impegnati nel sociale e nella politica, non si sono ancora ripresi dall'omelia (non particolarmente breve, diciamo così, e densissima di riferimenti elevati) svolta dal sindaco filosofo nel teatro Bolognini.
RispondiEliminaDoveva portare, da programma, un semplice saluto. Pare abbia fatto qualcosa di più ...
Sono manifestazioni che avevano un senso decine di anni or sono e che danno il senso della pochezza dell'oggi; tanto più visionando le foto allegate.
RispondiEliminaOltre ai soliti noti c'è anche il notissimo Vannino Chiti che, nel suo piccolo, cerca di dare una mano alla "ripresa" per i fondelli.E' stato segnalato dal Codacons alla Procura di Roma per essere uno dei 140 senatori che ha votato un emendamento grazie al quale il governo ridurrà i trasferimenti alle Regioni che emanano norme restrittive contro il gioco d'azzardo. Sembrerebbe una favola,ma è realtà. In quella sala, assieme ad altri speculatori, c'era veramente la "tombola" della vita dei Pistoiesi!
Suvvia, non sia cosi’ drastico e severo con Vanni. Poniamo, ad esempio che Lei, gentile, garbato e illuminato commentatore fosse affettivamente (ci vado piano con le motivazioni) legato a una ARCInota catena di locali, tutti indistintamente dotatissimi dei marchingegni e dove si favorisce/incentiva la pratica dell’introduzione del soldino nella machinetta.
RispondiEliminaPoniamo ancora che Lei, gentile, garbato e illuminato commentatore sentisse vicinanza (amicizia??) verso un’altra bianca testa coronata col pallino del soldino nel giochino.
Come avrebbe potuto avallare un siffatto scellerato intento, che avrebbe recato danno sostanziale all’ ARCInota catena e al contempo represso la dirompente ludicita’ del sodale amico?
Siamo buoni E’ Natale!!!