PISTOIA. Un lettore, che preferisce non firmarsi, ci scrive:
È proprio vero che Pistoia è la città
di tutti, ma in particolar modo la città dove tutto può succedere. Anche che un
normale rifiuto abbandonato per strada, come tanti nei giorni di mercato,
scateni l’allerta bomba e il mastodontico dispiegamento di mezzi e uomini:
artificieri del Nucleo Investigativo di Firenze, carabinieri, polizia municipale,
croce verde e pompieri.
Una ventina di veicoli e una
cinquantina di persone in divisa che hanno transennato un intero isolato,
suscitando la concitazione dei passanti e alimentando la fantasia e le cronache
in una città così a misura d’uomo che solo in televisione o sui libri aveva
conosciuto le complesse dinamiche della modernità.
Qualche cospirazionista potrà insinuare
che si sia trattato del subdolo tentativo di qualche multinazionale americana
per boicottare il mercatino natalizio di Legambiente, che distribuiva prodotti
biologici di filiera corta e a km zero sotto il loggiato della Pia Casa della
Sapienza, il vecchio liceo Forteguerri dei pistoiesi.
Ora, va benissimo accettare con spirito
goliardico un tipico episodio di paese e ammantarlo di leggende e dietrologie,
ma, fuori dall’ironia, bisognerebbe invece fare una serie di domande che
nessuno vuole fare ma che sono assolutamente necessarie in questa Italia del
cinepanettone dove nessuno risponde mai di niente ma dove tutti piangono
qualcosa.
Anche alcune tipologie di forze
dell’ordine, che, giustamente, lamentano talvolta addirittura le risorse per il
carburante delle automobili e per il personale sotto organico. Ad esempio, per
la vicenda in questione:
– in base quali criteri e valutazioni
si è deciso di attivare il piano per gli allarmi bomba?
– è stata una decisione collegiale di
più organismi (prefettura, carabinieri …) o di un unico responsabile con
esclusiva competenza?
– quali sono state le argomentazioni
che hanno convinto le altre autorità ad avallare tutto questo marasma attorno
ad una valigia che 11 pistoiesi su 10 avrebbero potuto serenamente aprire
sistemandola debitamente in un cassonetto?
Sarebbe il minimo, per tutti i motivi
di trasparenza e dintorni, se qualcuno riferisse, seriamente, alla pubblica
opinione.
Politica e politici in primis,
ma anche e soprattutto il prefetto Mauro Lubatti, impegnato nel distribuire
benemerenze, elogi e attestati, e nei ricevimenti
d élite per lo scambio
degli auguri natalizi ma che, essendosi laureato con una tesi sul
“Silenzio della Pubblica Amministrazione ”, potrebbe fare propria la
necessità di comunicare ai cittadini tutte le logiche sottese al pacco bomba e
al relativo allarme.
Pistoiese stupito
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 22 dicembre 2013 | 15:39 - © Quarrata/news]
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