martedì 31 dicembre 2013

AL FUNARO ESCE DI SCENA LA BEFANA ED ENTRANO “OSVALDO E IL SUO DOPPIO”


Due proposte di laboratorio con Maestri del panorama internazionale “Corpo e musica” e percezione sensoriale anche per persone affette da disabilità

PISTOIA. Finite le Feste riprende l’attività del Funaro di Pistoia con alcune proposte fra spettacolo e formazione.
Il 10 gennaio (e fino al 12), Jean-Jacques Lemêtre del Théâtre du Soleil di Parigi presenta un laboratorio dal titolo “Il corpo musicale”. Pensato per i diversi artisti della scena - attori, ballerini, cantanti o musicisti – ma anche per non professionisti il laboratorio verterà sulla ricerca e la sperimentazione delle possibilità sonore del proprio corpo.

La pratica offrirà l’opportunità di esplorare, nello specifico, il linguaggio di ciascuno, non solo attraverso la voce ma anche attraverso le potenzialità ritmiche, melodiche, armoniche del proprio corpo: il modo di camminare, i movimenti, le punteggiature, il respiro, la velocità di parola, i timbri sono già suoni. Jean-Jacques Lemêtre interroga l’artista sui rapporti con ciò che lo circonda, per approfondire la relazione tra il ritmo e la musica teatrale. Il metodo fa appello ad una nuova iniziazione alla ritmica del corpo e alla metrica del linguaggio senza l’uso di strumenti musicali. Il corpo diventa una tastiera musicale. Figura emblematica del Théâtre du Soleil (fondato e diretto da Ariane Mnouchkine), di cui firma tutte le creazioni musicali da più di trenta anni (tra le tante quelle per Tambours sur la digue, L’Orestie, Le dernier Caravansérail, Les Éphèmères ), Jean-Jacques Lemêtre, musicista, compositore, insegnante, costruttore e collezionista di oltre 2800 strumenti di ogni epoca scovati in ogni angolo del mondo, ha anche lavorato per il circo, il cabaret, il cinema, la televisione, la danza. Nel 2012 ha debuttato a sua firma, a Montreal, Babel, opera lirica in cui gli strumenti dell’orchestra sono stati sostituiti da voci umane in oltre 1800 lingue e dialetti del mondo, raccolte come registrazioni dagli anni novanta in poi. Per Jean-Jacques Lemêtre la composizione musicale, presente fin dalle origini del teatro, trova la sua dimensione nell’elaborazione drammaturgica di uno spettacolo. Per l’artista teatro, danza e musica devono tendere ad una simbiosi per comporre l’opera.
Giovedì 16 gennaio, per i più piccoli, una nuova “puntata” del Raccontamerende: alle ore 17.00, nella Caffetteria del Funaro letture e animazioni seguite da una gustosa merenda. L’appuntamento è realizzato in collaborazione con Slow food e cura di Massimiliano Barbini, così come quello del giorno dopo, venerdì 17 gennaio (dalle ore 19), “Leggiamo poi si vedrà”. Un libro e un film che raccontano la stessa storia o storie in qualche modo collegate, sono l’oggetto di questa divertente indagine sui differenti linguaggi dell’arte. Alle ore 20.00 verrà presentato “Quel che resta del giorno” di Kazuo Ishiguro e alle ore 20.30 è in programma la visione della sua trasposizione cinematografica, firmata da James Ivory. Il tutto è preceduto da un aperitivo. 
Sabato 18 gennaio, alle ore 17, va in scena lo spettacolo per bambini “Osvaldo e il suo doppio” di Stefano Carretta. In questo lavoro che prende le mosse da tecniche e poetica del teatro di strada il guitto si ribella, toglie la maschera. La tradizione dei giullari, dei saltimbanchi, dei commedianti della Commedia dell’Arte si rigenera: “far credere vero il falso e falso il vero”, ecco il messaggio. Nella confusione si svela la verità e l’attore non è più protagonista della scena, è semplicemente il fruitore di un accadimento. Senza maschera diventa specchio del pubblico per una riflessione sulle finzioni che ognuno si trova a vivere. Essere un pagliaccio e riappacificarsi con la propria radice genealogica è possibile: “Il pagliaccio è una religione”, dice Stefano Carretta citando Alejandro Jodorowsky per introdurre il pubblico nel suo mondo e quello di Osvaldo. 
Dal 24 al 26 gennaio in programma un laboratorio che utilizza gli strumenti della ricerca di Enrique Vargas e il Teatro de los sentidos, di cui le due insegnanti, Patrizia Menichelli e Romina Breschi fanno parte. La particolarità di questo appuntamento è quella di rivolgersi ad un pubblico misto: abili (operatori sociali, insegnanti, artisti e persone interessate) e diversamente abili, tutti coloro, sopra i 16 anni, che intendano sperimentarsi in una nuova percezione espressiva sono invitati. Ai primi è richiesta la partecipazione per un giorno in più (il 24 gennaio) alla luce del fatto che spesso, nel diversamente abile la percezione sensoriale è più sviluppata, quindi materia “più semplice” da apprendere (per loro la partenza è prevista per il 25 gennaio, infatti). L’esperienza propone la possibilità di addentrarsi nel proprio sentire e nel mondo delle percezioni, alla scoperta del corpo in un continuo dialogo tra sé e l’altro. Un percorso di sensibilizzazione, di ascolto e di rielaborazione creativa attraverso i materiali naturali. Le conversazioni non verbali sono mezzi che suggeriscono nuove forme d’incontro e di vicinanza con l’altro.
Il laboratorio è realizzato in collaborazione con “Skacciapensieri”, progetto per adulti dis & abili per conto dei Comuni di Agliana, Quarrata e Montale gestito dalla cooperativa sociale “Gli Altri” di Pistoia. 
Qui la brochure completa della Stagione (sfogliabile)
Sul sito del Funaro www.ilfunaro.org
qui gli spettacoli
qui tutte le novità della Scuola dei sensi di Enrique Vargas
qui i corsi di teatro per tutti
Il Funaro Centro Culturale
Via del Funaro 16/18 – 51100 Pistoia – Italia
T/F +39 0573 977225 T +39 0573 976853 Mail info@ilfunaro.org
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[Martedì 31 dicembre 2013 | 19:06 - © Quarrata/news]

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