di LUIGI SCARDIGLI
In collaborazione con l’Atp, l’Assessorato all’educazione
promuove un corso di musica, solo ascolto, alla Mabellini
PISTOIA. Mercoledì mattina, su Rai2, la trasmissione Strani ma veri, sottotitolata creativi italiani, condotta da Igor
Righetti e alla presenza del vicedirettore della Rete, è stata interamente
dedicata alla creativa attività dell’Associazione musicale pistoiese Terredaria, rappresentata, nell’occasione,
da Carlo Martinelli e Noemi Franceschi, rispettivamente presidente e
vicepresidente. Negli studi sono rimasti piacevolmente impressionati dalla mole
di lavoro ideata, creata e messa in opera dai docenti di questa associazione,
che si rivolge, solo ed esclusivamente, a bambini e a soggetti diversamente
abili, che proprio con la loro musica riescono a ritagliarsi una fetta di cielo
tornando a sorridere.
Neppure la tv – pare – è stata in grado
di appianare i grossi problemi che l’associazione sta vivendo a Villa Scornio.
In città infatti, facilmente
scaricabile dal sito dell’Atp, sono ben visibili manifesti e volantini,
distribuiti dappertutto e soprattutto nelle scuole materne e asili nido, con i
quali il Comune, che non si scorda degli ultimi e soprattutto dei deboli,
reclamizza un neonato corso di musica per
bambini da 0 a 3 anni che, coincidenza, sarà gestito dalla Mabellini, quella che, appena
sottoscritta la convenzione con quelli del piano di sotto, a Terredaria ha iniziato a fare la guerra
di appostamento, fatta partire dal generale,
senza mostrine, Mario Tuci, e portata dal comandante, di fede e di pace, don
Umberto Pineschi.
A dirigere i lavori ci sarà Manuela
Barni, famosissima suonatrice di flauto, che alla luce di un curriculum degno
di un’erede di Severino Gazzelloni, è stata opportunamente destinata ad
alfabetizzare i nostri piccoli futuri concertisti: peccato, però, senza aver
ottenuto alcuna licenza specifica, ma per chiamata diretta, insomma, all’americana.
E non solo.
I corsi di questo nuovo esperimento
sonoro, della durata di 4 mesi con un solo appuntamento settimanale, hanno un
costo di 200 euro, che equivale a 50 euro mensili, retta che supera quella
richiesta dai maestri di Terredaria.
In questi quattro mesi, i piccolissimi
allievi saranno allenati ad ascoltare la musica: per suonarla, tra qualche
tempo, di corsi, se ne organizzerà, probabilmente, un altro. Sempre alla
Mabellini.
Il metodo di istruzione di questo
corso, sperimentato e promosso dallo statunitense Gordon, che Noemi Franceschi
ha studiato dieci anni or sono e messo in opera, con le dovute scremature, in
tempi non sospetti, non sarà, così come celebrato da Rai2, un prodotto
italiano, pistoiese, ma un bene di consumo a stelle e strisce.
In Comune, la petizione sottoscritta,
nel giugno scorso, da 470 firmatari che chiedevano la sopravvivenza dell’associazione,
deve essere stata, evidentemente, cestinata, visto e considerato che al di là
di parossistici sopralluoghi in zone paludose, di una sede alternativa non se
ne è ancora parlato.
Tutto questo mentre quelli di Terredaria stanno ancora aspettando un
posto dove poter trasferire le loro piccole, ingegnose, carabattole e riprendere così i lavori interrotti con i circa 4.000
ragazzi che, sordi delle lusinghe della Mabellini, continuerebbero, e
volentieri, a restare al piano terra, dove la musica è arte, arte per davvero,
arte per chi l’arte parrebbe non poterla esprimere.
Arte per continuare a sopravvivere.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 20 dicembre 2013 | 07:50 - © Quarrata/news]
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