venerdì 20 dicembre 2013

IL PACI, SANSONE & I FILISTEI E IL FEGATO DELLE OCHE DI STRASBURGO


di FELICE DE MATTEIS

Tornando su una precisazione del Presidente della Fondazione Caripit, gli organi dirigenti «non potevano non sapere»?

PISTOIA. Una piccola osservazione relativa alla “paginata” del Tirreno del 19 dicembre intitolata “Dalla Fondazione risorse per venti milioni”.
Nella strenna natalizia della stampa allineata, qualche considerazione di troppo, relativa al Prof. Paci, è sfuggita.

È nel finale dell’articolo – non firmato, ma forse di Calamati, che era alla cena: lo si vede in foto sulla Nazione –, forse lì a bella posta inserita per i forti di stomaco, laddove l’articolo sottolinea: «Il consiglio di amministrazione si è riunito 31 volte, il consiglio generale 8 volte e l’assemblea 2. Sono il padre padrone della Fondazione – ha concluso ironico Paci – ma ho riunito 41 volte gli organi dirigenti».
È necessario saper “decriptare” il politichese vetero-democristiano, anni 70, di Paci: quello dei democristiani furbi e ambiziosi che tanto bene hanno fatto all’Italia (Paese); quelli che, primi in Italia – e questa è storia – inventarono la Repubblica Conciliare. Niente a che fare con i galantuomini che nella D.C. credevano veramente e per questo furono presi a calci in bocca e relegati a ruoli marginali.
Scuserete la disgressione ma è essenziale per fare comprendere come la capacità di trasmissione di certi messaggi passi attraverso anche semplici frasi, come quella di cui sopra. Almeno, con i vecchi criteri, così va interpretata. Gli organi dirigenti, ci dice il Presidente Paci, sono stati riuniti ben 41 volte: se ne deduce che questi numerosi signori “non potevano non sapere” e che quindi, se muore Sansone, anche i filistei faranno la stessa fine. Chi di Berlusca ferisce…
È un curiale e amichevole avvertimento per la prossima riunione che si preannuncia come un evento pericoloso e chiarificatore?
Ci staranno i componenti dei vari organi a essere trattati come se fossero stati sostanzialmente in accordo e complici con la gestione dei beni della Fondazione, dei dieci milioni Fresh “fumati” e del nuovo indirizzo immobiliare che la Fondazione ha assunto per salvare il popolo dalla marea degli sfratti con appena tre o quattro appartamentini destinati all’emergenza abitativa?
Per una analisi più accurata nelle cifre, rimandiamo al post del Direttore.
Per l’ennesima e fragile difesa dell’inaffondabile-inaffondabile, rimandiamo alla valutazione del lettore.
Comunque, da quel che riferisce Il Tirreno, il Prof. Paci è anche ironico: di solito non riesce ad esserlo, ma se stavolta ce la fa, forse no sa che, a volte «l’ironia è uno sviluppo anormale che, come quello del fegato delle oche di Strasburgo, finisce per uccidere l’individuo» (Kierkegaard, Diario).

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 20 dicembre 2013 | 08:33 - © Quarrata/news]

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