Ragionando su alcune opere della Chiesa
Cattolica pistoiese – Una domanda al Comune e una al Vescovo Mansueto – Cominci la Curia ad accogliere i bisognosi nei conventi
semideserti della città e dei dintorni
PISTOIA. Ragioniamo un attimo su alcune opere che la Chiesa ha messo
in cantiere a Pistoia e che, fino a prova contraria, si sono rivelate delle pie
illusioni rimaste sulla carta.
Senza polemiche ma con stima verso i
cristiani che condannano le ipocrisie di un’economia che crea guerre a tavolino
in paesi lontani per alimentare le industrie belliche dell’Occidente,
garantendo con ciò lavoro e reddito ad una filiera che esporta la democrazia
con le bombe e i carri armati anziché tramite la cooperazione.
Senza polemica verso i tanti volontari
del mondo cattolico che, come don Gallo e gli altri preti di strada, vivono le
sofferenze materiali a fianco delle persone in difficoltà.
Purtroppo, però, dalle nostre parti
assistiamo a episodi come l’ecomostro di Valdibrana o quella specie di canonica
di Capostrada.
Per quest’ultima ci sono voluti dieci
anni prima che finisse; con la collega in Consiglio Comunale, Alice Giampaoli,
sollecitai più volte, e forse per questo ottenemmo, l’ultimazione dei lavori.
Ma ora che esternamente sono finiti,
dopo infinite gestazioni, a cosa serve quella piccola cattedrale nel deserto,
vuota e inutilizzata?
Una spending review, in linea
con il rinnovamento e la sobrietà di Papa Francesco, sarebbe doverosa anche per
alcune parrocchie pistoiesi, visto che questi organismi, non riscuotendo la
decima come nel passato, non possono nemmeno avere una spesa libera e
fantasiosa.
Sembrano ripresi i lavori, dopo due
anni di stop e abbandono, all’aula liturgica di Valdibrana, pensata forse per
implementare illusoriamente il business del pellegrinaggio e i relativi
proventi. Lavori finanziati dalla Cei, in gara per lo spreco incontrollato di
denaro pubblico, e dalla Fondazione Caripit, quella dei 700 mila euro per le belle
statuine nel giardino dell’asilo Villa Capecchi in via degli Armeni e dei 10
milioni di euro fumati nel nulla dei titoli Fresh/Monte dei Paschi.
Ripensando agli inviti di Papa
Francesco alla Chiesa, affinché si spogli delle proprie ricchezze, e accostandoli
alla situazione della Chiesa locale, con numerose strutture su cui non vengono
pagate le tasse (prima o poi dovrà finire quest’ingiustizia), non posso che
auspicare un cambiamento anche nel macrocosmo ecclesiastico pistoiese: basta
programmi immobiliari, suggeriti da business plan economicamente
insostenibili, ma tornare a fare il proprio mestiere!
Ad esempio il Vescovo Mansueto, che si
appella all’accoglienza degli immigrati, dei rom etc., potrebbe aprire i tanti
monasteri disseminati in Diocesi, praticamente quasi vuoti, e dare lui,
concretamente, ospitalità. Magari offrendo anche lavori di manutenzione del
vasto apparato immobiliare della Curia o nei campi della stessa.
Se ne parli senza imbarazzo, con le
autorevoli personalità, del mondo laico, penso a Giancarlo Niccolai, e del
mondo ecclesiastico, penso a Giordano Frosini, che so essere sensibili a simili
problematiche e disponibili al dialogo.
Mi si spieghi poi come Palazzo di Giano
intenda risolvere la questione del parcheggio di Valdibrana e infine Sua
Eccellenza chiarisca pubblicamente se il parcheggio di via del Seminario, dove
ci sono diversi abbonati, è o meno un’attività economica regolare e
trasparente, soggetta, come tutte le altre, al rispetto delle norme dei
parcheggi (p.e. sicurezza).
[*]
– Ex Consigliere Comunale
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[Mercoledì 25 dicembre 2013 | 11:45 - © Quarrata/news]
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