mercoledì 29 febbraio 2012

REGOLAMENTO URBANISTICO. BARTOLOMEI PUNTUALIZZA


«Con la nostra fermezza abbiamo bloccato l’impossibilità di sviluppare la città e di farle adeguatamente interpretare il suo ruolo nel terzo millennio»

PISTOIA. In merito a quanto accaduto ieri pomeriggio in Consiglio Comunale e a seguito di quanto apparso sulla stampa oggi, vorrei sottolineare quanto segue.
La battaglia sul regolamento urbanistico non è stata certo una battaglia politica, ma nel merito dei contenuti, non condivisi né da noi, né dalla stragrande maggioranza della città.
Sin dall’inizio abbiamo sostenuto che questo documento andava contro la città e tutti i cittadini. Chi, oggi, punta l’attenzione su quanto è stato speso in termini di commissioni, consulenti esterni o gettoni di presenza in consiglio comunale, dovrebbe farsi una severa autocritica: sono gli stessi che hanno i cordoni della borsa e che decidono dove e quanto spendere.

Noi crediamo, invece, di aver evitato che a seguito dell’approvazione di questo regolamento sbagliato, la città fosse permanentemente paralizzata dall’impossibilità di intervenire agilmente sui recuperi del vecchio e sulle ristrutturazioni , oltreché sull’impraticabilità di realizzare nuovo edificato a causa di calcoli del tutto sbagliati sui costi degli extrastandard richiesti per gli interventi nelle aree Act.
Questo è tanto vero che avevamo dalla nostra parte la stragrande maggioranza dei tecnici del settore che in un modo o nell’altro hanno sempre posto fortissimi dubbi su questo piano.
Ai cittadini chiediamo, quindi, una riflessione in questo senso: con la nostra fermezza abbiamo bloccato l’impossibilità di sviluppare la città e di farle adeguatamente interpretare il suo ruolo nel terzo millennio.
Adesso dobbiamo rapidissimamente, comunque entro la scadenza delle attuali salvaguardie, prevista per marzo 2013, adottare un nuovo strumento sui seguenti cardini di indirizzo:
  1. maggiore omogenea distribuzione degli extrastandard sul territorio, adesso concentrati in poche Act, con la reintroduzione di alcune zone di completamento
  2. forte limitazione al consumo di nuovo territorio
  3. completa libertà nel recupero delle aree già urbanizzate, al netto delle aree storiche e vincolate, con un premio edificatorio per chiunque ristrutturi immobili secondo criteri di alta efficienza ed autosufficienza energetica.

Sarebbe anche opportuno procedere ad una variante all’ormai vecchio e inidoneo piano strutturale.
Aspettiamo le proposte degli altri candidati per confrontarci nel merito: vediamo se ce ne sono.
Alessio Bartolomei
[comunicato]
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[Mercoledì 29 febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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