lunedì 13 febbraio 2012

QUEL BENEDETTO 11 SFIGATO DEL BERTINELLI


PISTOIA. Allora lasciatemi dire che è proprio vero che il numero 11 porta male. Lo porta in concreto, come dimostrerebbe anche questa nota della consigliera della Lega, Daniela Simionato, seguìta da una precisazione di Tiziano Carradori.

La cena delle beffe

A tenermi alla larga ci provano con impegno, nei corridoi del palazzo e nelle stanze del potere, alle quali, ovviamente non ho accesso.
E ne sono orgogliosa.

Ma, dato il mio evidente impegno per Pistoia e per i suoi cittadini, da quelle parti ci capito, anche spesso.
Venerdì scorso [10 febbraio, n.d.r.], nei corridoi, appunto, era palpabile la febbrile attesa di un evento del quale sussurravano tra di loro con viva emozione. «Tu ci sarai? Io di sicuro. Proprio una bella serata…».
Ora, sarò leghista, ma prima di tutto donna e anche un po’ curiosa, specie se sento odori strani. Non fu difficile vincere la reticenza di chi mi stava dintorno.
Come diciottenni in attesa della festa del debutto, gli uomini del regime si preparavano alla cena per la festa di Bertinelli, con passerella e consacrazione del nuovo sindaco di Pistoia.
E secondo voi quale luogo, meglio di ogni altro poteva accogliere un simile avvenimento?
Ebbene sì. Il circolo del Ponte alle Tavole. Il famigerato seggio n° 11.
Loro hanno molto da festeggiare, la città molto meno.
Se non ci avesse già pensato Sem Benelli, ci sarebbe da riscrivere La cena delle beffe.
Daniela Simionato
Capogruppo LegaNT
[comunicato]

E alla nota della signora Simionato, si aggiunge questa precisazione di Tiziano Carradori, che scrive:

Gentile Bianchini,
ho letto il suo commento sulle primarie del PD, nel quale vengo ampiamente citato, ma non correttamente inquadrato.
La capisco: serve un ottimo grandangolo per inquadrarmi completamente, vista la massa.
Lei scrive: che, stavolta, non sono dette da me, «sporco reassionario filocapitalista» che osa dire in pubblico, e scriverlo pure, di non stimare Samuele: viene detto da uno che milita e naviga da un’intera vita nella sinistra P(istoiese) D(ominante).
Dove si lascia intendere che sarei un iscritto al Pd appartenente all’ala sinistra del suddetto partito.
In realtà credo che l’ultima tessera che ho avuto in tasca risalga all’ormai lontano 1998 e che fosse dei Ds.
Da allora mi considero (e sono) quello che si potrebbe definire “un cane sciolto”. Sciolto e libero di scorrazzare, ma rigorosamente nell’ambito del centro sinistra. Alle cui primarie ho partecipato da elettore e anche da volontario sostenitore di una dei candidati, Cecilia Turco.
Non che ai lettori del suo blog possa interessare qualcosa ma, come osserverebbe l’Osservatore Romano, unicuique suum.
E la mia modesta partigianeria (per dirla alla Gramsci), al momento, non appartiene al Pd. Né a nessun altro.
Sono sicuro che troverà modo di darne conto, anche en passant, in uno dei suoi prossimi commenti.
Così, tanto per la precisione.
Grazie per l’attenzione,
Tiziano Carradori

Ha ragione, Carradori. Grazie a lei e ‘a ciascuno il suo’. Chiedo venia per avere semplicemente inteso indicare, con la mia espressione impropria, un uomo di area di centrosinistra.
Quel che è giusto è giusto.
e.b.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 13 febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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