lunedì 20 febbraio 2012

CITTADINI & COMUNE. MA L’ASSESSORE PACINI LA RACCONTA GIUSTA?


di Alessandro Romiti

A occhio e croce
l’amministrazione di Agliana
sembra adottare
pesi e misure diversi

AGLIANA. Prima di tutto, voglio ben precisare che sono assai favorevole allo sviluppo delle risorse energetiche rinnovabili, ma combatto le scorrettezze amministrative, tanto più se capziose e socialmente inique, ovvero antidemocratiche. La risposta dell’Assessore Pacini, pervenuta con mail del suo “pubblico ufficio”, mi ha impegnato in una verifica amministrativa sulla vicenda Las Vegas (vedi) e una più accurata consultazione delle disposizioni normative vigenti nel momento.

Rivediamo la tempestiva e precaria risposta dell’Assessore Pacini del 24.10.11 (vedi), alla vicenda denunciata:

Ricevuta la presente mail all’indirizzo istituzionale da questo rispondo nonostante la tua, come anche pubblicata, mi coinvolga esclusivamente a livello professionale.
Preme segnalare al riguardo le seguenti inesattezze (probabilmente dovute a carenza e/o superficialità di informazioni assunte) e fornire i relativi chiarimenti:
1) L’azienda proprietaria dell’immobile ha presentato pratica Suap mediante Comunicazione di inizio attività in data 14 dicembre 2010 (prot. 24459 Comune di Agliana) per la realizzazione di impianto fotovoltaico integrato sulla copertura con potenza inferiore a 200 Kw/e; detta trasmissione è stata effettuata in base alle disposizioni di Legge, delle indicazioni procedurali fornite dalla Regione Toscana (www.regione.toscana.it./sportelloenergia) e dagli elaborati e relazioni progettuali come redatti dalla ditta installatrice Cramaro Italia srl.
A conferma di corretta procedura appare la nota GSE trasmessa all’azienda in data 9 settembre 2011 che certifica, per l’impianto come realizzato, l’integrazione architettonica ai sensi dell’art. 2 del DM 19 febbraio 2007.
2) Nessun “dirigente” del comune coinvolto ma, correttamente e in piena trasparenza, il sottoscritto Geom. Marco Pacini che si è segnalato nella pratica Suap quale tecnico di riferimento per l’assistenza alla clientela e la trasmissione degli elaborati come forniti dalla ditta installatrice.
Analoga procedura il sottoscritto ha seguito per impianto fotovoltaico in copertura similare da realizzare in altra azienda nell’aprile 2011.
Quanto sopra dovuto per una corretta informazione sullo stato dei fatti.
Allo scopo di rettificare quanto da te asserito e pubblicato, soprattutto per rispetto dell’azienda inconsapevolmente coinvolta, Ti invito a trasmettere la presente a quanti hanno ricevuto l’articolo in questione.
Marco Pacini

Oggi, posso dunque proporre 5 interessanti domande di replica all’Amministrazione aglianese, che sembrano davvero utili a raggiungere i chiarimenti necessari all’auspicata (dallo stesso Pacini) “corretta informazione”.

1. Presunto conflitto d’interessi?

L’assessore Pacini, risponde dalla sua postazione istituzionale, sebbene la vicenda lo coinvolga “… esclusivamente a livello professionale.”. E perché questo? Chi lo ha costretto? La risposta è, a mio giudizio, dimostrativa della con-fusione dei ruoli, forse conflittuali per interessi sottesi (cioè per come interconnessi tra la funzione istituzionale/professionale e le possibili inferenze nei controlli esercitati dall’Amministrazione). In particolare, emerge dagli atti, che l’Assessore Pacini (Doc. 1) si è ben qualificato come professionista geometra con ruolo di “Progettista e Direttore dei lavori” e non semplicemente come “…tecnico di riferimento per l’assistenza alla clientela e la trasmissione degli elaborati…” come da lui dichiarato. Tutti sanno che i due ruoli sono diversi, soprattutto per le responsabilità correlate. Peccato che la risposta scritta sia avara di specifiche e che mi abbia impegnato in una lunga visura al Suap. È dunque vero che il sig. Pacini, assessore allo “Sviluppo economico, Polizia municipale e Mobilità” era nominato progettista e D.LL. svolgendo una funzione prevista dalla libera professione di geometra?

2. Sul preventivo della società produttrice

Debbo constatare che Pacini – nella sua risposta – rimanda a generiche linee d’indirizzo che la Regione Toscana ha disposto sul “fotovoltaico”, ma che nulla riferisce sulle più cogenti norme del DM 19.2.07 che prescrivono una condizione precipua e, ahimè, completamente disattesa nel caso: il disposto normativo sul requisiti di “integrazione architettonica” prevede chiaramente che i moduli fotovoltaici “sostituiscano” un materiale da costruzione tradizionale, capo b3/Art. 2. (Doc. 2),
e non che a questo componente (nella fattispecie, la copertura impermeabile piana), si sovrappongano “separati, con distaccato” piano di posa. Spiace che il progettista si sia acriticamente conformato “… agli elaborati e relazioni progettuali come redatti dalla ditta installatrice…” (Doc. 3).
S’è mai visto andare a chiedere all’oste se il vino che serve a tavola è buono?
E dunque, l’Amministrazione aveva preventivamente verificato la correttezza dei requisiti urbanistici comunicati nella fattispecie, ovvero il rispetto sostanziale – oltre che formale al testo di legge vigente?

3. All’U.O. Urbanistica

Che cosa dirà il Gse (Gestore Servizi Energetici) allorquando verrà informato delle anomalie risultanti nelle dichiarazioni di progetto? Non è certamente un’eccezione letterale che dimostra l’incongruenza con il D.M.: nel caso di fattispecie, i moduli fotovoltaici sembrano proprio sprovvisti dei requisiti indicati dalla stessa società produttrice ma che, stranamente, sono stati avallati nel progetto. Infatti, non essendo stati applicati in sostituzione, ma in aggiunta al tetto, verrebbe a mancare il requisito essenziale di “integrazione architettonica” (addirittura riportato in grassetto nella risposta dal professionista/amministratore M. Pacini). L’U.O. Urbanistica cosa ne pensava della solo ipotizzata condizione di “integrazione architettonica”, al momento certamente indimostrata e solo ipotizzata (oggi confutata), fatto a cui il parere del Gse è pervenuto ben dopo 10 mesi dall’ultimazione dell’opera nel Dicembre 2010? Ha avuto niente da eccepire sul punto?

4. Sulla Commissione Urbanistica

L’episodio citato ha una tale connotazione e visibilità da permettere dunque all’U.O. Urbanistica di ritenere l’esperienza tale da costituire un precedente non trascurabile e suggerire quindi la promozione incondizionata di tale tipologia architettonica, in sovrapposizione, però ben “distaccata” dalla copertura.
Mi viene però riferito, da alcuni professionisti, che così non è, non mancando delle eccezioni sul preciso punto, che impegnerebbero a altre più ampie e costose procedure istruttorie – peraltro diversamente tassate – presso l’Amministrazione.
Dunque, una riflessione sorge immediata: quando all’ U.O. perviene una pratica edilizia elaborata da professionisti che rivestono ruoli di tipo “dirigenziale” o anche “politico” nella coalizione di Giunta, essa è proposta in forma anonima, cioè priva di riferibilità alla persona partecipata nelle attività dell’Amministrazione? Se la Commissione Urbanistica del Comune d’Agliana partecipata anche dal Geom. M. Pacini procede in valutazioni di liceità di qualunque progetto edilizio firmato dall’omonimo Geom./Ass., questi per ragioni d’opportunità si alza ed esce dalla stanza abbandonando temporaneamente la sessione oppure no?

5. Ai Vigili Urbani

E in ultimo, ma non ultimo: che cosa ha disposto il Comandante della Polizia Municipale (soggetta all’Assessorato dello stesso Geom. M. Pacini) dopo che il manufatto – elaborato dal suo Assessore – è stato esaminato e rilevato da una pattuglia?

Se l’Ass. Pacini voleva una rettifica alla mia denuncia, come sembra averla chiesta, eccolo servito.
Spero soltanto di avere una altrettanto solerte risposta: ma che sia convincente, come si dice.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 20 febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]

1 commento:

  1. Egregio blogger,
    sono perfettamente d'accordo con lei. Una curiosità però mi sorge spontanea: da chi è composta la Commissione Urbanistica del Comune di Agliana?
    Cordialità
    Sandro

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