domenica 19 febbraio 2012

FABIO NANNI, FORSE UN MALORE PIÙ CHE L’AUTOVELOX


Andrea Boccardi scrive:

Gentile blogger,
sono Andrea Boccardi, Le scrivo per chiederle se vuole, gentilmente, pubblicare e, magari, commentare a sua volta, questo mio commento relativo al post di Alessio Bartolomei “Bartolomei. Vigili, autovelox e controlli”, con tanto di firma.
Sono un giovane che frequenta da anni il paese di Masiano e conoscevo Fabio Nanni, il giovane tragicamente deceduto nell’incidente stradale di venerdì pomeriggio, ero suo amico e sono amico di molti dei suoi migliori amici e di alcuni suoi familiari.
Dopo aver letto il post di Bartolomei e soprattutto l’articolo della Nazione di Sabato 18 Febbraio, intitolato “Sbanda e muore per l’autovelox”, ho sentito il desiderio di proporre una ulteriore riflessione su questo tragico evento. Non intendo entrare nel merito delle osservazioni di Bartolomei relative ai sistemi di controllo da effettuare ma voglio contestare la ricostruzione dell’incidente presentata dalla Nazione, in base alla quale Bartolomei ha formulato le proprie riflessioni.
Infatti, non è assolutamente scontato che la causa dell’incidente sia stata una improvvisa decelerazione di Fabio per evitare l’autovelox, ma, anzi, tale ipotesi sembra la più improbabile, dal momento che non sono presenti segni di frenata sull’asfalto e ben più plausibile sembra l’ipotesi di un malore che ha fatto perdere a Fabio il controllo della sua autovettura.
La finalità del mio intervento non è, tuttavia, quella di ricostruire la dinamica dell’incidente, la quale rimane incerta, quanto criticare nettamente l’approssimazione del quotidiano la Nazione, il quale, superficialmente, a chiare lettere, nel titolo dell’articolo sentenzia che l’incidente è stato causato da uno sbandamento per evitare l’autovelox, lasciando in questo modo intendere che Fabio non rispettasse i limiti di velocità. Tale giudizio risulta una evidente illazione, dal momento che la dinamica dell’incidente non è stata ancora chiarita e, forse, non lo sarà mai.
Nella giornata di sabato, piena di sgomento, incredulità e dolore per la morte di Fabio, ho provato, così come i suoi amici e conoscenti, una forte indignazione leggendo l’articolo della Nazione. Nessuno tra i familiari e gli amici di Fabio conosce le cause dell’incidente o è stato informato di queste dagli organi competenti, mi chiedo allora come può un quotidiano avere la presunzione di conoscere la verità ancora prima che questa sia accertata.
Soprattutto, mi chiedo se la Nazione ha stabilito arbitrariamente la causa dell’incidente nello sbandamento per evitare l’autovelox solo per superficialità e approssimazione nella ricerca della verità o, forse, è stata guidata dal desiderio di offrire una notizia più spettacolare, in grado di conquistare la curiosità dei lettori e scatenare qualche polemica sull’utilizzo degli autovelox e dei controlli dei vigili.
Voglio sottolineare che l’altro quotidiano locale, il Tirreno, si limita a descrivere il tragico evento, senza dare troppo spazio alle cause, e solo all’interno dell’articolo afferma che “Fabio ... ha improvvisamente perso il controllo dell’auto, forse a causa di un malore. Sull’asfalto, infatti, non c’era alcuna traccia di frenata”.
Credo che di fronte a un tragico incidente, come quello che ha spezzato la vita di Fabio a soli 23 anni, più che fare illazioni sulla dinamica dell’incidente sia doveroso lasciarsi interrogare e sconvolgere dal mistero della vita e, magari, trovare proprio nella fragilità dell’esistenza la motivazione che ci spinge a vivere pienamente ogni momento. Infine, chi ha conosciuto Fabio può trovare una consolazione nel suo ricordo, ben sintetizzato da un suo caro amico, Gabriele Borchi al Tirreno: “Fabio era un ragazzo d’oro, semplice, educato, che amava parlare con la gente senza fare distinzioni né di età, né di idee”.
Cordiali Saluti,
Andrea Boccardi
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[Domenica 19 febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]

1 commento:

  1. Tutto è possibile... ma il fatto che esattamente in quel momento ci fosse una pattaglia dei vigili con il telelaser e che non c'entri nulla con l'incidente mi sembra davvero una probabilità rara...

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