Il Pir alle prese con i litigi interni del Partito Democratico
PISTOIA. Il piano interprovinciale dei rifiuti approvato il 17
dicembre 2102 dai consigli provinciali di Firenze, Prato e Pistoia ad oggi
sembra che non sia stato ancora pubblicato sul BURT regionale, ad oltre sei
mesi dalla sua approvazione di fatto non è possibile attuare le direttive e la
programmazione del piano stesso.
Le motivazioni della mancata
pubblicazione sul BURT non sono chiare, ma anche questo elemento si pone, nel
complesso quadro della gestione dei rifiuti in Toscana, come ulteriore elemento
di scarsa chiarezza.
Possono esserci motivi tecnici, che
hanno indotto la Regione a rallentare o, come sembra ad arrestare il
procedimento, motivi di cui però non conosciamo la natura in quanto in
consiglio non è pervenuta nessuna notizia in merito.
Oppure motivi di carattere politico, dovuti
a differenti vedute sugli investimenti per l’impiantistica tutti in seno al Pd,
dovuto al braccio di ferro fra il sindaco di Firenze e il Presidente della Regione
Toscana. O molto probabilmente entrambi i motivi hanno portato ad un momentaneo
stop del piano.
Il dato certo è che la quantità dei
rifiuti, in generale ed in particolare nell’ATO centro, è notevolmente
inferiore rispetto a quanto previsto nel piano, e quindi la conseguente
progettazione impiantistica risulta sovradimensionata. Il nodo centrale è rappresentato
dall’impianto di Case Passerini, che alla luce di questo non risulterebbe più
economicamente sostenibile.
Lo stop dato dal Sindaco di Sesto Fiorentino
all’impianto, con una delibera consiliare, di fatto nasconde uno scambio con la
Regione. O la nuova pista o l’impianto. E molto probabilmente è stata scelta la
pista.
Sintomatica anche l’azione intrapresa
dell’ATO. Nel bando di gara, prima aveva escluso l’impianto di Montale, poi,
con una azione di forza, vorrebbe inserire l’impianto nella gestione del futuro
vincitore della gara. Tutto questo, pare, per compensare la mancata
realizzazione di Case Passerini e avere mani libere per la gestione dell’incenerimento
dei rifiuti.
Lo stop dato a questa operazione dal Comune
di Montale, sta rompendo le uova nel paniere, e l’esclusione del sindaco
Scatragli dal direttivo dell’ATO ne è la prova provata.
In questo si inserisce l’azione delle
aziende, che di fatto hanno messo l’impianto di via Tobagi in condizione di non
avere materiale da bruciare. Non si capisce inoltre, dove finisca tutto il tal
quale che dovrebbe essere bruciato. Forse in discarica o molto probabilmente
fuori ATO, questo in deroga alla stessa legge regionale.
Nel caos complessivo allora si decide,
in Regione di non dare seguito alla pubblicazione sul BURT del piano rifiuti, e
all’interno dell’ATO di rimandare la discussione a tempi più consoni. In
sostanza l’ATO aspetta che le prossime elezioni a Montale vedano la sconfitta
di Scatragli e del centro destra, in modo che possa riprendere poi la
discussione con una giunta un po’ più compiacente.
In definitiva un quadro, che al di là
delle considerazioni politiche, vede una gestione dei rifiuti in Toscana non
indirizzata verso soluzioni di buon senso, ma orientata solo agli interessi di
un sistema autoreferenziale politico ed economico che non risolve la questione
ma che mantiene la propria struttura sulle spalle dei cittadini.
Patrizio La Pietra
Capogruppo Pdl provincia di Pistoia
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[Lunedì 1° luglio 2013 | 17:56 - © Quarrata/news]
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