martedì 31 dicembre 2013

DOPO L’ASTENSIONE SUI GUAI DEI FRESH IN FONDAZIONE CARIPIT: «DON LUCA CARLESI, UNO DI NOI»


di ALESSANDRO ROMITI

Considerazioni di alcuni compagni di scuola sul gesto del parroco di San Bartolomeo, da domani nuovo arciprete del Duomo di Pistoia

AGLIANA-PISTOIA. Orgoglio, senso di appartenenza e speranza, questi i sentimenti che hanno pervaso il nostro animo quando abbiamo letto del gesto di don Luca Carlesi nel post sul recente scandalo dei titoli fresh in Fondazione Cassa di Risparmio, ovvero sul depauperamento di ben 8 milioni di €, dissoltisi come “acqua al sole” grazie alla piissima speculazione operata dalla dirigenza: speculazione delle pubbliche risorse (cioè di quattrini nostri) assicurate dalla Fondazione.

NOTICINA EXTRAVAGANTE

DALL’INIZIO del mese di dicembre, come abbiamo scritto, è cambiato l’addetto stampa della Curia pistoiese.
Lasciateci dire che si vede e si sente, dato che non arrivano più dispacci o notizie da parte dell’ufficio Comunicazioni sociali, neppure per cose importanti come la nuova dignità di don Carlesi.
Q/n
Del resto è pacifico capire come siano facili – soprattutto per noi compagni di scuola di don Luca, che d’alta finanza non capiamo un tubo –, quando si praticano certi “affari”, le minacce di una forte perdita, proprio considerando la vulnerabilità dei mercati finanziari e dei titoli in essi scambiati, imprevedibili perché assoggettati alle fluttuazioni nella infernale giostra della globalizzazione.
Ebbene, noi, suoi compagni aglianesi di classe ’62, siamo davvero orgogliosi di Luca, che si è allontanato dalla votazione sulla oscura vicenda dei fresh, così palesando, almeno in parte, il dissenso della Curia, e quindi della Chiesa, su quell’acquisto rivelatosi infausto.
Qualche giorno fa la sacra lettura invitava a dire agli smarriti di cuore: «Coraggio, non temete! Ecco il vostro dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvaguardavi».
Il prete così deve essere: indipendente dai poteri forti, locali, nazionali e transazionali. E deve difendere la gente semplice e comune dagli sperperi, dalle minacce e dalle vessazioni di lobbies, corporazioni e, se del caso, Fondazioni, pur sempre espressione dei poteri politici locali (Mps docet) e del peso, non bello, dello stercus diaboli, il denaro come mammona che il Vangelo aborrisce e rifugge.
È vero che una votazione di esplicito dissenso, per dare un segnale di una Chiesa più espressamente evangelica e più dichiaratamente francescana, sarebbe stata più appropriata e utile, come fece Gesù nel rovesciare i banchi nel tempio: ma si sarebbe potuto chiedere un gesto così dirompente, all’improvviso, a un semplice prete di città? E comunque, beninteso, anche un ritiro e una fuga dalla votazione sono già un piccolo passo avanti per la Chiesa pistoiese.
Accontentiamoci dunque di ciò che, per ora, ci riapre alla speranza. A quella che si riillumina su una provincia intera avvolta da scandali e diffusi esempi di mala politica e malversazione.
Don Luca lo ricordi quando, da domani, premiato e investito solennemente da parte del Vescovo Mansueto, dovrà esercitare le importanti funzioni di nuovo arciprete di San Zeno.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 31 dicembre 2013 | 17:10 - © Quarrata/news]

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