venerdì 27 dicembre 2013

LE INTIMIDAZIONI (COME GLI ESAMI) NON FINISCONO MAI


di EDOARDO BIANCHINI

Querele e cause per cercare di fermare il giornalismo d’inchiesta e la vera informazione

PISTOIA. Il nostro bravo Lorenzo Cristofani, sempre attento a ogni spirar di vento, ogni tanto ci invia qualche utile spunto di riflessione.
Stavolta ci suggerisce le vicende – tristissime, perché degne solo di un Paese incivile come ormai è diventata la nostra indefinibile Repubblica – che riguardano una collega che ho conosciuto per la questione della Quick Parcking (Napoletana Parcheggi) e San Bartolomeo sotterraneo: Graziella Di Mambro, vicedirettore di Latina Oggi, il quotidiano che ha affrontato (ed evidentemente continua ad affrontare) aspetti che non piacciono punto alla politica e ai suoi faccendieri.

Leggete cosa scrive, a tale proposito, il Formia Libera.it. E leggete anche, cliccando su questo link, l’intervento della collega che non si lascia certo intimidire dalla gragnola di querele raccattate dalla Provincia di Latina.
Già… perché spesso sono proprio le istituzioni e le entità di rilevanza pubblica o che operano nel pubblico, quelle che dovrebbero garantire trasparenza e legalità che, alla fine e il più delle volte, sono l’ostacolo maggiore al raggiungimento degli obiettivi legali: dato che ogni potere è, comunque, dispotico e zarista a prescindere – ed era questo il motivo per cui, in certo comunismo, era teoricamente prevista come necessaria una rivoluzione permanente perché nessuno facesse l’abitudine al poter fare quel che gli pareva…
Cristofani ci ha suggerito, in questa circostanza, il proverbio tutto il mondo è paese.
Ha perfettamente ragione. E anche a Pistoia non si scherza a questo proposito.
Anche qui, da noi, nella città di tutti, nella città a misura d’uomo, nella città al 72° posto (o quello che è) del Sole-24 Ore, quando si dà noia si viene subito colpiti da querele, pressioni e intimidazioni (vedi, per esempio, la reazione della Misericordia di Agliana e non solo).
Con un distinguo: che a Latina certe cose finiscono per venir cestinate, mentre qua non sempre fanno la degna e doverosa fine dei rifiuti – cioè nel bidone della spazzatura, sia pur differenziata o porta-a-porta.
E anche questo è sintomo di qualcosa che non quadra nell’organizzazione morale e civile di una città (e di una provincia) in cui istituzionalmente non accade mai niente e, se anche accade, alla fine tutti gli “avelli scoperchiati e fetidi di cadavere” finiscono per essere più o meno immediatamente ri-coperti dalle colate di cemento così odiose a parole per tutti, ma così apprezzate, alla fine, da tutti.
Piena solidarietà alla bravissima collega e buon 2014 a Pistoia.
Siamo convinti che ne abbia tanto, tanto bisogno.

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 27 dicembre 2013 | 09:32 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Strana città, Pistoia e provincia.

    Pulluliamo di associazioni, gruppi, persone, personalità sempre in prima linea nei nobilissimi combattimenti per la legalità e contro le criminalità più o meno organizzate. Ottimo e giusto. Giusto e lodevole.

    Peccato però che tutto questo sdegno si fermi, quasi intimidito, davanti a vicende locali di legalità tradita (penso, ad esempio, al caso "Comunità Montana") che forse un po' di attenzione meriterebbero.

    Quando poi qualcuno (specie se si intitola "Misericordia") reagisce con l'arma della querela ad attività giornalistiche che potranno pure sembrare sopra le righe (quante volte, in Pistoia e dintorni, il giornalismo è ... sotto le righe senza che nessuno si lamenti ?!?!?) ma alle quali, in un contesto normale, si reagisce dando spiegazioni e lasciando parlare la trasparenza non certo tentando di intimidire giornalisti, quando questo accade, uno si chiede perchè mai i lottatori per la legalità siano così appisolati ...

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