domenica 22 dicembre 2013

ANCORA SULL’ALLARME BOMBA E SULLA VALIGIA ROSSA


PISTOIA. Un lettore, che preferisce non firmarsi, ci scrive:

È proprio vero che Pistoia è la città di tutti, ma in particolar modo la città dove tutto può succedere. Anche che un normale rifiuto abbandonato per strada, come tanti nei giorni di mercato, scateni l’allerta bomba e il mastodontico dispiegamento di mezzi e uomini: artificieri del Nucleo Investigativo di Firenze, carabinieri, polizia municipale, croce verde e pompieri.

Una ventina di veicoli e una cinquantina di persone in divisa che hanno transennato un intero isolato, suscitando la concitazione dei passanti e alimentando la fantasia e le cronache in una città così a misura d’uomo che solo in televisione o sui libri aveva conosciuto le complesse dinamiche della modernità.
Qualche cospirazionista potrà insinuare che si sia trattato del subdolo tentativo di qualche multinazionale americana per boicottare il mercatino natalizio di Legambiente, che distribuiva prodotti biologici di filiera corta e a km zero sotto il loggiato della Pia Casa della Sapienza, il vecchio liceo Forteguerri dei pistoiesi.
Ora, va benissimo accettare con spirito goliardico un tipico episodio di paese e ammantarlo di leggende e dietrologie, ma, fuori dall’ironia, bisognerebbe invece fare una serie di domande che nessuno vuole fare ma che sono assolutamente necessarie in questa Italia del cinepanettone dove nessuno risponde mai di niente ma dove tutti piangono qualcosa.
Anche alcune tipologie di forze dell’ordine, che, giustamente, lamentano talvolta addirittura le risorse per il carburante delle automobili e per il personale sotto organico. Ad esempio, per la vicenda in questione:
– in base quali criteri e valutazioni si è deciso di attivare il piano per gli allarmi bomba?
– è stata una decisione collegiale di più organismi (prefettura, carabinieri …) o di un unico responsabile con esclusiva competenza?
– quali sono state le argomentazioni che hanno convinto le altre autorità ad avallare tutto questo marasma attorno ad una valigia che 11 pistoiesi su 10 avrebbero potuto serenamente aprire sistemandola debitamente in un cassonetto?
Sarebbe il minimo, per tutti i motivi di trasparenza e dintorni, se qualcuno riferisse, seriamente, alla pubblica opinione.
Politica e politici in primis, ma anche e soprattutto il prefetto Mauro Lubatti, impegnato nel distribuire benemerenze, elogi e attestati, e nei ricevimenti d élite per lo scambio degli auguri natalizi ma che, essendosi laureato con una tesi sul “Silenzio della Pubblica Amministrazione ”, potrebbe fare propria la necessità di comunicare ai cittadini tutte le logiche sottese al pacco bomba e al relativo allarme.
Pistoiese stupito
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 22 dicembre 2013 | 15:39 - © Quarrata/news]

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