ROMA. La Sala della Regina della Camera dei
Deputati ha ospitato la presentazione del rapporto 2012/2013 di “italiadecide”,
l’Associazione di ricerca presieduta da Luciano Violante, nata nel 2008 con l’obiettivo
di promuovere un’analisi condivisa e realistica dei problemi del nostro Paese.
All’iniziativa era presente il Vice Sindaco di Montecatini Terme, Edoardo
Fanucci, a Roma per rappresentare la città e prendere parte all’appuntamento. A
fare gli onori di casa, il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano e il Presidente
della Camera, Gianfranco Fini.
Lo studio di quest’anno
aveva per titolo “Ciclo dei rifiuti: governare insieme ambiente, economia e
territorio”, un tema attuale e che interessa molto da vicino anche la nostra
zona e le sue prospettive future.
Nel
corso dei lavori, il think-tank ha individuato tre grandi finalità strategiche
per il Paese: per prima cosa, occorre ridurre il differenziale di efficienza
verso realtà analoghe a quella italiana, poi orientare la domanda pubblica ad
obiettivi di sviluppo di professioni nuove, infine sostenere una crescita
sostenibile e socialmente accettabile.
In Italia, secondo l’analisi
di “italiadecide”, una seria e coerente politica nazionale dei rifiuti è
rimasta, nel corso degli anni, incompiuta. Le direttive europee in materia sono
state recepite in maniera tempestiva, ma gli obiettivi prefissati a Bruxelles
non hanno avuto un seguito legislativo adeguato, talvolta frenate da istanze
contingenti e particolaristiche: la cosiddetta sindrome “Nimby”, acronimo
inglese che identifica la contrarietà preconcetta nei confronti della
realizzazione di opere pubbliche.
“La tutela dell’ambiente
– ha premesso il Presidente Luciano Violante – non è una mera voce di spesa
pubblica, bensì un investimento per il futuro, presupposto fondamentale per
vivere meglio il presente”.
Il rapporto ha
affrontato il tema del ciclo dei rifiuti come anello di congiunzione tra le
questioni ambientali, economiche e territoriali. “La considero una scelta molto
appropriata – ha proseguito Violante – perché sottolinea la centralità delle
sfide ambientali nella formulazione delle opzioni politiche. Le raccomandazioni
di ‘italiadecide’ sono valide non solo per la gestione del ciclo dei rifiuti,
ma anche per tutti i processi decisionali che riguardano la cosa pubblica”.
Il numero eccessivo
di norme e procedure in campo ambientale, si legge nel Rapporto, genera
confusione ed effetti positivi soltanto parziali, “continui aggiustamenti e
instabilità normativa, in un andamento oscillatorio tra massimalismo
ambientalista e reazione deregolatoria”.
Una situazione
critica, insomma, che suggerisce atteggiamenti conseguenti, una maggiore
attenzione al tema e necessiterebbe di una normativa più precisa, che affronti
la questione in modo organico.
In alcune aree del
nostro Paese lo smaltimento dei rifiuti è occasione di sviluppo economico,
imprenditoriale e civile, basti pensare alle filiere dei consorzi di impresa
per il riciclaggio dei materiali. In altre realtà, invece, la situazione è più
complessa e lo smaltimento dei rifiuti rappresenta un’emergenza sociale, ancora
prima che ambientale, favorisce l’illegalità e il degrado.
Lo Stato, secondo le
conclusioni dell’Associazione, dovrebbe incentivare “un più elevato grado di
coerenza del sistema”, senza lasciare ai soli provvedimenti regionali l’onere
di regolamentare la materia, ma piuttosto definendo una strategia di respiro
nazionale.
Le dieci proposte di
“italiadecide” prevedono, al primo punto, di “elevare la qualità del dibattito
pubblico”, ovvero accrescere la conoscenza della questione, dunque “promuovere
l’informazione e l’educazione” fin dall’età scolare, così da incentivare
comportamenti responsabili e rispettosi e “costruire la partecipazione dei
cittadini”. Un aspetto cruciale riguarda anche la possibilità di migliorare la “repressione
dei fenomeni di illegalità”, al fine di liberare il mercato dei rifiuti dall’attuale
e inaccettabile contaminazione mafiosa.
“Quella di oggi – ha commentato Fanucci – è
stata un’importante occasione per approfondire un tema che in un futuro
prossimo riguarderà il nostro Paese e tutto il nostro territorio sempre più da
vicino. L’obiettivo da cogliere al più presto è la riduzione della quantità di
rifiuti che finiscono in discarica. E’ necessario scommettere (sul serio) sulla
raccolta differenziata e il riciclo, anche con campagne di sensibilizzazione a
partire dalle scuole. Occorre una riforma del settore che vada
verso la definizione di un’Authority e di un sistema industriale nazionale che
coinvolga i principali operatori. Per raggiungere l’obiettivo bisogna introdurre
meccanismi fiscali per cui sia meno conveniente smaltire in discarica e che
penalizzino il consumo eccessivo di imballaggi.
Sicuramente, è opportuno semplificare le procedure per le imprese,
ma nel contempo rafforzare la parte relativa ai controlli, magari introducendo
nel codice penale i reati contro l’ambiente”.
[comunicato]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 11 febbraio 2013 | 21:36 - © Quarrata/news]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.