di LUIGI SCARDIGLI
PISTOIA. Una spazzatura
artistica, contraddistinta da una ricerca, ossessiva, spasmodica, della
geometria, da quella triangolare pitagorica a quella del terzo millennio, della
chiocciola delle mail. Nella mostra di Silvia Percussi, inaugurata oggi
pomeriggio, alle 17 - e lì resterà (l’esposizione) per un mese intero, fino al
10 marzo prossimo – presso la meravigliosa residenza d’epoca Puccini, in vicolo
Malconsiglio, c’è anche questo, oltre alla volontà, flebilissima, da parte dell’autrice,
di voler contenere, con spaghi volutamente esili, tutta la creatività che può
esplodere da un momento all’altro.
Vecchi e nuovi collage di materiale
quasi certamente destinato alla spazzatura, seppur differenziata, che trova
invece spazio, dignità e persino prestigio nei puzzle artistici creati da
Silvia Percussi, che li ricuce, li incolla, prova a tenerli insieme più per
passione che per volontà e che diventano, per magìa, quadri, o se non altro
racconti, storie di gente che con quei piccoli bottoni, chiodi, nastri e
spilli, una volta, chissà come e chissà quando, li ha usati per fare certamente
qualcosa.
E’ proprio in quest’ottica
retrospettiva e rispettosa che Silvia Percussi muove la propria disciplina, con
un’affezione forse solo casuale, ma che non ho potuto fare a meno di notare:
ogni triangolo costruito, quasi sempre isoscele, volge la punta a destra, così
come le circonferenze che si spaccano per dare adito ad una bocca dalla quale
eruttano perline e colori, come se si trattasse di un grido di dolore e
speranza verso un mondo che va sempre più assottigliandosi e ingrigendo.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Lunedì 11 febbraio 2013 | 21:50 - © Quarrata/news]
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