sabato 9 febbraio 2013

“PALADINI DI FRANCIA”, GENIALE


di LUIGI SCARDIGLI
                                                
PISTOIA. Geniale, semplicemente geniale. Poche altre volte, a teatro, mi sono tanto emozionato, divertito e restato estasiato da un mix di storia, amore, colori, morte e resurrezione come ieri sera, al teatro Manzoni, dove Francesco Cortese, Carlo Durante, Antonella Iallorenzi e Silvia Ricciarelli, diretti, magistralmente, da Enzo Toma, hanno imbastito questa novella ariostesca Paladini di Francia, con tanto di dedica ad un lavoro collaterale di Pier Paolo Pasolini, Che cosa sono le nuvole? appuntamento fuori abbonamento della stagione che volge al desio.

Bello, sotto tutti i punti di vista, ad iniziare dalla fedeltà, canzonata e storpiata, delle gesta carolinge, dell’ascesa e morte di Orlando Furioso, dell’epopea di Carlo Magno, dell’amore sconvolgente di Angelica e Medoro, della disfatta di Roncisvalle, ma senza dimenticare la falsa profondità scenica del palco, la semplice bellezza dei costumi, la loro equosolidarietà, la voce narrante fuori campo che pare quella del direttore dei lavori alle prese con dei figuranti e l’idea, meravigliosa, di animare gli attori vestendoli da burattini e gravandoli addirittura con il compito di autoalimentarsi, affidando loro le redini dei propri fili.
Sì, certo, nelle mire del regista – che abbraccio virtualmente e con un piacevole senso di invidia – c’è tutto il suo back ground, che è quello di riscoprire, innamorandosene, delle noiosissime epiche cinquecentesche, che tanto tediano quando si affrontano, per dovere, sui banchi di scuola e trasformarle, da arcaiche e vetuste letture in un’attualissima rivisitazione contemporanea, alimentata da alcuni fuori campo, fonetici, dialettali e surreali che danno alla rappresentazione un angolo di magìa incontaminata ed incontaminabile.
Bravissimi, poi, i quattro ragazzi sul campo, che si burattinizzano e sburattinizzano con una calma serafica, nonostante i tempi delle personificazioni e dell’intero impianto scenico potrebbero produrre una carica di estremo nervosismo. Giovanissimi, tra l’altro, ma con già addosso un’antica puntualità, quella che li ha condotti, con naturale passione, fino agli applausi. Ripetuti, scroscianti, anche e soprattutto da parte dei tanti bambini che hanno riempito la seconda parte della platea, incantati da un’atmosfera che ha saputo dimostrare loro, anche senza convincerli, probabilmente, che della tv, qualche volta, sia meglio farne a meno.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Sabato 9 febbraio 2013 | 08:32 - © Quarrata/news]

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