PESCIA. Flavia Perina parte da Pescia per aprire la sua campagna
elettorale, proseguendo poi con una visita alle carceri di Lucca ieri, assieme
a Massimo Bulckaen, coordinatore comunale di FLI, per affermare che la nuova
stagione con il leader Monti guarda avanti.
Guarda cioè a una prospettiva di riforme
liberali di livello europeo, non solo le urgenti riforme in campo economico e
del lavoro portando avanti la “riforma Fornero”, seguendo le proposte del
Senatore Ichino (capolista al Senato in Toscana) ma soprattutto riforme della
giustizia. Il fatiscente carcere S. Giorgio dimostra lo stato di degrado e
illegalità della giustizia italiana e – aggiunge Perina – una stagione dei
diritti civili attraverso il riconoscimento delle coppie di fatto sia gay che
etero.
Durante la conferenza stampa a Pescia,
seguita anche dai coordinatori provinciali FLI di Pistoia Alessio Bartolomei,
di Pisa Massimo Balzi e di Lucca Massimo Bulckaen e assieme ai consiglieri
comunali di Pescia Salvatore Leggio e Giuntoli, la deputata Flavia Perina,
candidata di FLI al secondo posto in lista dopo Fini, è stata molto chiara.
Ha ricordato che il progetto “Montiano”
è aperto e che i temi di laicità che la deputata di FLI sostiene, sono i temi di
una grande riforma liberale tradita negli ultimi 20 anni e di cui maggiormente
soffrono i più deboli tra cui i giovani e le donne, oggettivamente esclusi dall’attuale
assetto corporativo della società italiana in cui le resistenza a cambiare sono
presenti a destra e sinistra. Occorre dunque scomporre il quadro politico
italiano e dividersi tra chi vuole più riforme e più Europa e chi intende
mantenere questo “logoro assetto di destra e sinistra incapaci di riformare
niente”.
Il legame Pescia-Lucca – ha detto Bulckaen
– non è casuale: la
Valdinievole guarda a Lucca non in modo retorico o
demagogico.
Tra le riforme meno riuscite del
Governo Monti, quella delle province, fortunatamente abortita, prevedeva una
divisione innaturale in “figli” e “figliastri”, frutto anche degli schematismi
“ormai perdenti” della Regione Toscana. Meglio per il futuro, pensare a una
Riforma Costituzionale che abolisca le Province e riduca il potere delle
Regioni divenute “protettorati” senza regole, capaci di generare “voragini
nelle casse dello stato”, frutto della sconclusionata riforma voluta dal
centro-sinistra del titolo V della costituzione per “rincorrere” il delirio
leghista di una riforma federale .
La Regione Toscana è un simbolo del
“rapporto opaco” tra destra e sinistra che ha bloccato lo sviluppo negli ultimi
20 anni. Le vicende dei bilanci “falsificati “ nella ASL di Massa e alla Banca
MPS, non possono essere scaricate sui singoli, così come il deficit di
centinaia di milioni (circa 400) della sola ASL di Massa, che ha contribuito
alla crisi della Sanità Toscana, non può non avere anche responsabilità
politiche ricordando che l’attuale Governatore Rossi è stato per 10 anni
Assessore alla Sanità. In questo ruolo ha disegnato una Riforma della Sanità
Toscana “pomposamente” definita “modello anche per l’Italia” ma che oggi sta in
piedi con Ticket sanitari “micidiali” e chiudendo le sale operatorie per gli
interventi chirurgici, come avvenuto nel dicembre scorso.
Il rinnovamento si attua sconfiggendo
la demagogia: e per rimanere sul tema della sanità in Valdinievole la “favola
“del nuovo Ospedale sostenuta negli ultimi anni è una “farsa”: le eccellenze
che sono ancora presenti nell’Ospedale di Pescia potranno essere mantenute anche
nel vecchio ospedale se ci sarà la volontà politica di farlo. Non esistono
risorse per pensare ad un nuovo Ospedale nella Valdinievole.
Quanto alla Giunta di centro-destra che
governa Pescia il giudizio politico è negativo ma spetta alla responsabilità
dei consiglieri comunali decidere se essere “gli ultimi giapponesi” a difendere
il “vecchio” o pensare a “costruire” un nuovo che speriamo vicino al livello
nazionale e successivamente amministrativo locale.
[comunicato]
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[Sabato 9 febbraio 2013 | 08:02 - © Quarrata/news]
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