di Alessandro Romiti
AGLIANA. Presentato qualche giorno fa ad Agliana, nella
frazione di San Niccolò, un pregevole libro che colleziona foto storiche del
paese scattate nello scorso secolo e reperite con ammirevole passione da
Raffaello Giuntoli e Torello Bartolini.
Alla presentazione –
partecipata dalla cittadinanza più sensibile alle vicende del territorio – era presente anche la Sindaca Ciampolini, accompagnata
dal consigliere di maggioranza Paola Cipriani, presentatrice della dispensa.
L’evento rievocativo
ha visto emergere dai cassetti della cittadinanza quantità di immagini scolpite
nella memoria dei cittadini più anziani di San Niccolò che hanno ricordato
preti, industriali, notabili e comunque personaggi popolari trasversali alla
comunità. È comprensibile che una tale manifestazione di affetti ricadesse
inevitabilmente nella retorica, visti i contenuti che, a tratti, sono sfociati
in espressioni di grande enfasi e commozione del pubblico.
Non ha mancato la
sindaca stessa di cavalcare la populistica “tigre della retorica” nel suo
intervento istituzionale: “Conservare e conoscere la storia di questo
microcosmo è importante per poter vivere nel futuro...”.
È il caso di
ricordare alla Sindaca che quel “Piccolo paese che non c’è più” non è certo
scomparso per colpa della globalizzazione mondiale o di un cataclisma. Fra le
cause della scomparsa va inserita ai primi posti la pesante responsabilità dell’amministrazione
comunale di sempre, propagatasi dal Pci e oggi giunta al Pd con delle
iniziative di carattere urbanistico e infrastrutturale che non esito a definire
scellerate.
Considerato che
nessuno scriverà questa “seconda parte” del volumetto, voglio ricordare ai
cittadini più solerti e avveduti che la costruzione di un centro commerciale
nella zona Nord del paese, ha stravolto ogni equilibrio socio economico del
“centro commerciale naturale” (vedi) di San Niccolò, oltre che di San Piero,
depauperando progressivamente la stessa socialità che si svolge in un
territorio urbanizzato grazie al piccolo commercio: tale evento è stato
esiziale per l’intero agglomerato urbano del Comune, incidendo anche sulle
frazioni limitrofe.
Non seconda è la
pesante ipoteca ambientale pagata dalla cittadinanza tutta per le ricadute dell’impianto
di incenerimento dei rifiuti (vedi 1 e vedi 2), fatto che l’intera comunità si trova
pienamente collocata in zona rossa dell’inceneritore, come definita da Arpat (vedi).
Un sincero
complimento ai due simpatici autori della dispensa iconografica, ma anche per
la possibilità concessami al fine di ripristinare buona parte di verità e chiarezza
sulle autentiche cause che hanno fatto “scomparire” il piccolo paese di San
Niccolò.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 19 settembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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