di Lorenzo
Cristofani
San Salvatore |
PISTOIA. A breve, anno più
anno meno, Pistoia avrà l’hotel Hilton. Credo che ciò sia, oltre
che una grande opportunità per il tessuto economico, il giusto e naturale
riconoscimento per la storia e l’arte di una città di straordinaria bellezza,
il cui prezioso fascino è sconosciuto – purtroppo – solo ai pistoiesi (vedi). È maturo perciò il tempo
per cui il turismo venga considerato un motore per la creazione di ricchezza e
per cui i vari portatori di interesse della città facciano sistema attorno al
mondo dell’accoglienza.
Conseguentemente e parallelamente dovrebbe però svilupparsi un nuovo
approccio alle risorse attrattive, quelle cioè che stimolano un sempre maggior
numero di turisti a fermarsi e a scegliere la città murata. Fortunatamente ci
sono già alcune valide iniziative in tal senso (vedi)
e più avanti parleremo di altri interessanti filoni da implementare, sempre
nell’ottica del turismo e della vocazione artistica.
Fatta questa lunga ma doverosa premessa, sorge spontanea qualche
domanda circa il Centro Italiano di Studi di Storia e d’Arte Pistoia e il suo ruolo. Infatti, apprendendo della prossima
giornata di studi su L’eredità longobarda a Pistoia, viene da chiedersi
quali ricadute concrete possano avere iniziative, sicuramente di alto livello,
come quest’ultima. E in generale quanto, fino ad oggi, l’istituzione in
questione, partecipata da Comune, Provincia, Camera di Commercio e Cassa di
Risparmio di Pistoia e Pescia (ora anche della Lucchesia) abbia contribuito ad
attrarre turisti o a creare percorsi “vivi” sul territorio o a valorizzare
singoli episodi monumentali, attualizzando così la storia e i convegni che
propone.
Vogliamo parlare di eredità longobarda? Bene, visto che l’ente
esprime, per finalità istituzionale pareri attinenti alla materia, come
mai non ha fiatato sull’antico orto monastico di San Bartolomeo, frealizzato
(assieme al complesso abbaziale e chiesa) per volere di Gaidoaldo (da cui la
porta «Gaidoaldatica» Carratica), archiatra di re Desiderio dopo l’acquisto di
un terreno sul torrente Brana?
Oppure, sempre rimanendo in tema di Longobardi, perché il Centro
Studi di Storia e d’Arte non propone un bel recupero (o almeno il
dibattito!), anche in chiave turistico-culturale, di una delle più antiche
chiese cittadine, San Salvatore, legata appunto alla conversione al
cristianesimo della popolazione germanica?
Come si vede dalle immagini ci sarebbe davvero bisogno di
un simile impegno: come si fa a tollerare la vista del grazioso sagrato ridotto
a immondo parcheggio di auto?
San Salvatore |
È possibile offrire qualcosa di meglio ai turisti? Sarebbe
possibile una simile mancanza di gusto e di idee in Germania o in Giappone, che
riescono a rendere attrattivo anche il nulla?
Aspettiamo dunque che il Centro Italiano di Studi di
Storia e d’Arte Pistoia, anche su impulso degli enti che lo finanziano, si
attivi a dare un valido contributo per migliorare l’immagine di Pistoia – ce n’è
bisogno – e creare occasioni di fruizione
della città, dei suoi luoghi e monumenti legati alla storia.
P.S. – Ah, per la cronaca: a breve arriveranno delle sonore cannonate sulla Società
Pistoiese di Storia Patria.
Seguiteci, ne vale la pena!
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 18 settembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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