PISTOIA. È grande l’aspettativa che stamattina rimbalza sulla stampa
locale. Ma tra dire ‘Breda favorita’ e dire ‘Breda vincitrice della gara di
appalto’, se permettete, la differenza è molta.
La cautela non è mai troppa. E sembra
che sia questo – leggendo i quotidiani locali – a prevalere all’interno dello stabilimento
di Pistoia.
Calamati, sul Tirreno, pare
cogliere bene certe sfumature.
La parte più consistente delle commesse
è quella che riguarda i 40 tremi diesel e i 70 monopiano elettrici per i quali
è favorita la Francia rispetto a Pistoia.
I venti treni a due piani che
potrebbero toccare a Pistoia sono una piccola parte, a ben guardare.
E come giustamente viene ripetuto da
FS, questo essere in pole position dell’azienda pistoiese-napoletana non
significa proprio niente.
Ciò che pesa sullo stabilimento di
Pistoia – e non lo si dimentichi – è il danno che la Breda si porta alle
spalle: il suo bilancio in rosso. Da ogni punto di vista: anche da quello del
colore politico che lo ha determinato ab origine.
Una contrattazione più serrata, e la Francia
potrebbe garantire anche la fornitura dei 20 convogli di ‘tipo Pistoia’.
I troppi strappi economici di via
Ciliegiole potrebbero avere il loro peso. Anche per il silenzio che c’è da
parte del Governo e dello stesso Bersani.
E nonostante le grandi cordate de
politici nazionali che firmano roboanti petizioni-interrogazioni romane…
Q/n
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[Sabato 15 settembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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