sabato 15 settembre 2012

BREDA. DIRE FAVORITA È DAVVERO DIR POCO


PISTOIA. È grande l’aspettativa che stamattina rimbalza sulla stampa locale. Ma tra dire ‘Breda favorita’ e dire ‘Breda vincitrice della gara di appalto’, se permettete, la differenza è molta.
La cautela non è mai troppa. E sembra che sia questo – leggendo i quotidiani locali – a prevalere all’interno dello stabilimento di Pistoia.

Calamati, sul Tirreno, pare cogliere bene certe sfumature.
La parte più consistente delle commesse è quella che riguarda i 40 tremi diesel e i 70 monopiano elettrici per i quali è favorita la Francia rispetto a Pistoia.
I venti treni a due piani che potrebbero toccare a Pistoia sono una piccola parte, a ben guardare.
E come giustamente viene ripetuto da FS, questo essere in pole position dell’azienda pistoiese-napoletana non significa proprio niente.
Ciò che pesa sullo stabilimento di Pistoia – e non lo si dimentichi – è il danno che la Breda si porta alle spalle: il suo bilancio in rosso. Da ogni punto di vista: anche da quello del colore politico che lo ha determinato ab origine.
Una contrattazione più serrata, e la Francia potrebbe garantire anche la fornitura dei 20 convogli di ‘tipo Pistoia’.
I troppi strappi economici di via Ciliegiole potrebbero avere il loro peso. Anche per il silenzio che c’è da parte del Governo e dello stesso Bersani.
E nonostante le grandi cordate de politici nazionali che firmano roboanti petizioni-interrogazioni romane…
Q/n
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[Sabato 15 settembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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