di Marco
Ferrari
SAN MARCELLO-MONTAGNA. Dal piccolo teatrino provinciale al grande teatro
nazionale e forse oltre...
L’ammunina di cui si parlava ieri nel post Montagna,
La soppressione delle poste? È prevista dal decreto Scajola, ma nessuno lo dice,
è tornata da dove era partita a Montecitorio. Ce ne dà conto il seguente
comunicato del Uncem Toscana: Confermata
chiusura Uffici Postali in Toscana.
Strana e per certi aspetti anche inquietante, questa vicenda delle Poste e
della chiusura di molti uffici periferici.
Ricapitoliamo in ordine cronologico
quanto successo:
– il 27 ottobre 2008 viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto
Ministeriale concernente i “Criteri di distribuzione dei punti di accesso alla
rete postale pubblica”. Titolo furbo per celare una grossa mannaia. Peraltro è
da notare che nel testo del decreto non è mai menzionata la parola “chiusura”,
sostituita con il termine politically correct “distribuzione”. Il
titolo, ma anche il testo, diventerebbero illuminanti se lo leggessimo
effettuando tale sostituzione.
– Il 2 agosto 2012 l’Agcom, l’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni,
avviava l’istruttoria d’approvazione del piano “tagli” (vedi allegato 1).
Contestualmente iniziava il teatrino dei politicanti che niente sapevano di
tutto ciò.
2008-2012. Ben quattro anni. Ora in un’azienda come le Poste in cui sono impiegati
miglia di persone, molte delle quali subiranno gli effetti della
riorganizzazione, un azienda in cui la presenza sindacale è molto forte, dirigenza
e sindacati si saranno mai incontrati per discutere di questo piano? E la
stessa dirigenza o il ministero competente ne avrà parlato con le associazioni
dei consumatori?
In sostanza le associazioni preposte a difendere tali categorie a cui tutti
noi apparteniamo erano informate su quanto ci viene propinato? La risposta alle
domande è sì, con tanto di verbali firmati anche recentemente
Rileggiamo poi il testo del decreto Scajola (vedi), dove fra
i vari richiami introduttivi a leggi e direttive varie vi si legge anche
“Sentito il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti”.
Si è quindi interpellato il massimo organo rappresentativo delle
associazione dei consumatori, la cui missione è “contribuire al miglioramento e
al rafforzamento della posizione del consumatore/utente nel mercato” (vedi home page della stessa Cncu). Tutti quindi
erano informati ed ora stano recitando la parte di uno stesso copione.
Il senso del ridicolo ormai non appartiene, o forse non è più presente, in
questo mondo, tanto che si deve persino scomodare l’universo per definire il
servizio di recapito lettere nientemeno che: Servizio Universale.
Vorrei conoscere la persona che ha coniato così alto termine per chiederli
di consegnare il presente post al seguente indirizzo: Via Lattea, Sistema
Solare, Plutone.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 18 settembre 2012 - © Quarrata/news
2012]
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