PISTOIA. C’è un solo modo per
riordinare l’Italia: ed era già stato preso in considerazione in passato, negli
anni 70. Era la previsione della soppressione delle Province e non di alcune
Province. Sopprimerne alcune significa, in buona sostanza, scontentare tutto e
tutti e fare, di questa operazione, una sorta di coitus interruptus, che
non dà nessun piacere a nessuno e che provoca solo irritazione indistintamente
in tutti. Ma, come al solito, l’Italia è il Paese delle mezze riforme: anche
perché ha politici/tecnici mezze calzette e governanti sciascianamente
mezz’uomini.
Un
bel colpo di spugna e nessuno avrebbe potuto fiatare. E ha ragione Marco Baldassarri:
un bel colpo di spugna anche alle Regioni, queste sedicenti repubbliche che servono
solo a succhiare soldi alla collettività dei veri lavoratori per mantenere un
esercito di inutili all’ingrasso.
I
giovani non lo ricorderanno, ma negli anni 70 si parlava in questi termini e si
tentò pure di sopprimere gli enti inutili: un’operazione inutile, alla fine, se
oggi ci troviamo ancora a questi punti.
L’operazione-province
di Monti ha generato – ed è evidente – solo confusione e turbativa nelle
coscienze della gente e finirà con il non risolvere un bel nulla, peggiorando
le cose.
Non
ci credete? Leggete gli appunti diffusi dall’Udc di Pistoia dopo l’incontro di
ieri sera al Balì…
Q/n
Ieri sera, 21 settembre, presso
la sala consiliare della Provincia di Pistoia su iniziativa dell’Unione di
Centro di Pistoia si è svolto il dibattito pubblico sul futuro delle province
toscane che, con il programma di spending-review varato dal governo Monti,
dovranno esser completamente riorganizzate.
Per chi non è potuto esser
presente ecco un piccolo resoconto di ogni intervento.
Marco Baldassarri, capogruppo Fli-Udc Provincia di Pistoia.
L’Udc è l’unico partito, con l’Idv.
che ha sempre chiesto l’abolizione totale delle province, e continuiamo a
rimanere di questa idea. O tutte o nessuna!
Con la creazione della città
metropolitana di Firenze si deve mettere da parte l’idea dell’area metropolitana
Firenze-Prato-Pistoia.
Pistoia e Prato è l’unica
soluzione fattibile per continuità di territorio.
Le nuove province saranno enti di
secondo grado, quindi noi cittadini non eleggeremo nessuno.
La legge afferma che la città più
popolosa diventa capoluogo, ma se le province si mettono d’accordo la soluzione
può esser differente.
Sonia Bartolini, consigliere Fli-Udc Provincia di Pistoia.
Con l’unione delle province
dovremo dire addio ai nostri vigili del fuoco. Lo sapevate?
Pistoia non deve diventare una
città periferica.
Il presidente della regione
Toscana, Rossi (Pd), vuole portare la centrale del 118 a Firenze facendo una
struttura ex-novo che ci costerà dai 5 ai 10 milioni, quando a Pistoia una
centrale eccellente esiste già.
Pistoia è stata l’unica provincia
che non ha messo bocca. Questo è un silenzio assordante
Possiamo ancora avanzare delle
proposte. Le possibilità di essere considerati sono poche ma dobbiamo fare
quanto più possibile
Gianpaolo Pagliai, Udc Pistoia.
Questi tecnici stanno colmando i
vuoti della politica nazionale.
La soluzione più logica è
unificare Pistoia, Prato, Firenze.
D’Annunzio definì Prato e Pistoia
città del silenzio, ma ora il premio va solamente a Pistoia, e la cosa è molto
triste.
Cosa ci lega con Lucca? Nulla!
Pistoia al tempo dei longobardi
era Città Regia, non abbiamo fatto parte del ducato di Lucca.
Gino Giulietti, capogruppo Udc Pieve a Nievole.
Cosa ha ricevuto la Valdinievole?
Per molto, troppo tempo siamo stati solo un serbatoio di voti, soprattutto per
il Pd.
In Valdinievole noi ci troviamo
abbandonati da questa provincia.
Renata Fabbri, Udc Quarrata.
Non bisogna fermarci a ragionare
solamente sulle province ma iniziamo ad analizzare anche i singoli comuni.
È utile avere una provincia che
ha ordini del giorno che non riguardano il territorio?
Alessandro Capecchi, Pdl Pistoia.
Firenze dal 2013 andrà per conto
suo e le 3 province che vuole Rossi non sono logiche.
L’idea Napoleonica di Rossi delle
3 macro-province non è attuabile visto che Firenze dovrà andare, per legge, per
conto suo.
Il rischio è di dividere la
provincia in due zone periferiche, Pistoia con Prato e la Valdinievole con
Lucca.
Giuseppe Del Carlo, capogruppo Udc Regione Toscana.
Le future province non avranno più
l’importanza che hanno adesso; esse saranno enti di secondo livello e l’importanza
sarà nettamente ridotta.
Solamente con una modifica alla legge
attuale la città metropolitana di Firenze può ampliarsi a Pistoia e Prato.
Tutti gli apparati e gli enti che
abbiamo attualmente non ce li possiamo più permettere.
Alessio Bartolomei, consigliere comunale Udc-Fli-Pistoia Futura.
Il silenzio della provincia di
Pistoia è preoccupante.
Tutti i sindaci dei capoluoghi si
stanno dannando l’anima per salvare la propria provincia, mentre il sindaco
Bertinelli e la presidentessa Fratoni cosa fanno?
Dobbiamo iniziare a pensare all’aggregazione
dei comuni.
Antonio Principato, Udc Pistoia.
A parte i nostri gloriosi vivai
cosa abbiamo da offrire? Qualche decennio fa avevamo molte più risorse di
adesso.
Patrizio La Pietra, Pdl Pistoia.
Se facessimo una provincia che
comprende Prato, Pistoia, Lucca, Massa e Carrara, avremo un solo rappresentante
per città, se va bene.
Giovanni Bambagioni, Prato.
È utile avere 3 aeroporti
internazionali nel giro di 80 km? Credo che sarebbe l’unico caso in Europa.
Chiude la serata un ultimo
intervento di Marco Baldassarri:
Pensare ai cittadini della
propria provincia non va scambiato per campanilismo ma semplicemente come
necessità.
Il vero problema finanziario non
sono le province, ma sono le regioni! Abbiamo 60 milioni di abitanti e 20 regioni
che si credono repubbliche.
[comunicato Udc]
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[Venerdì 21 settembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Tutte le argomentazioni sono condivisibili;tutte hanno una loro logica ma il problema vero è lo Stato.Lo Stato non è più la somma dei cittadini,l'Uomo, che unendosi diviene Stato.
RispondiEliminaOggi lo Stato mi entra furtivamente in casa per succhiare i miei soldi;lo Stato è altro da me. Spero di essere compreso;qui si tratta di riappropriarci dello Stato e non di umilmente e pecorilmente servirlo.Solo dopo si potrà cominciare a parlare di riassetto e rova varia.