martedì 25 settembre 2012

CARO-MENSA. E LE MAMME PRESERO D’ASSALTO PALAZZO DI GIANO…


di Luigi Scardigli

Ieri sera affollatissimo incontro in Comune fra genitori e Sindaco – Bertinelli e la Giunta pronti a riconsiderare la questione – Ma la mossa, forse, è stata poco ‘calibrata’

PISTOIA. La rabbia è femmina e quando c’è da combattere, urlare e difendere i diritti, soprattutto dei più piccoli, in trincea ci sono le mamme.
Certo, i papà, ieri sera, saranno rimasti a casa ad accudire i pargoli mentre tante delle loro compagne (da un punto di vista strettamente sentimentale, eh) sono arrivate leggermente adirate in Sala Maggiore di Palazzo Comunale, al confronto pubblico con il Sindaco, Samuele Bertinelli, reo di uno spropositato rincaro delle tariffe-mensa scolastiche.

Non era solo, il primo cittadino. Con lui, per questo aperto, vibrante e in alcuni momenti teso faccia-a-faccia, voluto a tutti i costi dalle famiglie alle quali è arrivata l’ennesima mannaiata figlia di accorgimenti suggeriti da questo Governo tecnico, c’erano anche l’assessore Elena Becheri e Giovanni Lozzi, che per tutta la serata si sono limitati a fare cenni con le rispettive teste: facendole oscillare, per acconsentire, dall’alto verso il basso quando parlava il Sindaco, e da destra a sinistra, per dissentire, quando a parlare erano le mamme, inferocite.
Ingiustificato e assurdo, l’aumento, perché la mensa scolastica è una tariffa di un servizio, che costa al Comune 4,18 euro, e non si può chiedere non ai più ricchi, ma anche semplicemente ai meglio messi, di pagare un surplus (fino a 6,50 euro) anche per i più poveri; a questo ci pensa, o meglio, ci dovrebbe pensare, in un sistema fiscale proporzionale ed equo – dove gli evasori non patteggiano il maltolto, ma pagano il doppio del non dichiarato onde evitare le forche caudine –, uno Stato di diritto che, in nome della solidarietà e dello Stato sociale, garantisce a tutti i fruitori il medesimo servizio.
Ingiustificato e assurdo, l’aumento, anche perché, questi rincari delle tariffe-mensa sono prezzi previsionali, lanciati in orbita e sui bollettini da pagare presso gli uffici postali in virtù di modelli Isee (una sottomarca dei 730, 740 e Unici, che gli evasori non considerano nemmeno) divisi in undici categorie economiche che perverranno al Comune.
Al momento, però, nelle stanze degli amministratori della Giunta, ne sono arrivati appena il 30%: pochi per un bilancio attendibile, ma sufficienti, pare, per stabilire che si debbano ritoccare le quote. In rialzo, naturalmente.
Strano. Perché questa Giunta, al di là di ogni ragionevole umorismo, di tagli ne ha già fatti, eccome: gli assessori sono scesi da otto a cinque, i Dirigenti da sedici a dieci e i risparmi di queste ghigliottine, macchina da guerra di Roberto Bartoli alle Primarie, sono già stati quantificati nella non certo modica cifra di 444.000 euro.
Lungi da questo Blog voler dietrologicamente condannare l’operato della precedente Amministrazione, ma se quei risparmi (mezzo milione di euro serviti chissà a far cosa, prima) fossero stati, prima di ogni altro settore, rinvestiti nelle mense, probabilmente, i bambini, quest’anno, avrebbero mangiato gratis!
E anche un po’ meglio, tra l’altro. Perché le mamme presenti ieri sera in Sala Maggiore – quasi nessuna in sovrappeso, occorre aggiungere: dunque attendibili – hanno all’unisono ribadito che il cibo distribuito nelle mense non è affatto buono, è cotto male, avaro e modesto nel peso e anche pessimamente distribuito, tanto che parecchio di questo viene sistematicamente cestinato.
Non è certo colpa del Sindaco se il cibo non è tra i migliori, né tanto meno se le porzioni sono sproporzionate: i contratti di appalto, però, al cospetto di manifeste incapacità o pessime gestioni – e questa, all’apparenza, sembra appartenere ad una di queste categorie –, si possono tranquillamente rescindere affidando il servizio ad altri più efficienti fornitori.
È vero, la serata si è conclusa, tutto sommato, con una promessa e un impegno: rivedere al più presto quote, categorie economiche e esenzioni per poi promulgare, quanto prima, un nuovo editto.
Il Sindaco, in realtà, si è scusato per aver dovuto agire alla chetichella a proposito dell’aumento delle tariffe delle mense scolastiche, ma il provvedimento è piovuto in Sala Maggiore il 10 luglio e si sa, le scuole, in quei giorni, sono chiuse.
I giornali e tutti i mezzi di informazione, no, però. E due righe, forse, sarebbe stato il caso di farle scrivere da parte della Giunta.
Pazienza, inutile piangere sul latte versato, soprattutto ora che questo Governo tecnico sembra essere giunto al capolinea e dal quale, anche ieri sera, in preda a furore propagandistico, Samuele Bertinelli ha voluto prendere le debite distanze.
Lo tsunami Renzi ha un fascino irresistibile!

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Foto di Luigi Scardigli.
[Martedì 25 settembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Cronaca efficace: mitici i cenni delle teste.

    Chissà perchè - in una città sempre governata da sinistra/centrosinistra e che si fregia del titolo di "città a misura di bambino" - neosindaco e neoassessore (che tenerezza quella "bambina" mandata allo sbaraglio, dal sindaco, in Piazza Duomo tra mamme inferocite a balbettare chissà cosa), hanno gestito in modo così inadatto una questione così scottante.

    Certe cose, oggi, si governano anche in termini di comunicazione istituzionale, si spiegano, si illustrano.

    E - magari - si prende atto o che ci si è spiegati male o che il provvedimento era perfettibile e, dunque, lo si può cambiare ...

    Inesperienza di politici "nuovi"? Presunzione di politici "vecchi"?

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