mercoledì 19 settembre 2012

LA PIETRA (PDL): «RIORDINO DELLE PROVINCE? NO, SOLO TAGLI ALLA SPESA»


La riforma Monti si basa esclusivamente su parametri di natura finanziaria ed economica che creeranno inevitabilmente disagi e disservizi

PISTOIA. Patrizio La Pietra interviene nel dibattito con la lettera che segue:

Caro direttore,
credo che la posizione assunta dal Pdl sull’ipotesi di riordino delle province sia una posizione di buon senso e di lungimiranza politica. Dico questo perché ho l’impressione che i molti interventi che leggiamo sulle colonne dei quotidiani locali e non, non colgono la vera essenza della discussione, ma parlano di cose che non entrano in merito alla questione.
Prima di tutto credo sia opportuno però chiarire quali sono i termini della questione.
Il progetto Monti introduce alcuni elementi fondamentali di cui non possiamo ignorare la portata.

Il primo elemento riguarda il criterio di ampiezza territoriale e di popolazione, che non possono essere applicati in maniera rigida in una realtà toscana estremamente complessa.
Il secondo elemento è che le province avranno fondamentalmente 4 funzioni, la tutela del territorio, il trasporto locale e le infrastrutture stradali, la rete scolastica e i piani di coordinamento dei comuni, i famosi PTC. Solo queste.
Il problema vero, che molti ancora non hanno capito è che non possiamo improntare una discussione di riassetto delle province, mantenendo lo stesso approccio mentale che abbiamo rispetto alle competenze attuali delle province. Andare, quindi ad argomentare ipotesi di accorpamenti basati su politiche del lavoro, su politiche dello sviluppo economico, sulla promozione turistica, significa deviare il senso della discussione, perché tutte queste argomentazioni non saranno di pertinenza delle future province.
Le politiche di area vasta saranno di competenza della regione o di altri organismi.
Il terzo elemento è la trasformazione delle province da ente intermedio ad ente di secondo livello. Questo elemento pone fondamentalmente due problematiche di non facile soluzione. L’ingovernabilità dell’ente e la sua rappresentanza territoriale.
La composizione del consiglio, così come previsto, non consentirà di avere una vera camera di compensazione sulle scelte riguardanti le funzioni dell’ente, semplicemente perché i suoi rappresentanti saranno di fatto dei delegati dei comuni di appartenenza e saranno quindi portatori di interessi specifici. In base alle nuove regole il consiglio di una provincia come, ad esempio, quella ipotizzata di Prato, Pistoia, Lucca e Massa sarà composta da 10 membri. È chiaro che al netto delle rappresentanze dei (ex) capoluoghi di provincia gli spazi per la rappresentanza di altri territori sarà limitata e forse intere zone non saranno rappresentate. Elementi di non poco conto.
Per questo a fronte di una grande provincia, proporre province più piccole permetterebbe una maggiore rappresentatività dei territori minori.
Quarto ed ultimo elemento introdotto dal riordino di Monti è che tutte le strutture periferiche dello Stato seguiranno la composizione delle nuove province. In soldini tutti i servizi dello Stato dall’Inail, all’INPS, dalle camere di commercio alle prefetture, etc., subiranno un taglio netto che andrà ad incidere in maniera sostanziale sui cittadini. Ma attenzione, questo non è tutto. Ogni organizzazione territoriale, dai sindacati alle associazioni di categorie, dovranno rivedere la loro organizzazione territoriale, sicuramente con un impatto sul territorio importante, in termini di servizi, ma forse anche di occupazione.
Si capisce che questo è il vero tema, che si nasconde dietro la riforma delle province.
In questo contesto si inserisce la riforma proposta dal Pdl, che prevede la città metropolitana di Firenze e 5 grandi province, e lo fa fondamentalmente cercando di limitare gli effetti negativi di una riforma che ha come vero scopo la riduzione della spesa per i servizi territoriali dello stato, di una riforma che in 90 giorni vuole cambiare completamente gli assetti organizzativi di una nazione basandosi solo ed esclusivamente su parametri di natura finanziaria ed economica e che inevitabilmente creerà disagi e disservizi.
Patrizio La Pietra
Vice Coordinatore Vicario Pdl Pistoia
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[Mercoledì 19 settembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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