Bertinelli: “Quest’anno abbiamo
investito più risorse nei servizi educativi. Il sacrificio chiesto alle
famiglie che hanno di più permetterà a tutti i bambini di magiare alla mensa”
PISTOIA. Il sindaco Samuele Bertinelli interviene in merito alle proteste sulla rimodulazione delle tariffe invitando tutti i genitori a compilare l’Isee per permettere al Comune di valutare, con i dati certi, eventuali modifiche. Invita inoltre i genitori animati da spirito di confronto e dialogo a un’assemblea pubblica stasera, lunedì 24 settembre, alle 21 in Sala Maggiore del Palazzo comunale.
“Il nostro obiettivo – spiega il sindaco – è garantire a tutti l’accesso ai servizi comunali, anche – vorrei dire soprattutto – a chi si trova in difficoltà. È questa la ragione per la quale abbiamo rimodulato le tariffe secondo un criterio di equità e progressività, chiedendo un contributo maggiore a chi ha di più e consentendo di pagare meno a chi soffre di più la crisi. Vivere una vita dignitosa, se è diventato difficile per moltissimi, è diventato quasi impossibile per alcuni. Anche a Pistoia, infatti, sono in continuo aumento i cittadini senza alcun reddito e quelli con redditi bassissimi, prossimi – se non già oltre – la soglia di povertà: i nostri uffici hanno stimato che su 6000 famiglie che usufruiscono dei servizi educativi, quasi 2000 versano in una difficile situazione economica, al di sotto della soglia Isee di 9000 euro. Fino all’anno scorso queste famiglie pagavano le tariffe della mensa esattamente nella stessa misura di quelle con redditi molto più alti: 4.90 euro a testa. Ci è parso doveroso, dunque, rimodulare le tariffe in base alla dichiarazione Isee di entrambi i genitori, in modo da ridurre l’iniquità intrinseca ad un sistema indifferenziato. Abbiamo previsto un maggior impiego di risorse comunali per la copertura del servizio e chiesto ad alcune famiglie uno sforzo economico maggiore che, per le circa 350 collocate secondo le stime nella fascia più alta, equivarrà al massimo a 36 euro in più al mese”.
“L’Isee – prosegue il sindaco – non è certo uno strumento perfetto, ma è oggi il solo che il Comune ha a disposizione per attivare politiche di equità, poiché prende in considerazione non soltanto il reddito annuale di una famiglia, ma anche altri indicatori, come la presenza di figli a carico, la proprietà di una casa, l’eventuale mutuo, l’affitto, il patrimonio depositato in banca. È quindi importante che tutti i genitori lo presentino entro la data di scadenza fissata per il 28 settembre.
Sarà quello infatti il momento in cui, acquisiti i dati reali della situazione economica delle famiglie, potremo valutare gli effetti della nuova rimodulazione e analizzare i possibili correttivi, che proseguiranno comunque nel senso dell’equità e progressività. È un principio, questo, che non abbandoneremo. L’abbiamo ripetuto più volte, con molta chiarezza e da molti mesi. Lo abbiamo scritto nel nostro progetto di governo: Pistoia può essere città di tutti solo rafforzando la sua coesione sociale. Siamo consapevoli che, in tempi come questi, è più difficile chiedere qualcosa in più e non l’abbiamo fatto con leggerezza, ma cercando di distribuire equamente i costi. Non vi è stato un indifferenziato caro-mensa, non abbiamo aumentato le entrate dell’Amministrazione, siamo anzi disponibili a investire ulteriori risorse pubbliche, cioè di tutti i cittadini pistoiesi, anche di quelli – e sono la maggioranza – che sostengono i nostri servizi educativi senza fruirne”.
La comunità si fa carico, già in maniera significativa, del costo dei servizi educativi, coprendone la maggior parte della spesa: su un bilancio comunale di 75.500.000 euro, i servizi educativi incidono per 17.245.499 in tutto e le entrate derivanti dalle tariffe coprono soltanto una parte del costo complessivo. Per il trasporto scolastico, ad esempio, sul bilancio di quest’anno è prevista una spesa di 1.017.528, 52 euro che sarà coperta soltanto per 145.000 euro dalle entrate derivanti dalle tariffe. I restanti 872.000 euro sono a carico di tutta la collettività, nonostante il servizio sia fruito solo da 449 bambini di cui 29 portatori di handicap. Per gli asili nido la spesa totale è di 3.991.309,14 euro, ma dalle rette si prevede di incassare solo 1.448.578,84 di euro. Gli oltre 2 milioni e mezzo rimanenti sono a carico delle casse pubbliche. Per garantire la sostenibilità finanziaria di tutti questi servizi, da tempo il Comune ha scelto di coprire quasi totalmente con i contributi chiesti alle famiglie i 3.855.765,86 euro di costo del servizio ristorazione.
“Dal mio punto di vista, il punto centrale della riflessione dell’intera città – continua il sindaco – è giusto riguardi piuttosto, fin da subito, la qualità del servizio di ristorazione, che può e deve essere migliorata. Occorre allora sapere che l’Amministrazione è vincolata, sino alla fine dell’anno scolastico, al contratto d’appalto stipulato con l’azienda Ristorart, chiamata a gestire il servizio mensa nelle scuole elementari e medie e in alcune scuole per l’infanzia statali. Alla scadenza del contratto è nostra intenzione apportare significative modificazioni alle modalità di gestione del servizio proprio nell’ottica del suo miglioramento qualitativo”.
“In questi giorni – conclude – ho prestato molta attenzione alle voci critiche che si sono levate dalle famiglie. Voglio essere chiaro: non mi interessano le strumentalizzazioni politiche, tanto meno apprezzabili quanto più fanno leva su un disagio, spesso reale, di molte famiglie. Mi interessano i bambini – tutti –, le loro famiglie, la qualità del servizio. Apprezzo invece la mobilitazione di questi giorni come segno vivo del patrimonio di civismo e partecipazione del quale la città ha bisogno, oggi più di ieri. Spero in cuor mio che un eguale impegno si misuri su altre grandi questioni che interessano il futuro di tutta la città, perché l’unico motore del cambiamento necessario non può che essere la democrazia e la partecipazione civile diffusa. Nei prossimi giorni so che ci saranno altre iniziative di protesta: se lo spirito che le muove è quello del confronto e del dialogo sono disponibile – come sempre – ad un incontro con i genitori, che propongo possa tenersi lunedì sera alle 21 in un’assemblea pubblica nella Sala Maggiore del Palazzo comunale”.
Tutti i genitori dei bambini iscritti ai servizi educativi possono richiedere l’Isee, ossia l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, ai Caf, alle circoscrizioni o dal proprio commercialista. E inoltre possibile calcolare il proprio Isee con una simulazione on line sul sito dell’Inps (http://www.inps.it/servizi/isee/simulazione/simulazionecalcolo.asp).
Se il modello verrà compilato dopo la scadenza, la tariffa sarà aggiornata in base all’Isee a decorrere dal mese successivo. I genitori non sono tenuti a presentarlo al momento dell’iscrizione poiché sarà cura degli uffici comunali consultare il sito dell’Inps per averne copia. La scadenza prevista per la compilazione è il 28 settembre.
[22/09/2012 22.57
Comune di Pistoia]
Comune di Pistoia]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 24 settembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Trovo che questa vicenda sia stata gestita molto male, in termini di comunicazione, dal governo del Comune di Pistoia, sindaco in testa. Forse qui si paga lo scotto dell'inesperienza.
RispondiEliminaAmministratori più "navigati", in una città che si è sempre fatta grande vanto per le sue politiche in favore dei minori e in particolare per le politiche educative, avrebbero gestito con molta più saggezza un passaggio così delicato.
Nutrire una fiducia così granitica nei confronti dell'Isee (strumento che certo non fotografa la realtà reale, in un contesto a così elevata presenza di "furbi" e di evasione/elusione) mi pare un contributo "ideologico" che amministratori più maturi forse avrebbero evitato.
Così come incaponirsi, per una questione di principio, e avere paura di passare male nel ripensarci, lo trovo inadatto alla necessaria elasticità di chi deve governare, con poche risorse, problemi complessi.
E anche puntando sull'Isee forse l'asticella del tetto andava collocata più in alto.
Convocare una assemblea istituzionale proprio in contemporanea all'assemblea autoconvocata dai genitori lo trovo un trucchetto da antichi "compagni" stile anni Settanta.