di Luigi
Scardigli
Incontro-scontro ieri sera in Comune
sul nuovo piano del traffico
PISTOIA. Da come era iniziata la serata, credevo che, rispetto a
quella consumatasi sempre in Palazzo di Giano 24 ore prima sotto il fuoco dell’aumento
delle tariffe scolastiche delle mense, per il padrone di casa, il Sindaco
Samuele Bertinelli, le cose sarebbero filate via più morbide. Ma dopo aver
illustrato, dettagliatamente, il nuovo piano urbanistico-circolatorio della
città, che la nuova Amministrazione vorrebbe rimodellare con un profilo europeo
(nuove vie ciclabili, ingigantimento di quelle pedonali e una poderosa
implementazione della vivibilità dell’arredo verde), si è scatenato un piccolo
inferno.
Soprattutto perché, anche ieri sera, la Sala Maggiore era
invidiabilmente piena, piena di cittadini, ma soprattutto commercianti, che
dopo non aver capito, da genitori, a quale titolo siano state arbitrariamente
aumentante le rette dei pasti per gli scolari, non sono riusciti ad immaginarsi,
da residenti e esercenti, come si possa architettare una ztl più ampia prima di
veder sorgere i posti per le soste-auto.
L’Europa, a tal proposito, lancia segnali verdi e si
organizza in modo equosolidale da parecchio tempo, ma altrove, le idee, sono
precedute da pensieri e realizzate in modo che i fruitori non possano che
avvantaggiarsene.
«Pistoia è la provincia toscana con la ztl meno corposa – ha
ricordato, nella sua tassonomica introduzione il Sindaco, stavolta accompagnato
dall’assessore di riferimento a latere e non alle spalle –, con piste ciclabili che sembrano gimkane o corse ad
ostacoli, ma soprattutto ricca di uno spazio verde che viene quasi del tutto
inutilizzato. Il nuovo piano urbanistico prevede, in coincidenza con l’inaugurazione
del nuovo plesso ospedaliero al campo di volo previsto per il prossimo Sant’Jacopo
(25 luglio 2013), una vera e propria riqualificazione di parte dell’arredo
urbano e una sua profonda ottimizzazione, soprattutto per quello che riguarda
la valorizzazione storica, artistica e architettonica della città, senza
dimenticare l’anello al momento più debole della catena pistoiese: il commercio.
Un’operazione che sarebbe resa possibile grazie a vecchi impegni e nuovi
stanziamenti promessi e promossi dalla Fondazione Caripit».
L’apertura del dibattito ha dimostrato – ma non ce n’era alcun bisogno – come non si possa ideare la
città del sole prima che Campanella
la dia alle stampe. È insomma sin troppo facile obbiettare che le idee debbano necessariamente
essere premesse dalla loro realizzabilità, anche se non si può certo
soprassedere sul ritardo che il nostro Paese, il Paese Italia, soffre nei
confronti dei suoi fratelli e partners europei quanto a viabilità, vivibilità,
aree verdi e allargamento sistematico dei centri storici – ho tralasciato l’onestà
degli amministratori per evitare di sparare, anche stasera, sulla Croce Rossa.
Insomma, l’idea di vivere in una Pistoia decisamente più
europea e sprovincializzata, dove abitanti, commercianti, visitatori
occasionali e turisti possano fermare le proprie autovetture attorno alla città
per poterla poi penetrare grazie a una spola di navette, casomai ad impatto
zero; una città risorta, più che rivitalizzata, nei suoi cardini portanti, come
San Bartolomeo in superficie e non certo con lo scempio del parcheggio
sotterraneo; piazza Giovanni XXIII affidata agli schiamazzi dei bambini e alle
rampogne fatte loro dai nonni che li portano a spasso, con una bisensissazione delle piste ciclabili o
una lucchesizzazione di un corso
stile Fillungo che attraversi l’intera città, con le macchine ridotte al
lumicino e le piazze invase da cittadini seduti ai bar che prolifereranno
intenti a sfogliare depliant sui musei cittadini, è un’immagine parecchio
suggestiva.
Durante questo work in
progress, il Sindaco potrebbe, ad esempio, abbattere quell’indignante
rilevatore elettronico di San Vitale che impone agli automobilisti, durante il
giorno, un percorso coatto alternativo approssimativamente quantificabile in
circa due chilometri, a fronte di poche decine di metri.
Lo ha detto anche lui che è cosa ridicola, quel divieto.
Il suo abbattimento scatenerebbe un lungo, spontaneo e
caloroso applauso da parte di tutti: e credimi, potrebbe farlo senza farlo
precedere da delibere, provvedimenti e comunicati stampa.
Così, in silenzio, subito: anzi, adesso!
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 26 settembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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