mercoledì 26 settembre 2012

BREDA. QUANDO LE CHIACCHIERE NON FANNO FARINA MA DICONO TUTTO


PISTOIA. Merita analizzare attentamente le notizie in arrivo, stamattina, sulla Nazione, che riportiamo di séguito:

ANSALDOBREDA-1. DOPO INNOTRANS
MANFELLOTTO: «PRONTI PER LE SFIDE»

Non solo Frecciarossa 1000 all’appuntamento mondiale del trasporto ferroviario terminata domenica a Berlino.
I prodotti di AnsaldoBreda hanno colpito gli addetti ai lavori che hanno animato Innotrans 2012. Decine le delegazioni che hanno voluto conoscere le proposte di Ansaldobreda per il mercato su rotaia, spaziando dall’ambito urbano a quello superveloce. L’attenzione, oltre ad essere rivolta verso il nuovo treno capace di raggiungere i 400 chilometri orari, che è stato presentato ufficialmente agli addetti ai lavori dall’ad Maurizio Manfellotto, da Roberto Tazzioli di Bombardier (che costruisce il treno in partnership con Breda), e dall’ad di Fs Mauro Moretti, è stata indirizzata anche per l’altro mezzo ad alta velocità, il V250 Olanda-Belgio e per tutti gli altri veicoli della società appartenente al gruppo Finmeccanica.
«Da Innotrans sono arrivati dei segnali positivi — è il commento dell’ad Maurizio Manfellotto —. Senza voler essere esageratamente ottimista — sottolinea il capo dell’azienda — posso però affermare che torniamo da Berlino con la consapevolezza che il nostro lavoro viene guardato con attenzione in tutto il mondo. La sfida è saper stare sul mercato con dinamismo e flessibilità aumentando sempre di più la nostra autorevolezza e affidabilità. Per questo è basilare l’apporto di tutti coloro che ogni giorno entrano nelle nostre fabbriche a prestare la loro opera».

ANSALDOBREDA-2. SCARPETTI AI SINDACATI
«CRITICATO INGIUSTAMENTE»

«Comprendo e condivido l’amarezza e soprattutto la preoccupazione dei rappresentanti sindacali aziendali per le prospettive di Breda. E pure le critiche al Governo. Un po’ meno il resto». Così l’onorevole Pd Lido Scarpetti, alle Rsu di AnsaldoBreda che in questi giorni hanno accusato la politica nazionale, con poche eccezioni, di non interessarsi alla «vertenza». «Per quanto mi riguarda — dice Scarpetti — dall’inizio della legislatura, ho promosso sei atti di sindacato ispettivo, ricevendo risposte vaghe e generici impegni del Governo che non hanno prodotto niente, a dimostrazione di una latitanza dell’esecutivo che è diventata ormai inaccettabile. Inoltre penso che la situazione di grave difficoltà finanziaria e industriale del gruppo si sia accumulata negli anni e che siano stati commessi errori importanti come ad esempio aver dato credito ai precedenti vertici Finmeccanica allorché dichiaravano il ferroviario ‘core business’ quando in realtà si creavano le premesse per l’indebolimento del settore. Oppure aver accettato senza batter ciglio la suddivisione per missione degli stabilimenti togliendo a Pistoia il ruolo di sistemista e perdendo il prodotto che ha fatto di Breda una azienda leader a livello internazionale e cioè le metropolitane», conclude Scarpetti invitando ad andare avanti e continuare il pressing su Finmeccanica e Governo.

Le espressioni del primo testo evidenziate con colore rosso sono generiche e improduttive di certezze, tranne una: nella parte finale Manfellotto invita le maestranze di Breda-Pistoia ad aumentare l’autorevolezza e l’affidabilità. Bello schiaffo ai lavoratori, si direbbe, pensando al pasticciaccio con le ferrovie danesi…
Al contrario Scarpetti ci dà un quadro concretissimo di quanto è successo e avalla (leggetelo bene) quello che abbiamo sempre detto su questo blog: la Breda-Pistoia è stata ‘estromessa’ dalla competizione del mercato quando è stata venduta a Napoli.
Ma questi sono problemi interni alla sinistra Pci-Pd.
È da lì che è nato il viaggio dell’azienda verso la fine.
Spiace non poter dare notizie edificanti. Ma finché non sentiremo il Governo dire che la Breda non si tocca, i sindacati hanno ragione a temere e la politica ha torto marcio.
e.b. blogger
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[Mercoledì 26 settembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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