Mancanza di chiarezza nella redazione del
bilancio – Conti che non tornano e interventi di due consiglieri rimasti senza
risposta
PRATO. Dopo le incredibili vicende che hanno
sconvolto l’assetto del gruppo Mps e, con esso, l’intera città di Siena, sembra
necessaria una revisione accurata anche presso altre parrocchie non certamente indenni – per definizione o costituzione –
dai sempre infestanti interessi di
bottega, nonostante la loro ristretta dimensione e collocazione
territoriale. Inquietante il ricordo del Credito Fiorentino, sul quale, la Federazione
delle Bcc – insieme a BankItalia
– sembrava dormire sonni
tranquilli prima dell’esordio in un clamoroso boom e successivo commissariamento.
La consultazione
del verbale redatto dal notaio Buzio per l’assemblea dei soci della Banca Area
Pratese del 13 maggio scorso (vedi) è davvero imbarazzante o
illuminante, secondo i punti di vista: sembra infatti contenere una serie d’inconfessabili
spregiudicatezze che, per le loro qualità e rilevanza economica, non sono certo
da potersi classificare come valutazioni discrezionali o mere interpretazioni
di qualche imbizzarrito consigliere ma, purtroppo l’esito di gravi inadempienze
sostanziali, forse addirittura sconfinanti nel versante penale.
L’invio d’alcune
lettere anonime ai soci e la segnalazione di un interessamento pervenuta alla
redazione di questo blog, autorizzano
a ritenere credibilmente fondate le denunce, come confermate dalle stesse
dichiarazioni fatte all’Assemblea dei soci.
I toni usati dai
relatori sono quanto meno inusuali rispetto a quelli da prevedersi in un
contesto da tale solennità formale: nel verbale sono spesso riportate citazioni
del Presidente velatamente coercitive (nell’intenzione apparente d’evitare
imbarazzanti e incresciose dichiarazioni) e/o limitative della
possibilità/capacità dell’Assemblea di avere la piena e completa conoscenza di
fatti davvero “anomali” perché, almeno all’apparenza, svolti in violazione dei
princìpi di trasparenza, lealtà e correttezza dell’esercizio bancario.
Il notaio ha
peraltro collazionato due imbarazzanti relazioni di consiglieri (capi “H” ed
“I” del verbale) che richiedono una valutazione – non certo politica –, ma di interessante portata civilistica, fatto che le denunce inferiscono
marcatamente nel piano della correttezza e della buona pratica di formazione
del bilancio.
Infatti il
bilancio del 2011 sembra essere redatto con gravi errori violando il Codice Civile
che ne obbliga l’aggiornamento con delle passività (circa 15 milioni di €, di
competenza del 2011, al contrario indebitamente classificati nel bilancio del
2012) scaturite dopo la chiusura, ma prima della sua redazione: il bilancio d’esercizio
sembra dunque non soddisfare affatto i presupposti di veridicità, correttezza,
trasparenza e legalità previsti dalla legge.
Tale “manovra”,
sottovaluta la corretta valutazione dell’esposizione che presenterebbe sofferenze,
al 30 dicembre, pari a 34 milioni di €, ma che altresì sono gravate da altri 15,
con una sofferenza complessiva di circa 50 milioni di €.
Si tratta di una
perdita sostanziale, non di una mera eccezione di carattere formale: l’artifizio,
sottrae la B.C.C. Area Pratese alla corretta valutazione di bilancio da parte
dell’Assemblea dei Soci. Clamoroso il fatto che la relazione di due consiglieri
è stata esclusa dalla considerazione di una votazione, con la formale
motivazione di non essere stata posta canonicamente all’ordine del giorno,
ancorché sembri così importante per le denunce ivi riportate.
Cos’è stata
questa, una semplice distrazione?
È forse vero che
la società di revisione dei bilanci Kpmg (vedi)
ha fatto solo formali verifiche del bilancio e che professionisti esterni – già dipendenti di Bankitalia – sono stati incaricati dalla banca di
svolgere consulenza amministrativa?
L’intervento del
Professor Grasso è da considerarsi quanto meno inquietante: esso richiede una
lettura critica severa e utile a consentire di dirimere l’arcano insorto sulle dirompenti
dichiarazioni dei consiglieri Pucci e Fiaschi. Se essi hanno ragione, bene
farebbero a “salire le scale della Procura” (presidente della Regione Rossi, dixit per altre vicende), altroché
affermare “... grave pensare che gli
stessi debbano rivolgersi alla Procura...”.
Ci vadano, e
alla svelta.
Ancora una
volta, siamo di fronte a un film apparentemente già visto per altre banche e
istituzioni, partecipate da enti pubblici (vedasi anche la vicenda della Comunità Montana Pistoiese): un caso ennesimo di bilanci taroccati?
E dunque, i
sindaci revisori e la società Kpmg dov’erano?
Hanno fatto una mera
verifica aritmetica delle partite a bilancio o, diversamente, hanno
correttamente qualificato la loro pertinenza e corretta allocazione temporale
nell’esercizio 2011?
Questa
operazione, del valore di 15 milioni, sembra essere stata distrattamente
esclusa.
Com’è possibile
che gravi rilievi, portate a piena dignità in verbali redatti dal notaio Buzio,
siano praticamente ignorati dai componenti dell’assemblea?
La Banca d’Italia,
che è stata informata con sicurezza e completezza dai verbali redatti? E manderà
i suoi 007 a verificare o farà finta di niente?
Questo blog
lancia il sasso, fiducioso di una risposta dagli organi di controllo preposti,
sia Federativi che Nazionali: che evitino d’impegnare la redazione nella
stesura e pubblicazione di ulteriori narrazioni di fatti molto imbarazzanti.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 16
settembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
Ma la domanda è un'altra ancora: quei pochi soci che erano presenti all'Assemblea generale, cosa hanno pensato. Forse non hanno pensato? Uno dei più gravi e pregiudiziali dei comportamenti umani è, per l'appunto, quello di non pensare! Altrove, questo comportamento si chiama omertà, ma non potrà essere il caso della Bacca di CC che, per definizione è "cooperativa"!
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