PISTOIA. Dopo il post Pistoia.
Scritte contro il Ministro Kyenge – Parte terza, Enrico Guastini ha
scritto questa bella e significativa lettera:
... peraltro ottimo il post delle vecchie
baldracche.
Purtroppo ho avuto modo di leggere
altri post su vari forum e social network che mi hanno convinto che quelle
scritte non siano “semplice esternazione idiota di un qualche imbecille notturno”,
bensì “esternazione idiota di un sentire troppo comune”.
Dopo aver sentito le critiche al “Paese
meticcio” mi ha colto l’urgenza di verificare quante genti abbiano lasciato i
propri geni in Italia (ne ho contate una venticinquina, venute da nord, sud,
est, ovest...).
Dopo aver letto che “dovranno mettere
le liane in Parlamento per permettere al Ministro di spostarsi” ho provato l’urgenza
di testimoniare che esiste un altro sentire.
Forse è vero, è un esercizio di
retorica fine a sé stesso, ma voglio sperare che leggendo qualcuno non troppo
imbecille possa cominciare a pensare e (perché no) cambiare opinione.
Con immutata stima,
Enrico Guastini
Caro Guastini,
quello che lei si augura, me lo
augurerei anch’io… Eppure nei momenti peggiori dell’elezione del nuovo
Presidente della Repubblica, con i nostri eccellenti rappresentanti in
parlamento che promettevano una cosa e “sparavano” da franchi tiratori o da
gente che scriveva altri nomi a coglionella sulle schede, mi è tornato
in mente un brano di Plinio il Giovane (fine I secolo dopo Cristo), nipote di
Plinio il Vecchio (quello che studiò l’eruzione del Vesuvio e ci morì sotto per
portare aiuto agli inceneriti di Ercolano e Pompei), in cui l0 scrittore si
scandalizzava del fatto che in senato, dopo una votazione segreta, dalle schede
erano venute fuori espressioni e parole sconce.
Il fatto è – come dice la Bibbia
– che non c’è mai nulla di nuovo sotto la luce del sole e che la vita non
cambia mai. È la condizione umana ad essere immutabile, con i soliti cretini e
la solita gente (poca, troppo poca) di buonsenso: per cui il pessimismo non è
stupidità senza luce, ma realismo più concreto che mai. Non si muore per
niente, non si salva nessuno e tutto passa – i tre assiomi.
Devo stupirmi che qualche imbecille
scriva di sparare al Ministro, di coglioni, di liane e di altre
amene cazzate, quando la ‘carica dei 101’ in Parlamento ha avuto il
coraggio di dire che avrebbe votato un candidato Presidente e poi gli ha sparato
contro nel segreto dell’urna? Nessuno di loro aveva il coraggio civile e la
libertà intellettuale di dire francamente ciò che pensava, piuttosto che
fare il franco tiratore? È questa la cultura progressista? Dio ce ne
liberi!
E dovrei fidarmi, allora, di
parlamentari di questo livello, che è il livello mafioso dell’omertà e del
silenzio senza il coraggio di esprimere un no a una proposta di un
Bersani ubriaco che non aveva la più pallida idea di cosa stesse facendo…?
Vogliamo davvero cambiare le regole del
gioco? Allora ci sono tre semplici cose da fare:
1. abolire il voto segreto a tutti i
livelli
2. impedire il passaggio dei parlamentari
da una schiera a un’altra
3. togliere il potere discrezionale ai
giudici
e finirà immediatamente qualsiasi
vergogna.
Prima di tutto questo. Ed ecco, infine,
perché meglio il silenzio su certe cose assurde e indegne di una indegnissima
umanità. Anche perché nessuno si senta autorizzato a “sentirsi importante” per
aver fatto tanto baccano per nulla con una bomboletta di vernice sul muro senza
mostrare la faccia.
Sempre pronto ad ospitarla con piacere nel
blog; e con immutata stima anche da parte mia,
Edoardo Bianchini
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 14 maggio 2013 | 16:19 - © Quarrata/news]
C'è poco da aggiungere, se non un: Bravo Enrico!
RispondiEliminaVeramente penosa questa gente che crede di essere superiore ad un altro solo perchè ha la pelle bianca invece che nera. E che poi, magari, se gli capita di affrontare, con qualche "nero" sul quale ha fatto battute cretine, un discorso dal quale si possa individuare il livello di cultura, preparazione, maturità civile, ecc, ci fa spesso delle figure da sotterrarsi. Basta andare a vedere il livello di ignoranza di una certa parte dei nostri parlamentari e ci se ne rende conto immediatamente.
Piero Giovannelli