giovedì 16 maggio 2013

STEVEN TADROS AL ‘WALLACE’


di LUIGI SCARDIGLI

Stasera Santomato, Wallace, Firenze: Montaleni band, il ritorno di Mr Banana e il Ranfa nella sua città

PRATO. Non è facile, stasera, giovedì 16 maggio, cosa decidere di andare a sentire-vedere e soprattutto, a cosa decidere di rinunciare. A Santomato, Sergio Montaleni e la sua band; a Firenze, invece, Andrea Ranfa Ranfagni e al Wallace, dove sono stato ieri sera, direttamente di ritorno dalla tournée in Messico, Marco Banana Pieraccini e uno stuolo di amici-colleghi felici di riaverlo tra gli strumenti.

Ero al Wallace, ieri sera, perché Leonardo Ricotti, chitarrista di tutto rispetto, mi ha personalmente invitato. Con lui, sul palco dello storico pub pratese di piazza Mercatale, Steven Tadros alla chitarra e alla voce, Carmine Bloisi alla batteria e Stefano Gironi al basso. Lo ha fatto con tutta la carineria che si conviene alle persone gradevoli e di fronte a tanta gentilezza, non ho saputo declinare. Anzi, ero così felice della sua simpatia, che a sentirli suonare, rock a billy che non si può star fermi, almeno con il collo, ho portato anche mia figlia.
Iniziamo dal look. Intelligente, quello del bandleader, Steven Tadros, perché è stato l’unico, del quadrumvirato, ad indossare camicia chiara, bianca, se non erro e nella penombra della grotta pratese, nella foto, è l’unico che si distingue con il dovuto nitore. Gli altri tre, comunque, con i quali suona e scrive da tempo, al di là degli indumenti scuri che li hanno confusi, dietro l’obbiettivo, con le mura del locale, lo hanno accompagnato come dio vuole nelle sue passeggiate rockettare anni ’60 e ’70, una cavalcata, senza briglia e senza metà, lungo la sterminata prateria musicale dove in un qualsiasi momento e in un qualsiasi posto ci si può fermare, guardarsi negli occhi e dirsi: facciamo del rock? Sì, facciamo del rock.
Perché il rock and roll aiuta, proprio nella sua forma istituzionale classica: una batteria, alle spalle, che sorride e sghignazza, ma che non si può mai permettere il lusso di distrarsi e i tre strumenti a corde allineati in trincea; la chitarra elettrica da un lato, il basso dall’altro. Nel mezzo l’Elvis della situazione, lo sciupa femmine, il fulcro, virtuale della band, l’onemanshow, la voce e l’anima della serata, con una chitarra, acustica, a strimpellare il ritmo che gli altri tre strumentisti sanno alla perfezione.
Steven, tra l’altro, è fisicamente simpatico, con un viso abbastanza pulito da confonderlo con quello di un rappresentante di dolciumi, fino a quando si smorzano le luci e sul palco, la festa, ha inizio.
Vi ricordo stasera: Santomato, Wallace, Firenze; Montaleni band, il ritorno di Mr Banana e il Ranfa nella sua città. Scegliete bene, scegliete male.
Ma scegliete e soprattutto, uscite di casa, che è meglio!

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Foto di Luigi Scardigli.
[Giovedì 16 maggio 2013 | 08:05 - © Quarrata/news]

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