venerdì 30 dicembre 2011

SKACCIAPENSIERI. L’UNICA COSA STORTA È L’ETICHETTA


di Luigi Scardigli

Decisa. Forte. Sicura. Leale. Romina Breschi, bellezza solare, corre veloce verso i suoi 35 anni; lo fa perché dice di non aver tempo per voltarsi. Chissà, forse è solo un pretesto, ma è perdonabile, soprattutto per quel che riesce a produrre, tanto celermente.
È un’artigiana del tempo, Romina, perché da 11 anni è la mente, ma anche le braccia, organizzatrici di Skacciapensieri, un gruppo di avventurieri coordinato da Leandro Bartoletti che hanno deciso di regalare, specialmente nei fine settimana, quelli tributati al divertimento a tutti i costi, parte della loro abilità a chi ne ha altra e decisamente diversa.

Il 5 gennaio, al circolo Arci di Santomato, il gruppo che prova a tener lontano il calice amaro, darà, a tutti quelli che vorranno, gli auguri in anticipo della Befana, con la presentazione ufficiale del gruppo, un incontro con la Seaf, cena a prezzo fisso e concerto, a seguire, dei Pera e Rum, un’occasione per ritrovarsi, per ridere insieme, per trovare altra linfa e coraggio per continuare. A combattere.
«Ho iniziato questa avventura molto prima di cominciare – racconta Romina Breschi -; ho scoperto questa propensione, che si è fatta passione e poi lavoro, ai tempi delle scuole superiori, a Ragioneria: capii sui banchi che la mia vita si sarebbe rivolta esattamente altrove e per fortuna, quell’isola che non c’è, sono riuscita a trovarla».
Lo Skacciapensieri, gestito dalla Cooperativa «Gli Altri», in collaborazione con la Seaf di Pistoia, nasce nel 2000, come costola naturale, anche se un po’ impazzita, del progetto precedentemente ideato da un accordo raggiunto tra i Comuni di Agliana, Montale e Quarrata e si occupa, principalmente, ma non solo, dei diversamente abili di una certa età, approssimativamente compresa tra i 18 e i 50 anni.
«Credo che passerò tutta la vita con i diversamente abili perché è una cosa che mi riesce naturale, perché non posso farne a meno, perché stare con loro mi impone, rigorosamente, tassativamente e praticamente sempre, di fare attenzione a quello a cui gli altri, sovente, non fanno caso».
Non è un’educatrice specializzata Romina, perché dopo gli studi secondari non è andata all’Università a studiare le patologie mediche delle molteplici disabilità, ma si è occupata di regalare ai suoi compagni di stravaganza il loro spazio, che non è affatto un parcheggio all’ombra dei riflettori, ma una fucina di idee, necessità e risposte in pieno giorno.
«Facciamo un sacco di cose insieme, ma non per trasformare la loro disabilità in un’altra abilità, ma perché la loro disabilità è ricca e noi abili abbiamo un sacco di cose da dare e prendere, da loro. Quando ho iniziato, spesso, ci sentivano in dovere di mostrare al mondo abile come fosse bello e vivo il mondo disabile, mostrare agli abili quanto fossero abili anche i disabili; un po’ come i naufraghi quando alzano le braccia al cielo e iniziano ad urlare quando all’orizzonte vedono transitare una nave che potrà salvarli. Il tempo e l’attenzione ci hanno poi spiegato e convinto che il gruppo dello Skacciapensieri, come tutte le organizzazioni che si occupano di soggetti diversamente abili, non deve attrarre a sé i normodotati, ma chiedere loro uno spazio, nel quale potersi fieramente inserire e raccontare che un altro mondo, oltre che esistere già, è anche possibile».
Parliamo da mezz’ora e non ho ancora capito, in buona sostanza, cosa faccia, in realtà, il gruppo Skacciapensieri. Romina allora, con la pazienza che la distingue al cospetto di chiunque, mi mostra ed elenca le varie attività: cene il venerdì in pizzeria con dopocene nei pub; sabati immortalati al culto delle arti, concerti, video e domeniche dedicate a feste ed incontri, tra le quali è il caso di segnalare «L’ultimo dell’anno… prima di tutti», «Pomeriggio in auto d’epoca» e il trionfale «Cantarmaggio», una festa in abiti agresti che ha coinvolto e appassionato l’intero centro storico cittadino.
«Siamo un gruppo surreale, in realtà non facciamo nulla: ci occupiamo dei territori diversamente abili, curandoli, coltivandoli e consentendo loro di crescere. Cinque dei 41 amici di viaggio dello Skacciapensieri fanno stabilmente parte del corso di teatro che tengo, al Funaro, da qualche tempo: sono tempi diversi, sono linguaggi diversi, sono diverse soprattutto le attenzioni, ma non le abilità, credetemi».
Un elemento stride sulla tela, romantica, pantagruelica e iperreale: è quella K di Skacciapensieri; ma come recitava lo spot del Johnny Walker, l’unica cosa storta è l’etichetta.

La foto pubblicata – La bicicletta dei desideri – è stata selezionata all’interno del concorso Diversità Urbana indetto dal Ministro per le Pari Opportunità. Compare in un libro di raccolta delle foto scelte.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto fornita da Romina Breschi.
[Venerdì 30 dicembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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