lunedì 15 luglio 2013

«COSA ASPETTATE A TOGLIERLA?»


di LUIGI SCARDIGLI

A un anno di distanza la pericolosa impalcatura di via Buonfanti continua a restare dov’è I gestori della panetteria “Schiaccia amore e fantasia”, i più penalizzati, aspettano da ottobre che il Sindaco li riceva

PISTOIA. Devi farsi male qualcuno, seriamente, perché si decidano. È forse questa estrema ratio, assurda in un paese civile e democratico, la molla che farebbe scattare la rimozione del ponteggio di via Buonfanti, lì ormai da due anni in attesa di nulla, ma che continua ad essere un pericolo costante per i residenti e per tutti quelli che ci passano.

Proprio su questo Blog, segnalammo la cosa l’anno precedente, ma da allora non è cambiato nulla: il ponteggio è ancora lì e nulla fa pensare che chi di dovere si decida a rimuoverlo. Il letto di via Buonfanti, come noto, è già angusto: se alla modestia della carreggiata si aggiunge poi quell’inutile ingombro, la viabilità diventa problematica, soprattutto per chi, in via Buonfanti, ci vive. Senza marciapiedi, nella strada che congiunge piazza San Lorenzo a via Filippo Pacini, l’incolumità dei pedoni è sistematicamente messa a rischio, e non violata, fino ad ora, solo per le mille precauzioni prese sistematicamente dai residenti e dai viandanti, per l’accortezza degli automobilisti in transito e per quella dose di fatalità che fino ad ora non ha trasformato un pericolo costante in una tragedia.
«Aspettiamo di essere ricevuti dal Sindaco dallo scorso mese di ottobre – affermano sconsolati Alessandro Maggiolini e Valentina Adamo, i titolari della panetteria Schiaccia amore e fantasia, in via Buonfanti, proprio davanti all’impalcatura –, ma fino ad oggi tempo per ascoltarci non ne ha trovato. Un problema noto, tra l’altro, visto e considerato che anche l’assessore Tuci, sempre nel 2012, rimase impressionato dalla pericolosità dell’ostacolo stradale. Dovreste esser qui quando transita, nella via, a sirene spiegate, un’ambulanza: se un nostro cliente, in una di queste circostanze, dovesse sporgersi, per curiosità, dalla porta, verrebbe decapitato. È quello che deve succedere, che qualcuno si faccia male, perché si decidano?».
Forse sì. Perché sempre in via Buonfanti, alcuni metri più avanti rispetto al ponteggio e alla panetteria, un mese fa, forse per le abbondanti piogge, il lastricato si è improvvisamente scomposto, creando, nel bel mezzo della carreggiata, un vero e proprio scalino. Era chiaro che per vedere ruzzolare qualcuno in terra, soprattutto in sella ad una bicicletta, sarebbe stato solo una questione di tempo. Il giorno dopo l’incidente infatti, dal Comune è partita una squadra di operai che con una modesta e semplice colata di catrame ha ripareggiato l’asfalto, eliminando il problema.
E poi, in una società che cambia, nell’ottica di una deospedalizzazione orgogliosamente esposta l’altro pomeriggio all’inaugurazione del Sant’Jacopo, si è giustamente ribadito come la prevenzione sia l’arma più efficace della cura.
Anche in via Buonfanti, credo.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Lunedì 15 luglio 2013 | 12:32 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Cara,bella S.Marco! In tempi più bui, gli abitanti asarebbero andati in comune - che è vicino - preso il filosofo dei miei calzini e portato in loco. Senza tanti filtri di segretari/e. Ma quella era altra gente.

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