di LUIGI SCARDIGLI
PISTOIA. Lorenza e Ingrid (l’ordine lo ha stabilito l’altezza, l’hanno
deciso loro), a giugno, saranno finalmente spose. Lo faranno in un paesino
della Svezia e a consacrare, civilmente, la loro unione, ci penserà un
pescatore, che quel giorno lascerà le reti a riva per trasformarsi in un
funzionario di qualcosa che lì, lontano dalla Chiesa cattolica, è regola da
oltre vent’anni.
Sono una coppia normalissima, Lorenza e
Ingrid: quando i loro sguardi si incrociano, pupille e iridi si illuminano,
come succede, quasi sempre prima del matrimonio, a tutti i Paolo e Francesca del mondo, come Lorenza e Ingrid, o Matteo e
Fausto, se preferite.
Ma siccome siamo decenni indietro e non
diamo il minimo segno (l’incontro pomeridiano al circolo Ho Chi Minh ne è una
tragica testimonianza) di voler iniziare a recuperare il divario, che si va
preoccupantemente accentuando, due donne che si amano (per ora) e che vogliono
dividere e condividere i loro progetti, che mi auguro non si trasformino in
illusioni, devono farsi migliaia di chilometri per giurarsi ufficialmente
fedeltà e soprattutto entrare a far parte di quel circolo naturale di
diritti-doveri delle coppie tradizionali.
Ma al di là della ragionevole
indignazione che non può non muoversi di fronte a qualcosa di naturale che da
queste parti diventa inammissibile, il pomeriggio al circolo Ho Chi Minh è
stato piacevolissimo. Sotto i riflettori del calore e dell’affetto sincero dei
presenti, Lorenza e Ingrid, le future spose, con Giulia Maraviglia (presto visibilmente
mamma) coordinatrice e promotrice dell’incontro Lei disse sì, una semplicissima attestazione sentimentale che è
divenuta, incredibile, ma vero, un blog internazionale, seguito, protetto e
condiviso da tutta quella gente che vede nel matrimonio la consacrazione di due
sentimenti. E basta.
Il video che avevano in programma di
proiettare non è andato in onda per problemi tecnici, ma il calore di tutti i
presenti, etero ed omosessuali, è arrivato diritto e profondo nei cuori delle
due promesse spose, che come qualsiasi altra coppia sono dietro ad organizzare
la lieta cerimonia, con l’aggravante che queste due bellissime e serenissime
fiorentine, sì lo dovranno andare a
dire in Svezia, abbastanza lontano dal Vaticano e più vicino ai fiordi.
Dopo qualche intervento della
coordinatrice e la spiegazione, da parte di Lorenza e Ingrid, che questo atto,
profondamente privato, è diventato inesorabilmente pubblico, i presenti,
allietati dalla melodia di un’arpista eccezionale, Irene Betti, hanno
finalmente potuto brindare, a migliaia di chilometri da dove realmente
succederà, questo matrimonio. Bellissimo.
Che s’ha da fare, ora e
per sempre.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Venerdì 10 maggio 2013 | 09:33 - © Quarrata/news]
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