PISTOIA. Una lettrice scrive:
Salve Edoardo,
ti copioincollo qui sotto un articolo
che riguarda la nomina del super manager alla cultura del Comune si Pistoia... e
mi chiedo perché il sindaco Bertinelli faccia nomine e dia deleghe
(Sacchettini, Becheri) in questa materia per poi aver bisogno del super
manager, che guarda caso è di Reggio Emilia e ha già fornito il suo prezioso
parere a Renzo Berti durante il suo primo mandato...
Tu che dici?
Un abbraccio,
Paola
“Il Comune di Pistoia si affida ad un
super manager per rivoluzionare il mondo della cultura che fa capo a Palazzo di
Giano.
Dai musei alle fondazioni, dai beni culturali come San Lorenzo o la
Fortezza di Santa Barbara agli appuntamenti di spettacolo dal vivo, come
Pistoia Blues, l’ordine è chiaro: riprogettare, riqualificare, all’insegna dell’efficacia
e dell’efficienza. È un impegno da far tremare i polsi, quello affidato dalla
giunta Bertinelli a Giuseppe Gherpelli, 66 anni, emiliano, uno dei massimi
manager italiani nel settore della cultura. Gherpelli è risultato vincitore
della selezione aperta dal Comune nel maggio scorso, per un incarico di un anno
che sarà retribuito con una cifra di 12.000 euro più gli oneri fiscali e
previdenziali. [Continua
a leggere qui ma vedi anche Che
grande scelta, Sindaco!].
– – –
Cosa vuoi che dica, cara Paola?
È una vita che sto facendo una crociata
inutile contro le invenzioni dei post-comunisti: e per l’esattezza contro i decreti
Bassanini, anus mundi e sentina d’ogni perversione che permettono a
delle schiere di fuchi di essere nutriti e ingrassati a spese di tutti noi.
Finché la gente (a cominciare da chi
vota Pd) non prenderà coscienza di questo ladrocinio legale e chiederà l’arresto
della vampirizzazione, come faremo a rimettere in sesto l’Italia?
Tu pensa solo a questo: stasera il
Direttore Generale dell’Asl 3, Roberto Abati, va a parlare di Sanità e di San
Jacopo alla festa Pd di Santomato, ma nessuno vuol sentir dire (specie i Pd) che
i pistoiesi pagano, di soli superdirigenti medici e amministrativi, 18 miliardi delle vecchie lire di stipendio
all’anno, mentre la politica macella l’ospedale di San Marcello e la
popolazione della montagna.
Faccio due calcoli rapidi: paghiamo 1
miliardo e mezzo al mese di stipendi sanitari superdirigenziali, cioè 50 milioni
il giorno. Poi c’è anche tutto il resto del carlino: tutti i Comuni e la
Provincia e gli altri enti pubblici.
Ma finché non torneremo a far quadrare
i conti secondo il principio costituzionale per il quale gli stipendi non
devono essere uguali, ma proporzionali fra loro sì, dovremmo stare a sentire
anche tutti i discorsi incazzati del Re Giorgio sulla giustizia e quant’altro?
Eccola la verità: se Berlusconi ha
fatto schifo per un verso, la sinistra, dalla riforma elettorale in poi, ha
sfasciato il sistema economico aggravando il debito pubblico non tanto per far
girare investimenti, ma per favorire e superpagare dei veri e propri parassiti
del popolo. Fuchi inutili, come ho già detto.
Gherpelli? Non è che la conferma che
anche Bertinelli – come del resto io ho sempre sostenuto lungo tutta la sua
campagna elettorale – non è diverso da Berti, che a sua volta non è diverso da
Scarpetti, che a sua volta non è diverso da Bucci, che a sua volta non è
diverso da… giù giù fino alla radice.
Alzi la mano chi non ha capito: così gli
possiamo dire subito di levarsi dai cabbasisi!
e.b. blogger
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Martedì 6 agosto 2013 | 12:23 - © Quarrata/news]
Mi era sfuggito il vostro più sollecito e puntuale intervento sulla materia, mi compiaccio della vostra bravura. Mi compiaccio meno di questa città che par sempre più la Bella addormentata nel bosco mentre prìncipi azzurri non se ne vedono e la bellezza sfiorisce as time goes by...
RispondiEliminaForse perché ne Sacchettini e ne Becheri sono manager, voi che dite? O mi sbaglio? Mi pare di leggere nell'articolo che il compito di Gherpelli sia una cosa totalmente diversa rispetto ai compiti di Becheri e Sacchettini, ma forse mi sbaglio. Credo che dare un ruolo a qualcuno, sia cosa necessaria anche per avere responsabilità ben definite. Fino ad oggi la cultura a Pistoia era affidata ai "Cappelloni" di turno che volta volta si creavano i proprio contadi, presidenze e fondazioni, liberi di fare e disfare come meglio credevano, anche con le risorse del Comune, senza una tracciabilita di responsabilità di successi e insuccessi. Lo studio di Gherpelli dovrebbe fare chiarezza su necessità e priorità di una riorganizzazione del sistema cultura pistoiese. (Secondo me davvero da fare.) Se lui sia il più adatto non lo so, non lo conosco, vedremo. Avra' luci e ombre come tutti ma almeno un passo è stato fatto e non con stipendio da Supermanager. Fino ad oggi si faceva un po' tutto alla carlona. Sarebbe l'ora di vedere la cultura come impresa e non come gioco di tuttologi improvvisati.
RispondiEliminasì ma così si va incontro alla Corazzata Potemkin :)
RispondiEliminama sopratutto sig. Basetti noi pensiamo che il ruolo di un assessore sia appunto quello di ottimizzare, riconfezionare, rendere efficace ed efficiente il settore della p.a. affidatogli ( come da Costituzione peraltro). Non è un problema di appannaggi, questo è relativamente modesto, è che dati i momenti sarebbe meglio risparmiare anche quei pochi soldi invece di riversarli sempre con i soliti sistemi ai soliti noti.
RispondiEliminaMa noi chi?
RispondiEliminaÈ stato lei a chiedere voi chi dite.
RispondiEliminaIo ho usato un plurale modestie per rispondere.
Sig.Basetti,quando chiede " Ma noi chi?" conferma che la guerra fra poveri che è uno storico mezzo di sopravvivenza politica,è in atto. Noi. Io,Lei,chiunque voglia contribuire a cambiare veramente questa povera Italia è pregato di dare il proprio contributo.
RispondiEliminaUsque ad sanguinem!
Naturalmente, prima che si levino schiere di latinisti, si trattava di plurale modestiae, è che Swype non conosce il latino.
RispondiEliminaNessuno gridi allo scandalo.
EliminaDante – che sapeva benissimo il latino, ma assai malino il greco – lo avrebbe scritto proprio così: MODESTIE.
Anch’io vorrei sapere il latino come lui – e tutta l’Eneide a mente.
Basta intendersi, diceva la mia nonna che era (pensa che bello!) analfabeta – e che è transitata sulla faccia di questa terra lasciando la stessa traccia di molti dei grandi salvatori del 900 locale: politici, magistrati, prefetti e/o altro ancora...
;–)
Come Voi, intendevo lei è il Bianchini, ovviamente. Però gradivo le risposte singole....non di una moltitudine, parafrasando il compianto Paz. Ritornando al risparmiare sulla cultura....credo che investire 1000 euro al mese per risparmiarne coscientemente molti di più, possa essere fattibile. Se lui sia la persona giusta, ripeto non lo so. Il modus operandi può essere di due tipi in questi casi, far fare questo a una persona che conosce il sistema o farla fare a una persona che non conosce il sistema, in ogni caso che però abbia i titoli per farlo. Visto questo, il sistema arte pistoiese e' assai complicato e parlarne così per sentito dire senza frequentarlo porta a semplificare e banalizzare assai le cose....credendo che 1 assessore possa riuscire a fare tutto questo da solo. Di solito l'assessore deve dare l'indirizzo rispetto a un programma elettorale alla proprio assessorato e gestire le risorse. Qui è il caso di ristrutturare pesantemente le partecipate annesse al comune, i centri di documentazione, etc. E valutare possibili accorpamenti, scissioni e creare una fondazione....crediamo (noi) che possa farlo chiunque... Se ci riduciamo a far tornare i conti basta un buon commercialista ma il più delle volte dietro i numeri c'è altro e la cultura e' fatta spesso di altro...ma questo lo sa solo chi la frequenta.
RispondiEliminaBasetti, glielo posso dire? Lei è un simpatico intellettuale ma non è così come lei dice.
RispondiEliminaBuona giornata.
Me lo può dire sì, anche se in realtà faccio l'artista...quindi firmo le opere e mi prendo delle responsabilità.....l'intellettuale di solito parla e basta. Buon per lei che ha la verità in tasca. La aspetto ad una mia mostra. Saluti.
RispondiEliminaAh dimenticavo.....anche a Prato cercheranno un super manager al posto del pistoiese Marco Bazzini e Cenni non è certo di sinistra. Teniamo d'occhio anche l'orto del vicino.
RispondiEliminahttp://firenze.repubblica.it/cronaca/2013/08/07/news/il_museo_pecci_di_prato_in_crisi_di_identit-64391274/
Vi dicono niente queste date e questi nomi:Luca Raso(03/09/2006);Locatelli Veronica(15/07/2008),bene ora andate a leggervi La Nazione di Firenze del 10/07/2013...ma come Renzi se lo sbologna e subito il Comune di Pistoia gli da un incarico...ma poi a 66 anni,sarebbe anche l'ora che portasse i nipoti ai giardinetti.....
RispondiEliminaMa i nomi di Luca Raso e Veronica Locatelli vi dicono niente....ma come Renzi se lo togli di torno e subito a Pistoia gli diamo un incarico...ma poi a 66 anni sarebbe l'ora che portasse i nipoti ai giardinetti...continuiamo a buttare soldi tanto poi il popolino ignorante paga le tasse....anche se credo la gente ne cominci ad avere le scatole piene di questa gente....
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