PONTE BUGGIANESE. “L’eccidio del Padule di Fucecchio non fu un’azione di
guerra, né una rappresaglia: fu un vile atto di terrorismo bellico”. Pierluigi
Galligani, Sindaco di Ponte Buggianese, scandisce parole chiare per ricordare
le 175 vittime che il 23 agosto del 1944 persero la vita per mano delle truppe
tedesche ormai sconfitte e in ritirata dal nostro territorio.
“La sentenza del tribunale di Roma –
continua – ha sancito una verità storica inoppugnabile. Centinaia di persone
inermi, soprattutto donne, anziani e bambini furono uccisi senza motivo e privi
di ogni difesa. Per il nostro Comune i luoghi della memoria sono i Cippi di
Capannone e Pratogrande, quelli ai margini del Padule, le lapidi poste a
ricordo di fronte alla Chiesa di Albinatico ed al Capannone. Mantenerne la
Memoria non è il perpetuarsi di un ricordo che assume forme di sacralità, ma la
testimonianza di cosa è avvenuto nelle nostre strade e nelle nostre case”.
Chiarire ogni aspetto della vicenda non
significa rispondere a un desiderio di vendetta, sottolinea Galligani, “ma è
piuttosto il doveroso riconoscimento che dobbiamo all’onore delle vittime e dei
loro familiari. Siamo pronti al perdono, purché sia ammesso un pentimento
autentico e stabilita ogni responsabilità”, ha spiegato il primo cittadino nel
corso di un intervento commosso, pronunciato di fronte ad un’ampia platea di
persone comuni ed autorità giunte in località Anchione per partecipare alle
celebrazioni officiate dal Vescovo di Pescia e alla deposizione di una corona
di alloro al Momento in Memoria dei Caduti.
“In una stagione in cui tornano a
vivere gli spettri del razzismo e dell’intolleranza, in un Mondo dove da più
parte regna l’oppressione e di nuovo si muore in guerre etniche e di religione,
prendiamo lezioni dalla Storia. Dal sacrificio delle vittime ricaviamo la forza
per affermare i valori dell’unità, dell’armonia e della concordia”, ha concluso
Galligani.
Oltre al Sindaco di Ponte Buggianese,
di Monsummano Terme, Rinaldo Vanni, di Larciano, Antonio Pappalardo e di Pieve
a Nievole, Massimo Alammani, presente anche il Prefetto di Pistoia Mauro
Lubatti. “Spero che mi perdonerete se l’emozione incrinerà la mia voce: Ora e
sempre Resistenza”, ha esclamato citando il giurista fiorentino Pietro
Calamandrei.
Alla Commemorazione ufficiale non ha
voluto mancare l’onorevole Edoardo Fanucci, in prima fila in Piazza dei Martiri
del Padule per rendere omaggio alle vittime della strage e ai loro parenti
ancora in vita.
“Non
dimenticheremo mai le violenze di quei giorni – ha detto – è nostro dovere
tramandare alle generazioni più giovani la follia e i crimini della guerra. Lo
dobbiamo ai nostri concittadini rimasti uccisi in quella tragica estate e a
tutti coloro che con coraggio si opposero alla dittatura e riconquistarono la
Libertà, il bene più prezioso a nostra disposizione. È un insegnamento che vale
tutt’oggi: penso a quanto sta accadendo in Egitto e in Siria, dove si contano
ormai centinaia di vittime civili e si sta consumando un dramma enorme verso
cui ci sentiamo impotenti”.
[scritto
da giacomo ghilardi]
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[Sabato 24 agosto 2013 | 18:55 - © Quarrata/news]
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