INDICE UE, ROSSI: «LA TOSCANA TIENE MEGLIO DI LOMBARDIA, VENETO E EMILIA
ROMAGNA»
FIRENZE. “Certamente le cose non vanno bene per il nostro paese, che
perde in competitività rispetto al resto d’Europa, retrocedendo tra i primi 20
dal 16esimo al 18esimo posto. Però, se si analizzano i dati Regione per
Regione, vediamo che la Toscana tiene meglio di Lombardia, Veneto ed Emilia
Romagna; regioni queste che da sempre, per la loro dimensione, per il loro Pil
e per la loro struttura economica e sociale sono considerate per la Toscana
punti di riferimento e di confronto”.
SIAMO CON LE PEZZE AL CULO
E STIAMO A DISCUTERE
IL COLORE DELLA TOPPA
STUPISCE dover
leggere (e reggere) delle dichiarazioni di carattere economico come quelle
rilasciate da Enrico Rossi, l’uomo dei 420 milioni di € fumati all’Asl di
Massa.
Fa
impressione pensare – soprattutto – che una bella sacca di Toscani, che non
capiscono davvero nulla, possa credere a questa Massa di cazzate (almeno 420 milioni,
come l’ammanco famoso).
Ognuno
dovrebbe fare il suo mestiere; e Sua Altezza Serenissima dovrebbe rimaner
sereno a filosofare e a brindare sulla spiaggia per la fine dell’estate,
risparmiandoci la quintessenza della stupidità mistificante di certe considerazioni
buone solo a far brodo.
È
chiaro e logico che la Toscana regge di più perché dal 158° posto passa appena
al 160° (– 2) rispetto a una Lombardia che piomba a carota come un
parà a cui non si apre l’ombrello dal 98° al 128° (– 30), o un Veneto dal
149° al 158° (– 9), o un’Emilia dal 124° al 141° (– 17).
È
lapalissiano.
Ma
la ragione – e non ci vuole un Granduca dal sangue rosso-Doc per capirlo –
sta in un solo e semplice fatto: che la Toscana è sempre stata più povera di
Pil e lo è tuttora; è una Regione di sussistenza (vino, olio, fortunatamente
turismo con Firenze & C. [Pisa, Siena], unica realtà al mondo perfino per
turisti dell’Estremo Oriente), ma, proprio per questo, non può scendere più
di certi tanti gradini, dato che ha già le toppe al culo, dal momento che l’industria
di qua è già stata rapata a zero dalla politica regionale di sempre.
La
filosofia – arte di rendere difficili le cose facili attraverso l’inutile –
dovrebbe essere vietata ai politici: e soprattutto al Granduca Rossi, che non
ha dato proprio un’immagine di accorto ed edificante governo della sua Toscana.
Ora
manca solo che, con sillogismi di questo tipo, S.A. Serenissima Enrico finisca
per volerci dare a intendere che la Somalia o il Benin sono economicamente molto
più stabili della Lombardia e perfino dell’intera Europa, Merkelland
compresa: e solo perché, avendo questi due Stati un Pil uguale a zero, non
possono certo scendere a Pil –1.
Secondo
voi, questa è informazione?
Che
roba, pòeri Toscani!
Edoardo bianchini
[Questo
intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
|
È questo il commento del presidente Enrico
Rossi alle notizie sul nuovo indice della Commissione europea. “Infatti nella
graduatoria generale della Ue – prosegue il presidente – la Toscana passa dalla
158esima posizione del 2010 alla 160esima del 2013, mentre la Lombardia dalla
98esima alla 128esima, il Veneto dalla 149esima alla 158esima, l’Emilia Romagna
dalla 124esima alla 141esima. Insomma noi perdiamo due punti, ma la Lombardia
ne perde 30, il Veneto 9 e l’Emilia 17. E così avviene anche in un’altra
diversa graduatoria, nella quale comunque le differenze di valore tra queste
quattro Regioni non cambiano”.
“Tutto ciò non significa che ci si
debba consolare e ancor meno accontentare, ma che si deve prendere atto della
relativa capacità di tenuta della Toscana nel quadro di questa crisi che è la
più grave dal dopoguerra. Si tratta a mio avviso di una tenuta che si deve a
tutte le forze migliori e responsabili del mondo del lavoro, dell’economia,
della società e delle istituzioni. Per questo credo che ce la possiamo fare con
coraggio e impegno, anche facendosi forti di ciò che finora abbiamo fatto.
Aggiungo anche che occorrono ottimismo e fiducia nel futuro, senza cui non si
raggiungono gli obiettivi che ci si prefigge”.
“Nei prossimi giorni – annuncia il
presidente – approfondiremo meglio il rapporto Ue e valuteremo i nostri punti
di forza e le nostre criticità, discutendone pubblicamente con tutte le forze
sociali, con il mondo delle competenze e della ricerca, nelle sedi
istituzionali. L’individuazione delle criticità segnalate dal rapporto Ue deve
infatti essere alla base dell’utilizzo dei nuovi fondi comunitari 2014-2020,
sui quali vogliamo lavorare per assegnare le risorse alle imprese, agli enti
locali e alle istituzioni già a partire dall’anno prossimo. La ripresa può
esserci – conclude Rossi – e la Regione Toscana è il grado di coglierla, senza
perdere tempo e con spirito costruttivo. Indubbiamente la stabilità del governo
nazionale potrebbe aiutare molto”.
[Scritto da Susanna Cressati domenica
25 agosto 2013 alle 12:35]
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[Domenica 25 agosto 2013 | 17:27 - © Quarrata/news]
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