PISTOIA. Da una tempestiva analisi della casistica di pertinenza
della Asl3 effettuata a seguito degli articoli apparsi sulla stampa odierna
possiamo affermare che non risultano
richieste risarcitorie per importanti eventi legati a trasfusioni di sangue.
In particolare già da tempo sono state
implementate tutte le buone pratiche e le procedure operative interne indicate
per la prevenzione degli errori in ambito trasfusionale al fine di garantire la
sicurezza dei pazienti che necessitano di tale supporto.
Più in generale nel biennio 2011-2012
sono pervenute alla Azienda Sanitaria 196 richieste di risarcimento danni,
numero comprensivo anche di eventi di modestissima entità che vanno dallo smarrimento
di oggetti personali, a danni a cose, fino alle più delicate richieste legate a
decessi.
I dati cui si riferisce l’articolo del Tirreno
di oggi sono stati estrapolati dal database regionale della gestione del
Rischio Clinico nel quale confluiscono tutte le richieste risarcitorie avanzate
da pazienti o dai loro familiari a prescindere dalla fondatezza delle stesse. L’istruttoria
e la valutazione dei singoli casi vengono sempre effettuate insieme agli
addetti al sistema di gestione del rischio sanitario, per individuare eventuali
elementi utili in un’ottica di prevenzione dello stesso e per porre in essere
gli eventuali azioni correttive.
In particolar modo, come già
evidenziato ieri dal Direttore del Centro Regionale per la Gestione del Rischio
Clinico e la Sicurezza del Paziente, ogni anno il Sistema Sanitario Regionale
riceve circa 1500 richieste di risarcimento e solo nel 40% viene riconosciuto
danno risarcibile; la casistica della Asl 3 è in linea con i dati regionali,
mentre il trend del contenzioso civile vede di solito confermate le
considerazioni sostenute in sede di istruttoria interna.
[ausl
3 pistoia]
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[Mercoledì 28 agosto 2013 | 18:35 - © Quarrata/news]
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